Il Real Madrid nella serata di sabato primo giugno alza nel cielo londinese la quindicesima Champions League della sua storia.
Mai nessuna squadra come gli spagnoli
Il trofeo arriva dopo una bellissima gara giocata ad alti ritmi dove il primo a mettersi in mostra è stato lo sfidante tedesco, il Borussia Dortmund. Questi ultimi sin dall’inizio hanno messo in difficoltà i blancos con il loro gioco propositivo ma poco cinico, sfiorando solo la rete del vantaggio. Sembrava la serata sbagliata per Carlo Ancelotti e compagni ma loro, ancora una volta, ci hanno sorpreso. In Spagna amano dire che se non uccidi il toro quando vacilla, il toro ucciderà te. Questa è un’ottima metafora per descrivere la partita di sabato.
I ragazzi di Terzic dopo un ottimo primo tempo che, evidentemente ha portato ad un dispendio di energie importante, hanno abbassato la guardia subendo così il gol del 1-0 da parte di un madridista puro come Daniel Carvajal.
Storditi, proprio come un colpo bene assestato, i tedeschi non riescono più ad alzare la testa e negli ultimi venti minuti di gioco vengono travolti dall’instancabile e prossimo candidato al pallone d’oro Vinicius mettendo la parola fine ad una emozionante finale con il colpo del 2-0.
Re e Regina indiscussi di questa competizione; il Re, Carlo Ancelotti alla sua settima Champions League conquistata, due da calciatore e cinque da allenatore, l’ultima vinta proprio nella serata di sabato è quella che ha spedito il Re nella storia, nessuno mai come lui.
La regina, il Real Madrid, alla sua quindicesima Champions League alzata al cielo.
Pensate che i blancos non perdono una finale di questo spessore dal 1981. Mai nessuna squadra ha vinto quanto il Real Madrid: il bilancio è di sei coppe alzate in dieci anni. Mai nessuna squadra ha vinto tre Champions League di fila e mai nessuna squadra ha vinto quindici volte questa competizione.
Gli spagnoli hanno dimostrato ancora una volta che le finali non si giocano ma si vincono.