Prosegue il nostro viaggio nel soprannaturale.
Abracadabra. Mai parola fu più abusata, strapazzata, svilita, ridicolizzata. Questa è la prova che uno dei molti vizi del genere umano è quello di ripetere senza prendersi la briga di capire.
L’avete certo sentita in televisione durante spettacoli di illusionisti più o meno capaci, magari accompagnata da un’altra invocazione tipo sim-sala -bim; sentendola poi invocata anche dai personaggi di molti cartoni animati vi siete convinti che questa parola sia un’invenzione. Sui social è frequentemente riportata con la tipica superficialità.
Niente di più sbagliato. È una parola di origini antichissime, già presente nelle esperienze ascetiche greche (ἀβρακαδάβρα) e il cui significato è misterioso. Dunque, dicono e diciamo abracadabra ma non sappiamo perché.
Numerosi sono i tentativi di dare una spiegazione etimologica accettabile. Alcuni risalgono all’aramaico Avrah kaDabra, cioè אברא כדברא, la cui stretta traduzione è: “io creo mentre parlo”. Altri vogliono invece imporre una derivazione ebraica. In questa lingua potrebbe significare: “questo avviene mentre viene detto”.
La verità è che questa parola è intrinsecamente misteriosa e molto tempo fa svolgeva anche una funzione magica. Citiamo Quinto Sereno Sammonico, medico romano del III secolo d.c., che nel suo Liber Medicinalis suggeriva rimedi per curare, accompagnati da preparazione galeniche e supposti farmaci. Con un particolare interessante. Le sue terapie per essere efficaci dovevano essere sempre accompagnate dalle giuste invocazioni magiche. Abracadabra era la più potente. Pensate che il rimedio proposto dal nostro Quinto Sereno per curare le micidiali febbri malariche era quello di avvolgersi in un papiro sul quale era riportata la parola Abracadabra in forma piramidale.
Ho già capito cosa volete fare. Ho già provato a invocare abracadabra per non pagare le tasse. Ahimè non funziona, credetemi.
Ora però con maggior serietà continuiamo il nostro viaggio tra le ombre e i misteri, accostandoci con prudenza al mondo del soprannaturale ma scegliendo una delle porte principali di accesso.
Quando arriva la notte e il silenzio prende il sopravvento, la magia fa capolino. In queste ore buie alcuni conoscitori delle antiche arti magiche si dedicano a trasformare l’ordinario in extra ordinario, il reale in sogno impossibile, i corpi in ombre evanescenti.
La magia ci affascina, ci sconcerta, ci seduce, instilla in noi il desiderio di possederla per fini che spesso non confessiamo neanche a noi stessi. La magia, infatti, è stata spesso qualificata come il tentativo di manipolare il soprannaturale per ottenere i propri scopi, leciti o illeciti che siano.
La magia può infatti essere divisa in magia bianca, utilizzata per scopi positivi, e in magia nera che può essere associata a obiettivi negativi.
Ci soccorre per iniziare a comprendere la dottoressa Alice Mills, studiosa di antropologia, che afferma: “La magia si basa sulla convinzione che le parole, le azioni e gli oggetti abbiano un potere intrinseco di influenzare gli eventi, agendo attraverso legami nascosti”.
La vecchia cara Europa, con la sua grande e unica storia, è stata la culla di molte arti magiche. Ne troviamo tracce ovunque nella sua storia millenaria. Nell’oscuro Medioevo, nelle più raffinate corti rinascimentali e nel corso dei successivi secoli. La magia in Europa ha avuto un ruolo significativo nella cultura e nel sociale. Gli incantesimi assumono la forma dell’arte e questa particolare arte è tramandata di generazione in generazione e ogni paese europeo la caratterizza con le proprie influenze culturali e atavici segreti.
