Intervista esclusiva a Stefano Pezzoni, presidente dell’Associazione Italiana Amici del Presepio (AIAP) di Milano-Lainate. nel 70° Anniversario della fondazione.
Il significato della mostra dei presepi lo chiediamo a Stefano Pezzoni, presidente Associazione Italiana Amici del Presepio (AIAP) di Milano Lainate.
Presidente buongiorno. Ci racconti un po’ di voi. Chi siete, cosa fate e da dove venite…
Sorride pacato, professionale.
Innanzitutto AIAP è l’Associazione Italiana Amici del Presepio https://www.presepio.it/, nata 70 anni fa da un’idea di Angelo Stefanucci di Roma, grande presepista e cultore del presepe. All’epoca il presepe era presente in tutte le case ed era considerato arte popolare e quasi non riconosciuto a livello artistico. In tutti questi anni Stefanucci ha creato un insieme di realtà territoriali e oggi l’associazione italiana ha sedi in tutta Italia. Noi come Milano-Lainate facciamo parte di queste sedi.
Presepe di Annio Sisti
Quali sono gli obiettivi dell’associazione?
Gli obiettivi dell’associazione sono quelli di divulgare l’arte presepiale attraverso mostre, corsi, divulgazione e valorizzazione delle bellezze del territorio. Il presepe è un’opera d’arte che speriamo ogni presepista voglia fare “bella”, e, con l’armonia del metodo di lavoro si accompagna la bellezza. Noi cerchiamo nelle location dove esponiamo mostre di aggiungere bellezza alla bellezza e abbiamo la fortuna di fare mostre in alcune ville del ‘600, 700, 800. Oggi siamo a Villa Litta Borromeo a Lainate che è del XVI secolo.
Non siete un’associazione solo italiana?
L’anno prima della nascita dell’AIAP, Angelo Stefanucci aveva siglato un accordo con alcune realtà spagnole, tedesche e di altri paesi per creare l’UnFoePrae, ovvero un’associazione di associazioni a livello internazionale. Nacque l’UnFoePrae che in questi anni si è e sviluppata. Adesso troviamo sedi di presepisti in tutto il mondo. Abbiamo appena terminato un congresso internazionale a Siviglia e c’erano persone dal Brasile, Argentina, Malta, Italia, Belgio, Polonia, Repubblica Ceca, insomma, tutto il mondo era rappresentato. Nei vari Paesi i presepi hanno particolarità e tradizioni e questo scambio di opinioni fa diffondere l’arte del presepe nel mondo.
Che cos’è un presepe e come si realizza? Per realizzare un presepe occorrono diverse competenze e quindi diverse figure, oppure un presepista è in grado di fare tutto da solo?
Il presepe è un’opera d’arte particolare a 360 gradi. Hai bisogno di una conoscenza di storia, vestiti, modellazione, pittura. Bisogna saper costruire, essere scenografi, falegnami, meccanici, elettricisti. Per fare un bel presepe a livello artistico ci vogliono tutte queste componenti. Attenzione però, il presepe non è solo modellismo perché, a differenza del modellismo in cui altri sono bravissimi, qui c’è l’essenza, un messaggio che viene trasmesso. Tutto si riconduce alla rappresentazione di un certo evento storico, dove c’è la parte artistica, ma in questo c’è il Signum che è la parte spirituale che è l’essenza.
Presepe di Gianfranco Terzi
Come è nata l’idea di fare l’Associazione del presepe?
Quest’anno ci sono due ricorrenze: i 70 anni dell’AIAP nata per divulgare il presepe e gli 800 anni dal primo presepe di San Francesco, che la notte di Natale ha voluto rappresentare la nascita di Dio sulla terra attraverso una funzione religiosa mettendo affianco il bue, l’asino e una grebbia, da qui il presepe, vuota. L’intensità di quella notte è stata così forte che a qualcuno presente è sembrato di vedere il bambino nella culla. Questo fatto straordinario è stato annotato dai frati francescani presenti. I francescani sono poi diventati missionari, sono andati in tutto il mondo e hanno portato questo messaggio, questo mirabile segno e da lì, in tutto il mondo è nata l’idea di rappresentare quella notte e quindi di rappresentare la natività.
Ci dice una curiosità sui presepi? Ci sono presepi particolari?
