“Vi faccio vedere come muore un italiano all’estero”
Essere costretti ad andare a lavorare all’estero a volte dispiace, spesso è l’unica soluzione, ma rimane nell’anima l’orgoglio di sentirsi italiani. Di manifestare la propria italianità e il senso di attaccamento al tricolore. Di proclamare la congiunzione con le radici natali, con la cultura e alle tradizioni del nostro Paese.
Servizi di sicurezza
Ogni servizio professionale è retribuito. Così anche le società di servizi di sicurezza e investigazione private a protezione di giornalisti, civili, alti funzionari, imprenditori e politici all’estero, erogano indennità ai loro collaboratori.
«Quando gli assassini gli stavano puntando la pistola contro, questo ragazzo ha cercato di togliersi il cappuccio e ha gridato: adesso vi faccio vedere come muore un italiano. E lo hanno ucciso. È morto così: da coraggioso, da eroe» (Franco Frattini, Ministro degli Esteri, 15 aprile 2004)
Fabrizio Quattrocchi aveva 34 anni. È stato assassinato 20 anni fa in terra straniera mentre lavorava a Baghdad insieme ai suoi colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio. Loro si salvarono ma vennero accolti in Italia con polemiche e critiche nonostante facessero parte della missione umanitaria internazionale approvata dal Governo a sostegno della ricostruzione nella regione di Nassirya.
Gli accordi erano chiari: il contingente italiano non era più presente in Iraq, ma vi era comunque “… la necessità di stipulare un contratto con una società di sicurezza che già sia operante in Iraq con personale locale. Ciò al fine di garantire l’incolumità dei civili presenti a Nassirya e di consentire loro di uscire dal perimetro della base militare internazionale per monitorare i progetti e incontrare le personalità locali in un contesto di massima sicurezza…’.
Per Fabrizio Quattrocchi il 13 aprile 2004 tutto finì. Arrivò la morte per mano di terroristi iracheni. I miliziani del gruppo delle Falange Verdi di Maometto dopo averlo rapito lo hanno ammazzato puntando una pistola alla tempia. I suoi resti furono ritrovati il 21 maggio. Il suo corpo era stato abbandonato e mangiato degli animali.
Fabrizio Quattrocchi è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con decreto del 13 marzo 2006 su proposta del Ministro dell’interno Giuseppe Pisanu con la motivazione: «Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese».
Alcuni Comuni e città italiane hanno dedicato vie, ponti, statue e impianti sportivi a Quattrocchi. La scrittrice Oriana Fallaci gli dedicò il suo libro “La forza della ragione” e l’imprenditore Flavio Briatore assegnò all’anziana madre di Fabrizio Quattrocchi un vitalizio.
Non è finita qui. Indubbiamente c’è molto altro …