A Toys Orchestra, ensemble partenopeo dalle radici profonde, ha tessuto una trama musicale avvincente sin dal suo concepimento nell’afa estiva del 1998 ad Agropoli.
Il trio fondatore, composto da Enzo Moretto, Ilaria D’Angelis e Raffaele Benevento, ha dato vita a un percorso artistico ricco di sfumature e successi.
Il loro esordio discografico nel 2001 con l’album “Job” segnò l’inizio di un viaggio straordinario attraverso le sonorità innovative del panorama indie italiano. Il 2004 vide l’uscita del secondo album “Cuckoo Boohoo”, accolto con entusiasmo dalla critica e coronato da un tour trionfale che li portò a calcare palcoscenici prestigiosi in tutta la penisola.
Ma è stato il singolo “Peter Pan Syndrome”, estratto da questo lavoro, a conferire al gruppo un’aura di eccellenza, grazie ai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti per il suo suggestivo videoclip, divenuto autentico emblema della loro versatilità artistica.
Il 2007 segna un altro traguardo significativo con l’uscita del terzo album “Technicolor dreams”, prodotto magistralmente da Dustin O’Halloran. Un’opera che si distingue per la sua profondità emotiva e che si fa strada nelle colonne sonore di film e serie TV, ampliando il loro pubblico e consacrando la loro fama.
Il decennio successivo è caratterizzato da ulteriori successi, con album come “Midnight Talks” nel 2010 e “Midnight Revolution” nel 2011, che confermano la loro versatilità e il loro talento eclettico. La loro presenza nel panorama musicale italiano diventa sempre più incisiva, con collaborazioni di prestigio e partecipazioni a eventi di rilievo.
Il 2014 segna un nuovo capitolo nella loro carriera con l’uscita di “Butterly Effect”, un lavoro che testimonia la loro maturità artistica e la loro capacità di reinventarsi. Segue un tour entusiasmante che li porta in giro per l’Europa, consolidando la loro fama anche oltre i confini nazionali. Nel 2018 pubblicano il settimo album “Lub Dub”, anticipato dal singolo e video della title-track.
Dopo una breve pausa, nel 2024, la band fa il suo ritorno trionfale con l’atteso album “Midnight Again”, confermando il loro status di pionieri della scena musicale italiana e lasciando un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati di buona musica.
NDP ha avuto il piacere di intervistarli.
Risponde alle nostre domande Enzo Moretto.
1. “Complimenti per il nuovo album ‘Midnight Again’! Potete raccontarci qualcosa in più sul processo creativo che ha portato alla sua realizzazione dopo sei anni dal precedente lavoro ‘Lub Dub’?”
Grazie mille, fa sempre piacere. Questo disco viene dopo un lungo periodo di pausa, dopo tanti anni era necessario fare un pit-stop, era in parte imposto (lock-down) e in parte fisiologico. Ciò nonostante io ho continuato a scrivere tantissima musica, di ogni sorta. In vero non stavo pensando realmente a un nuovo disco dei Toys, semplicemente scrivevo e basta.
A un certo punto il disco è venuto da sé, è stato “lui” a chiamare noi. Ci siamo rivisti e poco dopo siamo andati in studio a registrare. C’era la necessità di ripartire dal basso, con umiltà ma con un grande entusiasmo rinnovato. In breve è andata più o meno così.
2. “Avete accumulato una vasta esperienza sul palco e nel mondo della musica. Come avete affrontato questa lunga pausa dalle scene e cosa vi ha spinto a tornare ora con ‘Midnight Again’?”
In questi lunghi ma veloci anni ci siamo allontanati, come dicevo poc’anzi dovevamo tirare il fiato. C’era il rischio reale di ripetersi e incappare nella routine. Personalmente vivo la musica senza compromessi e non potrei mai farla solo per “portare il pane a casa”. È una questione di onestà e di coerenza verso il percorso che ho scelto di fare sacrificando tanti altri aspetti della mia vita, sarebbe come prendere in giro me stesso in primis.
C’era quindi la necessità di riazzerare tutto per poter ricominciare.
Il mondo della musica in Italia è cambiato velocissimamente e le nuove logiche del mercato e di esposizione sono troppo lontane dal mio modo di vedere, motivo per cui ho pensato che l’unica soluzione fosse quella di astrarmi da tutto e fare solo quello che mi veniva naturale fare senza curarmi delle aspettative o delle conseguenze.
3. “Nel vostro nuovo album avete adottato una produzione principalmente analogica. Qual è stata la motivazione dietro questa scelta e in che modo ha influenzato il sound complessivo dell’album?”
L’analogico è il modo più efficace per trasporre le tue idee in verità, non c’è artificio, non c’è edulcorazione, queste canzoni avevano bisogno di “purezza” e non di essere rimaneggiate a iosa. Non ho nulla contro la tecnologia e i nuovi supporti, la scelta di registrare su nastro non è un mero feticcio da nostalgico, ma era semplicemente funzionale all’idea di disco che avevo in mente.
4. “Potete parlarci dei singoli e dei video che avete rilasciato come anteprima per l’album, come ‘Life Starts Tomorrow’, ‘Take Me Home’ e ‘Goodbye Day’? Qual è stato il processo di selezione di questi brani per la promozione?”
Beh non è mai semplice scegliere dei singoli, quando realizzi un disco vuoi bene a tutte canzoni in egual modo.
Life Starts Tomorrow però era un vero e proprio manifesto per sancire il nostro ritorno, in quella canzone c’era una dichiarazione di intenti ben precisa.
