Un evento che ha scosso il mondo intero, segnando una svolta nella percezione dei rischi legati all’energia nucleare. È il giorno del disastro di Fukushima.
Nel 2011, un terremoto di magnitudo 9.0 colpì la costa nord-orientale del Giappone, innescando uno dei peggiori disastri nucleari della storia. L’impatto del terremoto e dello tsunami che seguì danneggiò gravemente il reattore nucleare di Fukushima Daiichi, gestito dalla Tokyo Electric Power Company (TEPCO).
Il dramma
Le onde anomale causate dallo tsunami superarono le barriere di protezione del reattore, danneggiando i sistemi di raffreddamento e provocando una serie di fusioni parziali del nocciolo nucleare. Questo ha portato al rilascio di grandi quantità di radiazioni nell’ambiente circostante, costringendo decine di migliaia di persone ad evacuare le loro case.
Il disastro di Fukushima ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle centrali nucleari, con un aumento dell’attenzione verso le fonti rinnovabili e l’energia pulita.
A oltre dieci anni dal disastro, Fukushima continua a essere un simbolo dell’importanza di adottare misure di sicurezza rigorose per proteggere la salute umana e l’ambiente.