Talento naturale, musica da ascoltare
Elle Effe, all’anagrafe Luigi Formisano.
Professione: Rapper di Casalnuovo di Napoli.
Segno zodiacale Acquario. Estroso, originale, empatico. Un artista.
Elle Effe è inserito di diritto nella rubrica di nationaldailypress “Giovani del mondo” sia per i suoi 22 anni e sia per il suo promettente futuro internazionale, non solo musicale.
È un giovane con uno sbarazzino sorriso disincantato. Sminuisce il dono della “sua fantasia” svelando come il nome d’arte è nato semplicemente dalle sue iniziali.
La creatività musicale però non manca.
Elle Effe ha iniziato con le poesie e a soli 12 anni si è trovato a scrivere le sue canzoni.
Mister Elle Effe, iniziamo dalla sua storia e dalle poesie
Risponde con un sorriso coinvolgente e affettuoso.
Ho iniziato a scrivere poesie per una mia esigenza personale che nasceva dal di dentro.
Esprimevo pensieri, riflessioni e stati d’animo. Poi mi sono trasferito a Casalnuovo in provincia di Napoli per avvicinarmi a mia nonna e mentre facevo le superiori ho frequentato l’Accademia “Domus Form”.
Poi aggiunge…
Posso dire una cosa?
Certo, siamo qui per questo
Vorrei ringraziare mia nonna e la mia maestra di canto Germana Grano.
Lei mi ha sempre incoraggiato e mi ha fatto sentire un “artista”. Anche se per me questo adesso è un parolone (sorride), ma spero di esserlo un domani. E poi … il Rap!
E perché proprio il Rap?
Mi sono avvicinato progressivamente al mondo della musica e soprattutto a quello del RAP grazie a Tupac.
Un rapper americano che parlava di rivoluzione, razzismo e di vita di strada. Un mondo che conosceva bene.
Tupac diceva che alla fine siamo tutti uguali e non c’è bisogno di marcare le differenze.
Ma tu canti anche e soprattutto in italiano …
Sì, infatti. Poi, grazie alla mia insegnante, verso i 14 anni mi sono avvicinato ai cantautori italiani, a Luigi Tenco e a Fabrizio De André.
Perché proprio questi autori?
Mi hanno affascinato i loro testi e infatti anche oggi quando ascolto un brano cerco sempre di leggere il testo, per capire l’autore e il vissuto che esprime.
Infatti mi piace pensare che la musica è un regalo. Un dono.
Quando scrivo un “pezzo” lo regalo al pubblico e ognuno può interpretarlo a modo proprio e questo per me è bellissimo.
C’è chi dice che la musica deve servire a divertirsi, ma secondo me la musica deve essere un modo per avvicinare le persone, anche nei momenti più difficili, per aiutarle a capire che non sono sole.
Come è iniziato il percorso di Elle Effe?
Ho iniziato con i primi spettacoli in Accademia, poi ho lavorato nei piano bar per entrare in questo mondo e iniziare a capire.
E la tua scrittura di canzoni?
Durante le scuole superiori giocavo a calcio (sorride).
Poi mi sono infortunato ed è seguito un periodo difficile della mia vita perché il calcio era la mia passione. È lì che ho iniziato a scrivere, è stato quasi terapeutico scrivere i miei pensieri.
A quel punto mi sono detto: “Perché tenere i miei pensieri solo per me se posso aiutare qualcun altro che magari sta affrontando la mia stessa situazione”?
Infatti, si dice che la musica è terapia, ma perché questo tipo di musica?
Quando canto il Rap entro in “trans”.
(sorride)
Entro in un’altra dimensione, varco il mio mondo.
Entro in collegamento con la mia anima.
Mi è stato insegnato che il canto è il canto dell’anima e non della persona
Io infatti io ho iniziato a fare musica per portare un messaggio.
Un messaggio …
Sì, un messaggio ai ragazzi della mia età.
Spesso li sento parlare di cose futili, li vedo investire un mare di tempo sui social, i like … e poi la droga, l’auto grande e la voglia di guadagnare soldi.
Per me la musica deve andare oltre e parlare di argomenti più “profondi”, deve fare capire che la vita è fatta di “argomenti più seri”. Questa è la nostra vita e siamo noi i protagonisti.
Spero con la mia musica di dare un messaggio, di poter cambiare qualcosa. Fosse anche solo per una singola persona.
A proposito di messaggi. Quali sono quelli che ritieni più importanti da trasmettere?
Cosa ritieni importante?
Prima di tutto la libertà.
La libertà in generale e la libertà intellettuale.
Libertà senza freni…
Sorridiamo perché “Senza freni” è il titolo di una sua canzone
Ritorniamo alla libertà…
Ognuno deve sentirsi libero di avere un proprio pensiero senza seguire una massa, uno schema.
Io penso che se segui la massa, e la massa in una scala da uno a dieci si ferma a tre, anche tu ti fermi a tre.