Un brano di quasi sei minuti infarcito di ogni sorta di strumenti, fiati, archi, cori gospel, percussioni e chi più ne ha ne metta, con un testo sfacciato, che mette a nudo le sue cicatrici, lontanissimo dalle logiche commerciali.
Era il brano perfetto per tornare in pista e rivendicare la nostra idea di libertà e per raccontare cosa stavamo combinando. Il videoclip l’ho realizzato io personalmente e mi sono divertito molto a farlo.
Con il secondo singolo volevamo che ci fosse una virata totale, Take Me Home è un brano lento e malinconico, con un lungo finale strumentale che si affida all’orchestra in un crescendo filmico.
Anche in questo caso la scelta è stata in parte un’ostentazione di libertà, del non doversi affidare all’idea canonica di singolo come semplice strumento di promozione commerciale, ma piuttosto di arrivare al petto di chi ascolta, di coinvolgerlo nel nostro progetto, nella nostra idea. Riportare la musica al centro e non il numero di streaming sulle piattaforme.
Il terzo singolo era quello in apparenza più sbarazzino, beffardo e anche un po’ paraculo. D’altronde nel disco c’è anche tanta ironia.
Scegliendo Goodbye Day mettevamo in risalto anche questo aspetto dando così la possibilità di avere un quadro più completo di quelle che sarebbero state le sfaccettature del disco intero.
Il video è stato realizzato da Fabio Luongo (già con noi per Peter Pan Syndrome del 2004 e Powder on the Words nel 2007).
Ci siamo risentiti per caso e abbiamo paventato l’idea di collaborare di nuovo, e così ben 17 anni dopo lo abbiamo rifatto.
È venuto in studio dove avevamo registrato, ha riunito tutti noi e semplicemente ci ha chiesto di risuonare live quel pezzo.
È stato magico e divertentissimo.
5. “Il vostro sound è stato descritto come un mix di ballate evocative, accenni di soul e brani blues-rock. Come avete bilanciato queste influenze diverse all’interno di ‘Midnight Again’?”
Mah guarda, non c’è un’idea a monte o una volontà esplicita, sono influenze che sono venute fuori spontaneamente. Non so nemmeno io il perché e il per come, semplicemente la mia scrittura stava virando in quel senso.
Ho sempre avuto una forte attrazione verso la black music e in qualche modo finisce per entrare nelle cose per scrivo, questa volta probabilmente più delle altre.
Quando la cosa è diventata lampante allora abbiamo deciso di accogliere queste influenze e dar loro la giusta attenzione, tutto però senza mai buttarci troppo nel didascalico.
Non volevamo fare un disco di puro soul o blues, sarebbe stato pretenzioso e in parte macchiettistico, ma siamo partiti da queste suggestioni per rielaborarle a modo nostro.
6. “Il titolo dell’album, ‘Midnight Again’, sembra suggerire un ritorno a qualcosa di familiare. C’è un tema o un concetto centrale che attraversa l’intero lavoro?”
Midnight Again va a chiudere la trilogia dei “Midnight”. (Midnight Talks 2010 e Midnight (R)evolution 2011).
La mezzanotte è sempre affascinante, quel limbo di tempo sospeso tra oggi, ieri e domani, sulla linea di confine tra fine e inizio. Era quello che stava accadendo di nuovo anche a noi.
Tornavamo dopo tanti anni a fare quello che facevamo nel nostro “ieri”, lo stavamo facendo nel nostro “oggi” proiettati a “domani”.
Quindi era di nuovo mezzanotte.
7. “Potete raccontarci di più sull’ambiente in cui avete registrato l’album? Come ha influenzato il processo creativo e l’atmosfera delle registrazioni?”
Il Vacuum Studio è stata una delle chiavi per la riuscita di questo disco. Il regista Fabio Luongo quando l’ha visto prima di realizzare il videoclip di Goodbye Day ha detto “sembra l’Ohio ma è la pianura padana”.
E’ infatti un grosso casolare nelle campagne alla periferia di Bologna, immerso nella piana tra sterminati campi di grano, lepri, fagiani.. e con il carcere della Dozza a fare da sfondo austero in contrasto.
Le sale sono state ricavate da quelle che un tempo erano delle stalle ed hanno mantenuto buona parte della struttura originale e dell’acustica conferita dalla pietra viva. E’ molto lontano dall’ambiente asettico e tecnologico dei classici studi di registrazione, è un posto caldo, vivo e autentico dove ho trascorso quattro mesi bellissimi in totale relax. È stato un luogo fondamentale per la riuscita del disco e per la connessione tra noi musicisti.
8. “Cosa vi aspettate dai vostri fan con l’uscita di ‘Midnight Again’ e quali sono i vostri prossimi progetti o obiettivi per il futuro?”
Il disco è stato accolto molto bene e ai concerti ci sono tante persone.
Siamo davvero felicissimi di questo. Il nostro futuro è concentrarci sull’oggi, cercare di vivere momento per momento.
Arriverà il momento per altri progetti ma ad oggi portare in giro Midnight Again è quello principale.
MIDNIGHT AGAIN
TRACKLIST (Etichetta: Santeria / Distribuzione: Audioglobe)
1 Halleluja; 2 Life starts tomorrow; 3 Goodbye day 4 Take me home 5 Miss U; 6 Sometimes I Wonder; 7 Whatever We Are; 8 Out Souls; 9 Midnight Gospel; 10 Out of control; 11 Hero; 12 OCD Lullaby.
DATA DI USCITA: 22 MARZO 2024