Ravenna, Palazzo Malagola – dal 14 dicembre 2024 al 31 gennaio 2025
In un mondo dove tutto sembra essere già stato detto, c’è ancora spazio per una voce che esplora i confini dell’impossibile. Non una voce qualunque, ma quella di Demetrio Stratos, il visionario che ha fatto della vocalità un’arte autonoma, libera e pulsante. A Palazzo Malagola di Ravenna, il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora MALAGOLA presenta la mostra Fino ai limiti dell’impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento. Una celebrazione che è insieme un atto d’amore e un tributo alla complessità di un artista irripetibile.
Una voce oltre il corpo
“Quando un corpo si congeda, ciò che resta è la presenza della voce,” scrivono Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi, curatori della mostra e menti dietro il progetto MALAGOLA. Queste parole, dense e precise, sono il manifesto poetico di un evento che si propone non solo di esporre, ma di far vivere il lascito di Stratos. A Ravenna, grazie all’acquisizione del suo archivio nel 2022, si compie un’operazione culturale straordinaria: dare una casa stabile e una nuova vita a materiali che raccontano un’epopea artistica.
Il secondo movimento: la ricerca senza confini
Dopo il successo di Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo, il primo movimento della mostra che ha svelato le prime gemme dell’archivio, questo “secondo movimento” apre nuove prospettive. Qui si intrecciano le suggestioni extraeuropee che Stratos ha esplorato con la sua vocalità. Dal canto armonico alla diplofonia, dalla tradizione ai gesti sonori, la mostra invita il visitatore a immergersi in un percorso multisensoriale che sfida le categorie convenzionali.
Sette ambienti tematici accolgono il pubblico in un viaggio che è insieme storico e visionario: dalle performance con John Cage alle collaborazioni con Nanni Balestrini e Valeria Magli, fino ai progetti teatrali con Gabriele Salvatores e Antonin Artaud. Una stanza dedicata all’ascolto immersivo sarà il cuore pulsante dell’esposizione, dove la voce di Stratos diventa presenza vibrante e corpo sonoro.
Il tesoro di un archivio
Ogni documento è una tessera di un mosaico che racconta l’irrequietezza creativa di Stratos. Tra audiovisivi di concerti, appunti, strumenti musicali e dischi, emerge l’inquietudine di un artista che cercava, sempre e comunque, di sfidare i propri limiti. La mostra non è solo un’esposizione, ma un invito alla scoperta: il pubblico potrà esplorare un menù touch con registrazioni rare e materiali d’archivio, amplificando l’esperienza personale di un patrimonio culturale inestimabile.
MALAGOLA: un faro culturale
Ideato da Montanari e Pitozzi, il Centro internazionale di ricerca vocale e sonora MALAGOLA si configura sempre più come un faro per chi voglia esplorare le potenzialità della voce e del suono. Già insignito del Premio Ubu 2022 e del Premio Radicondoli 2023, MALAGOLA si distingue come crocevia di innovazione e memoria, dove l’arte di Stratos trova il suo habitat naturale.
Una memoria che vive
Per questa nuova occasione, verrà pubblicata un’edizione aggiornata del catalogo Noi non crediamo nello stile, che raccoglie i materiali del primo e del secondo movimento della mostra. Sarà un’ulteriore occasione per riflettere sull’eredità di Stratos, che con il suo canto ha aperto dimensioni inesplorate, lasciandoci non solo una voce, ma un universo interiore da esplorare.
Dal 14 dicembre al 22 dicembre 2024 e dal 7 al 31 gennaio 2025, Fino ai limiti dell’impossibile è una promessa: ricordare che la voce, quando è libera, non conosce limiti.