Il Grande Novecento letterario: Ernest Hemingway
Il Novecento americano ha riservato ampio spazio alle opere dello scrittore e romanziere Ernest Hemingway. Nato il 21 luglio del 1899 a Oak Park, l’artista si distingue fin da subito per la particolarità di uno stile letterario asciutto e coinciso, il risultato di una vita vissuta tra avventure e dolori che lo ha portato ad essere ricordato tra più i influenti di tutto il XX secolo.
Infanzia e adolescenza
Nato in un sobborgo di Chicago, Hemingway trascorre la sua giovinezza in una famiglia numerosa dagli interessi personali differenti, come la medicina e la musica.
Un bel rapporto familiare e la casa vacanze a Wallon Lake, arricchiscono la vita dell’artista di passioni e avventure, come l’amore per la natura e per la pesca. Una visione più ampia di diverse realtà permette a Hemingway di trattare quei temi profondi e universali che hanno conquistato tutto il Novecento della letteratura americana.
Ad influenzare lo stile dell’artista sono anche le esperienze negative vissute durante la Prima Guerra Mondiale e la dolorosa morte del padre, suicida per depressione
Le Opere
L’influenza delle esperienze negative sulla scrittura dei suoi testi è rilevante.
Le emozioni generate dal vissuto della Grande Guerra hanno ispirato una delle opere più note: “Addio alle armi”, all’interno della quale Hemingway racconta la storia di un giovane americano che serve come autista di ambulanze In Italia durante il periodo della guerra e la sua relazione amorosa con un’infermiera inglese.
Determinante anche il dolore causato dalla morte del caro padre, suicida per depressione a cui si ispira per la stesura di “Il vecchio e il mare”, un romanzo sulla storia di un pescatore contro una creatura di grandi dimensioni, con cui l’artista si accredita il premio Nobel. Importanti anche le opere: “Per chi suona la campana” e “Festa mobile”, con cui esplora la complessità delle emozioni umane di fronte al malessere interiore.
La Teoria dell’Iceberg
I critici letterari lo definiscono “stile Iceberg”, oppure “Teoria dell’Iceberg”.
La struttura lessicale adottata dal Grande artista si distingue per la particolarità della sua forma: semplice e coincisa. Una tecnica narrativa che implica la visibilità della sola parte superficiale di un’opera, lasciando nascosto il vero e più profondo significato, similarmente a un iceberg coperto dell’acqua.
Semplicità e precisione ma anche omissione e dialoghi realistici: la comprensione del testo viene lasciata al lettore tramite i dettagli narrativi. Hemingway sosteneva quanto il significato profondo di una storia debba emergere implicitamente, senza essere esplicitamente dichiarato.
Impatto culturale
Ernest Hemingway si suicida nel 1961.
Lo scrittore ha influenzato molto la letteratura e la cultura popolare, portando la sua forma narrativa ad essere fonte di ispirazione per generazioni di artisti e le sue opere continuano ad essere lette e studiare in tutto il mondo, rafforzando ogni giorno la sua figura emblematica in ambito artistico e letterario.