Due tensioni
Due storicamente, sono le tensioni che accompagnano la percezione delle persone con disabilità che, nel tempo, si sono stratificate nella nostra cultura.
Da una parte quella che possiamo definire “benevolente”, “caritatevole”, basata sulla disparità tra noi e questi fratelli più sfortunati.
Le persone con disabilità
Le persone con disabilità sono piccoli esseri innocenti, privi di ogni intenzione, pulsione e desiderio, caratteristica personale e opportunità di realizzazione individuale al di fuori del processo di cura.
Degli eterni bambini da coccolare, angeli senza colpa mandati da chissà quale cielo per permettere ai parenti stretti l’espiazione delle colpe e dei torti.
La tensione opposta tende a rappresentare le persone con disabilità come esseri incontenibili, attraversati da abnormi esplosioni caratteriali, incontinenza verbale e privazione del controllo delle percezioni e delle funzioni psicologiche e fisiologiche.
Asessuati i primi tanto quanto genitalizzati i secondi.
Due modelli lontani
Due modelli di comprensione così lontani che nella distanza tra loro hanno potuto crescere e fortificarsi pensieri e teorie, con tratti distintivi tanto polarizzati da diventare drammatici.
È il caso dell’eugenetica, teoria anglosassone sviluppatasi drammaticamente non soltanto nella Germania Nazista e non soltanto fino al termine della sua scellerata parabola criminale.
Ancora nel 1952, lo Psichiatra Americano A.F. Tredgold scriveva “La loro esistenza è una perpetua fonte di dolore e di infelicità per i genitori; secondo me sarebbe una procedura economica ed umana se la loro esistenza venisse interrotta senza dolore”.
Le scienze umane
Solo quando le scienze umane hanno iniziato a contendere alle scienze teologiche e mediche l’attenzione alle persone con disabilità, l’attenzione si è spostata dal tentativo di contenere, guarire, cambiare oppure eliminare, al tentativo di abilitare prima, integrare ed includere poi, in una ricerca spasmodica e parca di risultati, nella costruzione di punti di contatto tra tutti i cittadini, con e senza disabilità.
Gli studiosi
La determinazione degli studiosi di tutto il mondo ha contribuito, nei primissimi anni 2000, alla produzione di fondamentali strumenti di comprensione del fenomeno della disabilità e, soprattutto a determinare percorsi e irrimediabilmente orientati al riconoscimento della piena uguaglianza tra tutti i cittadini.
Tra questi ICF: Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della (OMS Organizzazione Mondiale della Sanità -2001), Manuale di qualità della vita. Modelli e pratiche di intervento (AAMR – American Association on Mental Retardation 2006) e, soprattutto la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (ONU – 2006), ratificata dallo Stato Italiano con la legge 3 marzo 2009, n. 18.