Dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca arriva la “chiamata a raccolta” per i sindaci e gli amministratori del Sud Italia, in vista della manifestazione che si terrà venerdì 16 febbraio alle ore 11 in piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per contestare il disegno del Governo per l’Autonomia differenziata e il blocco del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) da parte del Ministero della Coesione. L’Autonomia differenziata è al centro di un ampio dibattito in Italia, soprattutto per le implicazioni che ha sulle diverse regioni, specialmente quelle del Mezzogiorno. Il governatore De Luca, a tal proposito, ha assunto un ruolo di primo piano nel difendere gli interessi e il futuro del Sud Italia, ergendosi a strenuo difensore della solidarietà territoriale e della coesione nazionale e denunciando il rischio che l’autonomia differenziata possa creare ulteriori disparità tra le regioni, soprattutto aggravando la situazione già difficile del Mezzogiorno, caratterizzata da problemi strutturali come il basso sviluppo economico, la disoccupazione e la fuga dei giovani.
Disuguaglianze accentuate
L’Autonomia differenziata rischia di ampliare le disuguaglianze tra le regioni, portando a uno squilibrio ancora maggiore tra il Nord e il Sud del Paese. Le regioni del Mezzogiorno potrebbero ritrovarsi in una situazione di svantaggio, con minori risorse a disposizione per affrontare i propri problemi economici e sociali. Bisogna superare il “criterio della spesa storica” e passare a quello “della spesa standard”. Finora lo Stato pagava i servizi forniti agli enti locali in base a quanto era stato speso negli anni precedenti, così chi spendeva di più aveva di più. Ora ci dovrebbe essere uno standard nei costi dei servizi. Tuttavia, prima di poter superare la spesa storica andrebbe stabilita la spesa dei Livelli essenziali di prestazione (Lep) che vanno garantiti su tutto il territorio nazionale. Cosa che nei venti anni trascorsi dall’approvazione della riforma costituzionale che ha introdotto l’autonomia, non è ancora stata fatta.
Frammentazione
Il disegno del Governo per l’Autonomia può indebolire il senso di appartenenza nazionale nel Sud Italia, favorendo spinte separatiste e minando la coesione interna al Paese. Ciò potrebbe danneggiare la capacità di affrontare sfide comuni e di promuovere politiche di sviluppo omogenee su tutto il territorio nazionale. Sanità, Trasporti, Lavoro ed Istruzione sono i pilastri identitari e strategici della Nazione, disaggregarli a livello regionale creerebbe venti sistemi diversi minando definitivamente l’unità nazionale.
Complessità amministrativa
L’autonomia differenziata potrebbe comportare una maggiore complessità amministrativa e normativa, con il rischio di duplicazioni e sovrapposizioni di competenze tra lo Stato centrale e le regioni. Ciò potrebbe rendere più difficile la coordinazione e la coerenza nell’attuazione delle politiche pubbliche.
Instabilità politica
L’assegnazione di maggiore autonomia alle regioni potrebbe generare tensioni tra i diversi livelli di governo. Questo potrebbe portare a instabilità istituzionale e rallentare il processo decisionale, compromettendo la capacità di governare in modo efficace.
Il ruolo di De Luca
“Venerdì mattina noi siamo a Roma, vi invito tutti quanti a essere presenti in una iniziativa di lotta. Non andremo a passeggio, nella Capitale, ma andremo a manifestare per sbloccare una vicenda che ha assunto caratteri scandalosi nel nostro Paese”. Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiamato così a raccolta i sindaci e gli amministratori del Sud Italia, in vista della manifestazione che si terrà venerdì 16 febbraio alle ore 11 in piazza dei Santi Apostoli, a Roma, per contestare il disegno del Governo per l’Autonomia differenziata e il blocco del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) da parte del Ministero della Coesione. “Il giorno 16 – ha incalzato De Luca – vi invito a fare una visita a Papa Francesco dopo, però, aver fatto la manifestazione di protesta per sbloccare i fondi sviluppo e coesione che sono decisivi per le nostre aziende, per le nostre famiglie, per i nostri figli”. Infine, la strigliata al Governo: “È vergognoso che il Governo nazionale continui a giocare con la tenuta democratica di 200 comuni della Regione Campania e con situazioni analoghe nel resto del Mezzogiorno. Centinaia, migliaia di posti di lavoro sono a rischio per l’inefficienza di un governo che da un anno e mezzo è un muro di gomma”. Il governatore, dunque, si fa portavoce della salvaguardia del futuro del Mezzogiorno, alle prese con un percorso di rilancio che rischia di essere minato dai provvedimenti al vaglio del Governo. Uno scenario rispetto al quale il presidente della Giunta regionale della Campania ha deciso di battersi strenuamente, coinvolgendo gli amministratori del Sud in una grande manifestazione di protesta che avrà luogo nella Capitale. De Luca vuole svolgere un ruolo cruciale nel mettere in guardia dall’adozione di politiche che potrebbero danneggiare ulteriormente il Sud Italia. Una voce autorevole per dare slancio ad un importante dibattito sul futuro dell’Italia e sulla necessità di garantire un equo sviluppo su tutto il territorio nazionale.