In tutto il mondo ci sono tradizioni, ci sono presepi che si dicono a cielo aperto perché li puoi vedere da tutti i quattro lati, altri chiamati diorami dove l’elemento essenziale è la prospettiva. Ci sono presepi di carta in auge nel ‘700, e, del Londonio, qui a Milano abbiamo due mostre: un suo presepe di carta permanente e quest’anno una mostra al Museo Diocesano. Il presepe di carta viene ripreso nei paesi della Baviera, della Repubblica Ceca. Nel nostro piccolo anche noi abbiamo utilizzato la tecnica del presepe di carta utilizzando i personaggi di una delle sale di questa villa dove siamo in esposizione per costruire un presepe di carta ed è molto particolare.
Presepe di Giuliano Vazzola
C’è un’età per iniziare a costruire presepi?
Purtroppo la passione per fare i presepi ha un’età, ci vuole costanza. Bisogna partire dagli anni uno per arrivare agli anni novantanove. (Sorride, in pratica si può essere sempre presepisti, basta volerlo). C’è qualche centenario che ancora riesce a farcela e questo ci riempie di orgoglio. In questo lasso di tempo di cent’anni, una persona riesce a sviluppare tutto quello che è di bellezza. La bellezza del presepe, che nasce dal proprio cuore e dal lavoro.
Presepe di Alessandro Cassarà
Che tipi di presepe ci sono? Ci parlava del presepe di carta, altri con qualche particolarità?
Il presepe è bello perché si può fare in qualunque forma. Si può usare la sabbia, una volta abbiamo fatto un presepe di sabbia molto caratteristico. Si può usare la carta. Una particolarità c’è stata durante il COVID. Non potevamo uscire, ma siamo riusciti a fare due presepi e li abbiamo messi in questa villa poi abbiamo inaugurato con il sindaco, con le distanze di sicurezza. Dopo abbiamo mandato online una foto al giorno di tutti i presepi che erano stati costruiti negli anni. La gente ha seguito questa carrellata di immagini. Un’altra cosa interessante che siamo riusciti a svolgere in questi anni sono state quattro mostre di presepi pasquali.
Cosa sono i presepi pasquali?
I presepi pasquali rappresentano la passione di Gesù. La tradizione è del Sud Italia ed è stata esportata in Spagna dove ci sono moltissime mostre pasquali. Qui nel Nord Italia l’abbiamo introdotta sei anni fa. Abbiamo fatto una prima mostra utilizzando tecniche normali: statuine in terracotta, utilizzo del polistirene, raffigurazione delle scene pasquali con la passione di Gesù. Durante il COVID c’è stato un momento in cui si pensava che a Pasqua si potesse uscire ma non avevamo potuto preparare prima una mostra. In due mesi attraverso le piattaforme con i nostri soci abbiamo lanciato l’idea e abbiamo detto: “Prendete un presepe che rappresenti la passione di Gesù di un quadro d’autore, Caravaggio, Botticelli, o autori moderni e rendeteli tridimensionali”. Abbiamo fatto una mostra in un Santuario qui vicino di presepi di carta a mo’ di teatrino con questo percorso di quadri d’autore resi tridimensionali.
Gruppo presepisti Tesero
Quali altri materiali, oltre a carta e sabbia, si utilizzano per realizzare i presepi?
Per i presepi artistici usiamo il polistirene perché è un materiale duttile che si riesce a tagliare senza i problemi del polistirolo che si frantuma in tante palline e inoltre assorbe bene il colore, e soprattutto non è pesante. Per i presepi artistici di una volta ci volevano più persone per trasportarli perché si usava la tecnica catalana che consisteva nell’uso del polistirolo, che veniva coperto di gesso e su tutto ciò si facevano le rifiniture ed iniziava quindi ad essere molto pesante. Con il polistirene si lavora benissimo. Ultimamente ci sono scuole che insegnano ad utilizzare la schiuma di poliuretano, molto leggera che va modellata con alcuni accorgimenti ma riesce a dare ottimi risultati.
Il presepe si può fare con una noce, con la lana, con la plastica, con tutti i materiali di riciclo e non, si usa anche per impostare tematiche di riciclo e sostenibilità, insomma: c’è da sbizzarrirsi…
Grazie Presidente, arrivederci al prossimo presepe!
Foto copertina: alcuni componenti AIAP