ÈCCE CRÙCEM DÒMINI, FÙGITE PÀRTES ADVÈRSAE VICIT LEO, DE TRIBÙ JUDA, RADIX DAVID ALLELÙJA, ALLELÙJA
(Ecco la Croce del Signore! Fuggite forze nemiche! Ha vinto il Leone di Giuda, La radice di Davide! Alleluia!) Frase utilizzata in molti esorcismi.
La magia non è sempre luce, è anche tenebre. L’’Europa conosce infatti anche quella nera e l’occultismo. Emerge nel XVI e XVII secolo il fenomeno delle streghe; temute, perseguitate, torturate e uccise barbaramente, sono state accusate di esercitare la magia nera e di stringere indicibili patti con il diavolo. Il “Il Martello delle Streghe” ha contribuito a diffondere un odio immotivato, portando a persecuzioni brutali e processi spaventosi. E anche qui la Chiesa ci mette lo zampino…meglio, come il suo solito l’artiglio!
Guardate che non parliamo di mille anni fa. L’ultima supposta strega uccisa in Europa, in svizzera per la precisione, a Glarona, fu Anna Goeldi nel 1782…Poco più di duecento anni fa.
Successivamente, nel XIX secolo, l’Europa ha assistito alla nascita di numerosi ordini segreti, come la Golden Dawn e l’Ordine del Tempio Orientale. Queste “associazioni” hanno fatto proprie le pratiche magiche più nere che mai. Il componente più famoso è Aleister Crowley, detto la “Grande Bestia”. Crowley è uno degli uomini più controversi ed enigmatici del suo secolo, il XX. Fu poeta, saggista, pittore, filosofo e anche alpinista, ma fu anche un grande polemista con grandi problemi di dipendenza da varie droghe e dal sesso. È considerato un mago nero e un propugnatore di riti sessuali. Definito «il padre del satanismo moderno», fu ammirato quanto disapprovato. Alle volte considerato un pazzo ma addirittura anche indicato come il precursore del movimento hippie.
Anche l’Italia non sfugge. È terra di passioni violente, struggenti, sempre animata dal desiderio di andare oltre alle apparenze, sempre alla ricerca di aiuti ultraterreni e di spiegazioni superiori per gli eventi terreni.
Nella Roma antica la vita di molti uomini, dei più determinanti soprattutto, era scandita dai riti magici praticati da auguri e gli aruspici, famosi interpreti dei segni degli dèi. La lettura delle carte, i tarocchi, è diventata una forma di divinazione in tutta l’Europa. L’Italia è stata la comoda culla di pratiche esoteriche e segreti magici.
Non dimentichiamoci poi che la nostra patria ha dato i natali ad alchimisti famosi come Alessandro Cagliostro, noto per le sue pozioni e le sue doti di guaritore
Non scordiamoci inoltre che nel sud Italia la figura dello “stregone” o “mago” è ancora viva con le sue pratiche di magia popolare, la lettura delle carte o la preparazione di amuleti. Ancora oggi sono comuni nelle campagne le narrazioni di incontri con le “streghe” o i “fattucchieri”.
L’Europa, dunque, in ogni sua parte anche la più lontana da noi, con la sua storia plurimillenaria e la sua impareggiabile cultura, ha fornito l’habitat ideale per la magia.
La magia costituisce indiscutibilmente la trama della sua storia, fatta di leggende, miti, riti segreti e tradizioni che si intrecciano. Nonostante l’avanzare del mondo moderno, la magia continua a esercitare il suo fascino, ci seduce con le sue meraviglie impossibili e intriganti, con promesse di un potere senza limite, ghermisce i nostri difetti illudendoci di trasformarli in forza ed energia, ci proietta in un gorgo meraviglioso di sorprese arcane, ammalia coloro che sono disposti a crederci.
Abracadabra
Foto di copertina – Wikipedia: raffigurazione antropomorfa di una mandragora, ritenuta nel Medioevo un’erba magica dotata di poteri arcani.
Fonti: Wikipedia.it, Linkiesta.it, Congregazione dei padri rogazionisti, unakoine.it, swissinfo.ch