Il rugby è uno sport semplice.
Certa gente del rugby è quella ottimista e ti spiega con calma e con incredibile certezza che il rugby è uno sport semplice.
“Il rugby è uno sport semplice, non è difficile da giocare”.
Bene! Te lo spiega convinto, lo illustra a bordo campo, in piedi prima della partita e poi durante l’incontro indicando i giocatori.
“Guarda” dice: “Il rugby è uno sport di squadra, viene naturale praticarlo… Vedi… Due squadre possiedono il diritto di correre con la palla in mano ed andare in avanti… Ok?”.
“Giusto” rispondi.
Prosegue: “Tutti possono andare avanti e segnare una meta, ma gli avversari non sono d’accordo e dispongono la facoltà di impedirlo legalmente, rispettando le regole… Chiaro?”.
Concordi: “Certo.”
“Allora tu che fai? Corri per non farti prendere con la palla in mano e hai la possibilità di passarla indietro ai tuoi compagni. Semplice no?!… Corri in avanti e passi la palla ovale indietro. Ok?”.
Annuisci e sorridi. “Semplice!”. Pensi.
Anche lui sorride soddisfatto: “Hai visto? Il rugby è uno sport semplice… Come fai a dire che non è vero?!”.
Vero!
Prova!
Scatta una foto e poi tranquillo e serafico aggiunge: “Il rugby è uno sport semplice l’attenzione è molto importante, la concentrazione e la disciplina sono alla base di tutto. La squadra che si concentra sui particolari vince”.
Annuisci: “Ad esempio…”.
“La squadra che vince è quella che cura i dettagli. E’ la squadra in cui ogni atleta individua il suo diretto avversario, lo inquadra e lo marca bene. Gli mette pressione, sia che giochi nel suo stesso ruolo, ma soprattutto quando il suo diretto avversario è in un ruolo “adattato…”.
“Cioè?”.
“Quando il diretto avversario di fronte non gioca nella sua posizione naturale, nel suo ruolo specifico per cui è entrato in campo. Ecco, in quel momento è “adattato al ruolo”. Spesso lo capisce subito perché in alcuni momenti è titubante, lento e più macchinoso nei movimenti”.
Vero! Attenzione. Il rugby è uno sport semplice, ma qui le cose si complicano un attimo di più…
Prova!