“Nel voto meridionale l’area di governo è minoritaria. La battaglia contro l’Autonomia Differenziata e contro il blocco dei fondi di coesione, il peso dell’area di sofferenza sociale, il voto giovanile, hanno lanciato un segnale forte sul piano nazionale. La battaglia per la tutela del Sud prosegue con maggiore forza”. È l’analisi del presidente della Regione Campania, che commenta l’esito delle elezioni Europee sulla scia di quanto emerso nel Mezzogiorno.
La Circoscrizione Meridionale
Nella Circoscrizione Meridionale, in particolare, il primo partito è il Pd con il 24,32% dei consensi, in linea con la media nazionale, mentre Fratelli d’Italia cala al 23,58%, con oltre 4 punti percentuali in meno rispetto ai riscontri a livello nazionale. Il Movimento 5 Stelle, in calo anche al Sud, si conferma comunque più solido nel Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia, con il 16,84%, mentre Forza Italia arriva al 10,76% e la Lega non va oltre il 6,85%. Buoni i riscontri anche per Alleanza Verdi-Sinistra al 5,66% e per gli Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino con il 4,92%, mentre Azione arriva al 3.32%. In sostanza, il campo largo di centrosinistra con Pd, Movimento 5 Stelle, l’area di Sinistra, quella riformista di Renzi e il gruppo centrista di Calenda superano il 50% delle preferenze, mentre la coalizione di governo si ferma intorno al 41%. Un segnale in vista delle prossime competizioni elettorali, che vedono il centrosinistra trovare nel Mezzogiorno quei consensi per provare a dare impulso al suo percorso di opposizione al governo nazionale.