Accadde oggi, il 17 febbraio: un giorno che porta con sé il ricordo di un evento tragico e significativo nella storia dell’umanità. È il giorno in cui, nel lontano 1600, il filosofo, scienziato e frate domenicano Giordano Bruno fu arso vivo sul rogo per eresia dalla Chiesa cattolica.
Giordano Bruno era un pensatore visionario che osava mettere in discussione le concezioni scientifiche e teologiche del suo tempo. Le sue idee rivoluzionarie sulla natura dell’universo e sull’infinità del cosmo lo portarono ad essere considerato eretico dalle autorità religiose dell’epoca. Nonostante le sue numerose pubblicazioni e i suoi sforzi per diffondere il suo pensiero, Bruno fu perseguitato e imprigionato per lunghi anni.
La morte
Il 17 febbraio 1600, la sua vita giunse a una tragica fine sulla piazza principale di Roma, Campo de’ Fiori, dove fu bruciato vivo. La sua condanna alla morte sul rogo rappresenta un simbolo di intolleranza e chiusura mentale, ma anche di coraggio e perseveranza nel difendere le proprie convinzioni.
Oggi, mentre ricordiamo Giordano Bruno e il suo sacrificio, riflettiamo sulle sfide che ancora affrontiamo nella ricerca della verità e della libertà di pensiero. La sua storia ci ricorda l’importanza di difendere la libertà di espressione e di continuare a lottare per un mondo in cui le idee possano essere esplorate senza paura di persecuzioni o repressioni. Che il suo coraggio e il suo spirito ribelle continuino a ispirare le generazioni future nella ricerca della conoscenza e della verità.