Preferisco piuttosto fermarmi a uno, ma sapere che ho seguito il mio pensiero.
Torniamo alla musica
Come funziona per te la “creazione” della musica per i tuoi testi?
In genere scrivo io i miei pezzi e creo la mia melodia.
Per me è quasi automatico. Diventa naturale.
Poi vado da un produttore e gli faccio sentire il brano. Se gli piace, iniziamo a lavorare insieme perché mi piace partecipare anche nella fase di produzione.
La tua canzone di punta è “Stella fragile”, a cosa si ispira e di cosa parla?
La canzone è nata dopo l’incontro con Michele dell’Associazione Nives.
Nives è un’Associazione nata nel 1995 per l’impegno di alcuni genitori di ragazzi diversamente abili e nella canzone parlo di questa ragazza, Nives.
Michele che mi ha fatto conoscere questo mondo del quale ero all’oscuro. Prima lo conoscevo solo per sentito dire e non avevo mai avuto conoscenza diretta. Lui mi ha fatto capire anche la grande importanza degli educatori che seguono i ragazzi.
Ringrazio Michele e l’Associazione perché mi hanno fatto crescere come persona.
Torniamo a Nives e a Stella Fragile
Nives è una persona in mezzo a tante difficoltà e del suo “incontro/scontro” con il mondo esterno. Infatti, a volte, quando esci dal mondo “tutelato” di un’associazione e scruti il mondo esterno, ti accorgi che non è poi così “carino”.
Sì. E a volte poi sono “Lacrime”
La mia quindi è una canzone diciamo di “impegno sociale” verso quel mondo. Quel mondo che si occupa del tessuto sociale territoriale, quello più a rischio.
E io provo comunque in ogni mio pezzo di far sempre riferimento all’impegno sociale.
Voglio dare messaggi “positivi”, non “buttare” via il brano così, solo per averlo creato e cantato.
Parlaci della tua musica futura e il tuo prossimo impegno sociale…
Nei prossimi pezzi voglio continuare a parlare della vita di strada
Voglio rivolgermi a quei ragazzi che vogliono “tutto e subito”.
Quelli che ostentano e subiscono messaggi di criminalità in una società “tossica” come quella di oggi. Questo per me è sbagliato. un errore per la società e per il loro futuro.
Tu puoi parlare del disagio, della vita di strada, della criminalità, ma un conto è dire “È una vita di…”, altro è esaltarla.
Voglio invitare i ragazzi ad uscire dai luoghi dove si sentono “protetti” e dirgli di guardare altrove. Di crearsi un futuro, perché tutti se vogliamo possiamo farlo.
Posso pure “fare i soldi”, ma non per forza in questo modo, posso farlo seguendo un mio obiettivo costruttivo.
Che cosa stai preparando in questo momento?
In questo periodo sto scrivendo.
Ho molte canzoni in programma e dopo l’uscita di Stella Fragile sto pensando di fare uscire … un segreto…. (sorride).
Una news? Il mistero di Elle Effe…
Si, si e fra poco ci siamo…
E noi ci saremo…
(Sorridiamo entrambi)
Cosa si prova quando si sale su un palco?
Quando salgo sul palco sono sereno, come se fossi a casa mia.
Per me è come se si spegnesse tutto e ci sono solo io, come se fossi nella mia stanzetta. Anche se ammetto che mi piace molto vedere il volto delle persone che mi ascoltano perché spero di poter “arrivare” a loro. Di comunicare con loro.
Che consiglio daresti a un ragazzo che come te vuole affacciarsi a questo mondo?
Il primo consiglio è di non abbattersi mai.
Quando sei davanti al pubblico puoi ricevere apprezzamenti, ma c’è anche chi ti insulta gratuitamente, quindi devi avere coraggio e andare comunque avanti.
L’altro consiglio è di differenziarsi dagli altri cantanti che propongono il tuo stesso genere.
Raccontaci un aneddoto o una curiosità…
Più che un aneddoto parlo dell’emozione.
Produrre è stato molto impegnativo tra le mille cose da fare, ma lo rifarei altre mille volte perché i ragazzi dell’Associazione Nives sono stati contenti e così i loro genitori.
Quando vedo il loro entusiasmo mi fa tantissimo piacere, mi “spezza il cuore” e sono contento per loro.
Cosa potrei chiederti ancora? Che domanda vorresti ti facessero?
Sorridiamo entrambi
Vorrei mi chiedessero come mi sento prima di scrivere un brano.
Non me l’hanno mai chiesto….
Di solito mi chiedono come mi sento dopo…
Bene, allora, come ti senti prima di scrivere un brano?
In realtà prima di scrivere un pezzo mi sento malissimo, legato, con l’ansia, come se fosse un parto.
Poi una volta creato il pezzo mi rilasso, mi sento tranquillo.
A quel punto tutto è a posto.
Buona fortuna Elle Effe. Complimenti. Grazie Luigi.