Antonio Cortesi, con tanto di lode in violoncello e musica da camera, sembra essere uno di quei personaggi che la vita ha plasmato fuori dagli schemi, seguendo un percorso tutt’altro che convenzionale. Il suo viaggio formativo ha attraversato l’Italia, l’Inghilterra, i Paesi Bassi e la Spagna, toccando le corde sensibili della formazione con masterclass tenute da autorevoli violoncellisti contemporanei come D. Geringas, N. Gutman, G. Gnocchi, R. Wallfisch e H. J. Jensen.
Cortesi e il digitale
Ma Cortesi non è solo un violoncellista. È un appassionato del mondo digitale, un visionario che ha intessuto una rete vivace e internazionale di amanti della musica attraverso i suoi canali sui social media. In un’epoca in cui il virtuale si mescola con il reale, Cortesi ha saputo trascendere i confini fisici, portando la sua arte e la sua passione per la musica a un pubblico sempre più vasto e variegato.
Il suo album “A Delicate Revolution” sarà disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming e in edizione limitata, in vinile, dal 12 aprile.
NDP ha avuto il piacere di intervistarlo
1. La tua musica in “A Delicate Revolution” si addentra in territori musicali inesplorati, mescolando musica ambient minimale e neoclassica. Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per questo album?
Senza dubbio la solitudine. Non essendo un compositore di formazione, quest’album è nato dal semplice desiderio di esprimere attraverso il violoncello, un linguaggio diretto che ho maturato negli spazi intimi del mio tempo.
2. Hai descritto “A Delicate Revolution” come un’esplorazione musicale che naviga tra episodi di vita e diverse influenze musicali. Come hai affrontato la sfida di creare un’esperienza musicale così frammentata ma coesa?
È stato tutto molto spontaneo, perché è una singola voce che si racconta e la coesione è stata inevitabile. Diciamo che riunire i frammenti mi ha portato a iniziare un percorso. Quello che ascolterete è stato scritto durante tutto il 2021, e già oggi sto scrivendo e preparando nuova musica per il futuro.
3. Il tuo violoncello, un Custode Marcucci del 1926, aggiunge un significato storico unico all’album. Come ha influenzato questo strumento la tua composizione e la tua esecuzione per “A Delicate Revolution”?
Lo strumento che ho la fortuna di suonare (grazie alla Fondazione del Teatro Rossini di Lugo) è profondamente legato alla mia terra e al luogo dove sono cresciuto. È uno strumento davvero “popolare”, a tratti grezzo, ma con una incredibile profondità di suono. Tutto questo ha una grande connessione con un album che vuole parlare di semplicità e assenza di sovrastrutture. (Spero che veniate a sentirlo presto in un concerto dal vivo).
4. Parli della bellezza nell’imperfezione e di esplorare gli impulsi più ingenui verso la bellezza con ogni composizione. In che modo hai applicato questo concetto nel processo creativo di “A Delicate Revolution”?
Si è trattato di annullare la paura di sbagliare, credo. Come tanti musicisti, ho avuto momenti di grande disagio e insicurezza in passato. Espormi e “buttarmi” in questa esperienza per me ha significato lasciare da parte il timore dell’errore. Questi brani sono improvvisazioni che poi ho deciso di mettere su carta senza costruire strutture artefatte, spesso con ingenuità, ma era un passo che dovevo fare per me stesso.
5. Hai recentemente iniziato a collaborare con Gewa, importante azienda produttrice di strumenti, e hai anche lanciato il violoncello elettrico Gewa Novita 3.0. Come si integrano queste nuove tecnologie nel tuo lavoro e nella tua visione artistica?
Lavoro con Gewa da qualche anno e mi sento davvero in sintonia. Mi è sempre piaciuto “divagare” e confrontarmi con uno strumento elettrico mi ha permesso di prendere lo spazio per farlo. Si tratta di uno strumento versatile che spero di esplorare più a fondo nei miei prossimi lavori.
6. Hai lavorato con una serie di artisti di rilievo, inclusi Chet Faker, Luca Longobardi, e altri. In che modo queste collaborazioni hanno influenzato il tuo approccio alla composizione e alla produzione musicale per “A Delicate Revolution”?
Mi hanno sbloccato! Ad esempio, Chet Faker mi ha scritto su Instagram per registrare una traccia di violoncello su un brano e questa cosa mi ha fatto capire quanto possano essere spontanee le situazioni oggi e soprattutto inaspettate. Collaborare con artisti che stimo e amo mi ha permesso di aprirmi a me stesso e agli altri. Con Luca ho un bel rapporto di amicizia e ha lavorato su una serie di rework davvero incredibili, reimmaginando completamente il suono del mio violoncello dentro composizioni ambient.
7. “A Delicate Revolution” sarà seguito da una serie di reworks in collaborazione con sound designer e compositori neoclassici italiani. Puoi anticipare qualcosa riguardo a questi prossimi progetti e come si integrano con il tuo lavoro originale?
Ho già anticipato qualcosa, anche a livello di uscite in digitale, ma questo progetto continuerà per tutto il 2024. Nella maggior parte dei casi si tratta di rielaborazioni completamente libere, dove ho voluto davvero che ciascuno desse una sua lettura personale. In altri casi, invece, la lettura è condivisa e ho registrato (con il mio strumento elettrico) parti aggiuntive che si mescolano al rework. L’integrazione con i contenuti originali a volte è limpida all’orecchio e altre rimane solo come un eco lontano.
8. Infine, cosa possiamo aspettarci dal tuo prossimo progetto “A Cello Reimagined” e in che modo si distinguerà da “A Delicate Revolution”?
Sicuramente la differenza è come sarà pubblicato: “A Cello Reimagined” sarà presentato in una serie di brevi EP, ognuno con caratteri e colori anche molto diversi, mentre “A Delicate Revolution” è un album a tutti gli effetti. Le divisioni però finiscono qui! Anche se distanti in termini di colori e stili, il materiale di partenza crea una vibrazione di fondo che rende tutto il progetto unito. Per me, non sono entità separate e fanno parte di un percorso unico. Spero che siate felici di intraprendere questo viaggio insieme.
Antonio Cortesi in concerto, prime date confermate:
12 aprile, Milano, home concert
10 maggio, Firenze, Dischi Fenice
11 maggio, Roma, La Galleria delle Arti
18 maggio, Castellaccio di Bagnacavallo (RA)
24 maggio, Pescara, Officina del Vento
29 agosto, Mondovì (TO), Festival Teatro Selvatico
11 ottobre, Bruxelles, Piola Libri
A Delicate Revolution
Tracklist: 1. Prologue; 2. Respiri; 3. It Flows Again; 4. Memoria Che Sveglia Il Tempo; 5. Daydream; 6. Il Viaggio 7 Be Still Alive; 8. Una Parola Unica 9. An Invitation; 10. A Delicate Revolution; 11. How Fragile We Are 12. Sleeping Together; 13. I Remember You 14. Bright Secrets; 15. Fragments And Sand; 16. Ending.