Sanremo Rock e l’importanza di cantare e suonare con gli altri
Intervista esclusiva
Bruco ha vinto San Remo Rock e con Paolo Favini ha conosciuto lo Swing
Presentati tu… Chi sei e cosa ami nel mondo musicale…
“Ciao a tutti!
Sono Marco Daniele Ferri, in arte Bruco.
Sono un cantautore, da un certo punto di vista, e sono un interprete.
Sono appassionato di due generi musicali: uno è lo swing, ed è proprio la musica che adoro, ma quando scrivo, scrivo canzoni pop-rock e amo molto anche la musica italiana”.
Quando e come è iniziato il tuo percorso musicale?
“Ho iniziato a scrivere la mia prima canzone quando avevo dieci anni. L’ho scritta per una bambina che poi quando l’ha ascoltata si è messa a sorridere.
Però è nato lì, quindi ho iniziato a studiare la chitarra.
All’inizio avevo il sogno di diventare un buon chitarrista, ma poi mi sono reso conto che quello che per me era più facile era cantare e quindi ho proseguito in parallelo con lo studio della chitarra e con quello del canto”.
E poi?
“Ho studiato per diversi anni con una bravissima insegnante, che tengo a ricordare e che si chiamava Elisa Turlà.
Lei mi ha permesso di affrontare i palchi. Mi ha fatto conoscere la mia voce e tutto il resto.
È chiaro che ho studiato la chitarra per poter scrivere e quindi posso dire che la passione è nata in casa.
Fortunatamente mio papà che ha sempre cantato nelle classiche orchestre degli anni sessanta mi portava con lui. Io mi mettevo dietro il batterista perché volevo vedere come funzionava e cosa voleva dire stare in una band”.
Un consiglio per chi vuole intraprendere un percorso musicale…
“Oggi secondo me è importante suonare insieme agli altri.
Viviamo in un’epoca in cui tutti, prendono un cellulare, studiano la cosa nella miglior maniera possibile, infatti vedo tantissimi video di ragazzi bravissimi e poi mi chiedo: “Ma quando suonano insieme agli altri come sono?”
Bruco e la musica pop-rock
Anche la musica, cantata e suonata, necessita di capacità relazionali personali…
“Sì. Perché suonare insieme agli altri vuol dire ogni volta mettersi in discussione: non ci sei solo tu. C’è un altro musicista, con la sua sensibilità, con il suo senso del ritmo e il suo senso dell’interpretazione.
Quindi il consiglio è: studiate, ma trovate tutti i momenti possibili e inimmaginabili per suonare insieme agli altri”.
Un’emozione indimenticabile…
“Sul palco sicuramente due, nel senso che ho avuto la fortuna, o anche tra virgolette la bravura, di vincere San Remo Rock.
Per me che scrivo musica rock è stata la prima grande emozione. È stato come avere vinto il Festival di San Remo “quello più famoso dei grandi”.
È stato un traguardo sicuramente importante. Devo però dire che una grande emozione mi è arrivata dal mio primo concerto”.
E l’altra?
“Mi piace ricordare un concerto con Paolo Favini che mi ha permesso di realizzare questo sogno, che per me era un sogno nel cassetto, ovvero cantare con un’orchestra.
Mi ha proposto un repertorio di musica swing e quindi pezzi di Sinatra, Nate King Cole ed altri.
Per me che ero abituato con la rock band è stata una grande emozione salire sul palco con l’orchestra. Grande emozione!”.
Come ci si prepara per un concerto? C’è un riscaldamento vocale?
“Per quanto mi riguarda innanzi tutto devi stare bene fisicamente, quindi è chiaro che un po’ di esercizi, stretching vanno eseguiti perché il tuo corpo deve sentirsi a suo agio.
Poi è chiaro che ci sono i vari esercizi di riscaldamento vocale che ti servono, io ho i miei che ho scelto man mano negli anni.
Poi inizi ad affrontare il pezzo in cui ti senti un po’ più comodo per arrivare piano piano ai brani più complicati.
La voce è particolare, non è uno strumento musicale come la chitarra elettrica che l’accendi e suona o il pianoforte dove schiacci un tasto e suona.
Con la voce devi capire qual è il tuo modo rispetto a quello che sono il tuo corpo e la tua vocalità”.
Grazie Bruco, buona musica e arrivederci al prossimo concerto!
sito www.rockbruco.com
L’intervista non contiene tracce di intelligenza artificiale