Abbiamo perso tutti al primo round
45 secondi.
48 ore.
Angela Carini
45 secondi sono stati il tempo inesistente ed infinito in cui Angela Carini, appartenente al Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato e punta di diamante del pugilato femminile, si è divisa fra il dolore avvertito per i colpi subiti e un sogno strozzato in gola, senza metabolizzare.
Poi il pianto, sfogo di mille intime emozioni, in cui lei dice di aver sentito la presenza padre, venuto a mancare dopo Tokyo 2020.
Il rammarico
Certo, il rammarico resta, ed è quel comprensibile rammarico del tifoso occasionale che vede nel crescente medagliere azzurro un rassicurante compagno di viaggio d’estate, perché quando ascolti l’inno italiano e vedi il podio magari per qualche secondo dimentichi le piaghe di una canicola sempre più oppressiva.
Bevete molta acqua
“Bevete molta acqua e guardate le Olimpiadi in tv, così non uscite durante le ore più calde” potrebbe funzionare più o meno così il mantra quadriennale dei tg.
48 ore
48 ore sono invece il golgota mediatico che ha circondato le due atlete, una sorta di match anticipato che ha, di fatto, annullato quello vero.
Imane Khalif
Perché Imane Khalif, l’atleta algerina, per qualche ora non è stata descritta come una persona nata biologicamente donna ma con iperandrogenismo, una caratteristica genetica che le permette di avere una percentuale naturale di testosterone più alta e quindi prestazioni migliori; nella confusione abbiamo ascoltato maldestre dissertazioni sulla transizione di genere, sull’avanzare della “dittatura woke” e sull’imposizione dell’ideologia fluida, all’appello mancavano soltanto i sostenitori di “Michela Tisone”, una Mike Tyson modificata geneticamente per vincere l’oro olimpico.
Testosterone
Di livelli di testosterone e di competizioni eque si doveva e si dovrà discutere, a maggior ragione in uno sport di combattimento, invece il groviglio mediatico da tifoserie ha scatenato la ferocia contro il “mostro algerino” oppure contro la “vergogna nazionale” dell’italiana, come se un momento di difficoltà fosse un’onta di cui vergognarsi, certo su cui meditare, ma non vergognarsi.
Sport alle corde
Si è disputato un solo match, sul ring della contrapposizione ideologica, mettendo alle corde lo sport prima del suono della campana, mettendoci tutti al tappeto al primo round.