“È indirizzo consolidato di questa Suprema Corte quello secondo cui il conducente di un veicolo è tenuto, in base alla comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di sua renitenza, anche a rifiutarne il trasporto e ad omettere l’intera presa marcia”.
Con la sentenza 1296/ 2024 la Corte Suprema di Cassazione, quarta sezione penale, si è espressa in merito ad un ricorso avverso la sentenza del 6 marzo 2024 del Tribunale di Frosinone.
Il tribunale di Frosinone, infatti, mediante la formula “il fatto non costituisce reato”, aveva assolto un’imputata chiamata a rispondere del reato ex art.589 c.p. (Omicidio) e art.172 codice della strada (obbligo cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta) per avere cagionato la morte di una persona che viaggiava sul sedile posteriore mentre l’imputata era alla guida.
La motivazione posta a fondamento del verdetto assolutorio risiedeva sulla mancanza, a bordo dell’autovettura condotta, di segnali acustici atti a segnalare il mancato utilizzo delle cinture da parte dei passeggeri posizionati sul sedile posteriore e la inesigibilità per la conducente di svolgere un continuo controllo dei passeggeri.
Nella sentenza, in sintesi, si poneva un accento interpretativo dell’art.172 Cds volto a svincolare il guidatore dall’obbligo di esigere che i passeggeri indossassero dispositivi di sicurezza.
Avverso la sentenza era stato proposto ricordo immediato il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma deducendo che risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza verificando che lo facciamo e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia.
Un ricorso giudicato fondato dalla Suprema Corte, che ha anche specificato che l’azione omissiva del soggetto trasportato di non indossare la cintura può refluire e diminuire la colpevolezza del conducente, ma non escluderla del tutto e quindi non interrompere il nesso causale tra la mancata verifica e la morte del passeggero.
Pertanto, alla luce dell’indirizzo fornito dalla Suprema Corte di Cassazione, prima di mettervi in marcia con eventuali passeggeri a bordo, assicuratevi che indossino la cintura di sicurezza!