Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi…una precisione mortale.
Roza Šanina
La storia di una giovane donna coraggiosa dalla mira precisa e con una determinazione impareggiabile. Come una donna umile e con un destino forse segnato si trasforma in un’eroina grazie alla tragedia della guerra.
La bella siberiana
Roza, la giovane bella siberiana, non aveva grandi speranze per il suo futuro.
Cosa poteva mai capitarle in quel posto, in quel tempo e in quella situazione.
Diventare una contadina e a quaranta anni essere già vecchia e malconcia come una donna di ottanta?
Diventare un’operaia sovietica e gareggiare con Stakhanov per diventare famosa come lui e regalare la sua vita al sol dell’avvenir?
Roza riuscì a ritagliarsi una prospettiva un poco diversa.
Frequentò una scuola che abilitava all’insegnamento e poi riuscì a trovare un posto in un asilo. Forse il meglio di una prospettiva socialista. Ancora meglio poteva essere diventare una responsabile politica, l’avrebbero anche temuta…Minacce, favori, delazioni.
La Seconda Guerra Mondiale
La seconda guerra mondiale, come uno tsunami asiatico, stravolse tutti gli scenari possibili.
Roza, all’alba dei suoi diciannove anni (1943), si arruola nell’esercito sovietico, l’Armata Rossa, desiderosa di contribuire alla battaglia contro i nazisti e difendere la sua patria dagli invasori.
A Roza, come del resto a gran parte della popolazione dell’Unione sovietica (CCPP) nessuno aveva ben spiegato che la seconda guerra mondiale era stata scatenata in base a un accordo tra Hitler, quindi i nazisti, e Stalin, i comunisti.
Hitler, nazisti. Stalin, comunisti
Volevano spartirsi il mondo, forse pensando di trovare successivamente una sistemazione al nuovo ordine che avevano in testa. Purtroppo quel momento arrivò prima del previsto e i due ex “amici” si trovarono a combattersi aspramente.
Se ci pensate stiamo vivendo più o meno la stessa situazione con Vladimir Putin, Xi Jinping e ora kim Jong che aspirano a un nuovo ordine mondiale.
Un terzetto capace di far impallidire chiunque sdegni crudeltà, dittatura e soprusi di ogni tipo. Aggiungiamo poi i loro stretti conoscenti quali il compassionevole Ali Khamenei, che ama far impiccare o lapidare donne colpevoli di velo mal acconciato, omosessuali sospetti o dichiarati.
Una gran bella compagnia per il nuovo ordine mondiale, per quanto brutto possa essere l’attuale.
Roza la fuciliera
Continuiamo con la nostra Roza, lasciandola per il momento alle sue convinzioni politiche. Poteva in ogni caso averne di diverse?
All’inizio cerca di entrare in Sanità e diventare un’infermiera convinta di poter sostenere così l’Armata, ma non è cosa sua… Il destino, come spesso accade, ci riserva soluzioni che spesso non riusciamo neanche immaginare e per lei questa soluzione stava per arrivare.
È il 1944, siamo nel mese di aprile ed esattamente il giorno 22. Roza entra nella 184^ Fucilieri, dove stava per essere costituito un plotone di tiratrici. Roza fu scelta e iniziò il percorso da eroina.
Precisione infallibile e sangue freddo
Si impegna allo spasmo per eccellere nel suo nuovo ruolo e svela subito le sue caratteristiche: precisione infallibile e sangue freddo da far impallidire i commilitoni veterani.
Il soldato Roza Šanina, la fuciliera, la cecchina, la sniper era pronta.
Da maestra di asilo eccola trasformata in una risorsa temibile dell’esercito sovietico, dell’Armata Rossa.
Roza iniziò a combattere con grande dedizione ma anche con crudeltà. Ogni giorno di guerra dimostrava un coraggio sempre più ineguagliabile.
I risultati di un cecchino
E i risultati arrivarono. E quali risultati ci possiamo aspettare da un cecchino in guerra?
59 ne uccise, almeno quelli rendicontati ufficialmente.
In ogni caso divenne leggenda, odiatissima tra le truppe tedesche. Il suo nome scatenava odio ma anche un timore fortissimo.
Quando i soldati tedeschi venivano a sapere che Roza stava operando nella loro zona divenivano nervosi, impauriti e molto accorti. Certi che prima o poi il fucile di Roza avrebbe sparato un colpo fatale.
Più uccideva e più diventava famosa e acclamata come vera sovietica, un’eroina dell’Armata Rossa.
Ferita e combattente
Nel dicembre 1944 è ferita a una spalla ma chiede subito di rientrare in combattimento. Dopo un solo mese, nel gennaio del 1945, Roza fu ferita gravemente durante un combattimento vicino a Königsberg, in Prussia Orientale.
Nonostante il suo pessimo stato di salute, continuò a combattere fino a quando le forze cedettero e fu costretta a ritirarsi per ricevere cure mediche.
L’onore
Il 28 gennaio 1945, Roza Šanina morì, a soli 20 anni a causa delle ferite riportate.
Con la sua giovinezza se ne andarono i suoi bei capelli biondi e il suo amore per un giovane ufficiale conosciuto all’inizio della guerra.
Giusto renderle onore ricordando le onorificenze che le furono attribuite. L’Ordine della Gloria di 2^ classe il 18 giugno; il 2 aprile 1944 quella di 3^ classe e infine la Medaglia per il coraggio il 27 dicembre 1944.
L’episodio
Giusto anche citare un episodio che dovrebbe rendere indelebili la sua forza e il suo coraggio. La narrazione sovietica e poi russa racconta che Roza un giorno venne richiamata nelle retrovie dal suo comandante di battaglione.
A quell’ordine Rosa rispose: “Ritornerò dopo la battaglia”. Parole che poi ispirarono il libro From The Battle Returned di Nikolaj Žuravljov.
Che dire? Mi passa per la mente solo una frase di Bertold Brecht “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.
Fonti: www.wikipedia.it; www.vassallidibarbero.it; www.wikiwand.com; Roza Šanina The soviet sniper.
Foto copertina: Fonte vassallidibarbero, Roza Šanina
Bellissima storia dall’epilogo triste per sciocche ragioni di un potere elitario sempre più lontano all’umanità. Grazie ancora dott. Santini per averci fatto conoscere questa giovane eroina. Un caro saluto.