Oggi, 20 febbraio, con un solenne atto di celebrazione, viene riservato alla Giornata Mondiale della Giustizia Sociale fin dal lontano 2009, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione a tal proposito.
Un giorno, dunque, che si tinge di un’intensa riflessione sulle sfumature e sull’importanza della giustizia sociale, un elemento cardine nell’ambito della pace, della sicurezza e del progresso a livello mondiale.
La risoluzione emanata dall’ONU non fa che sottolineare l’urgenza di intraprendere iniziative globali incisive per educare sul tema della povertà e per promuovere il benessere sociale e l’uguaglianza di genere. La giustizia sociale, cuore pulsante di questo lodevole sforzo, si erge a difensore dell’equità, permeando ogni angolo della società, dai bisogni di base alle opportunità, dalla distribuzione della ricchezza ai meccanismi sociali.
Un imperativo che si materializza chiaramente in un mondo in cui l’accesso a opportunità lavorative, capaci di innalzare il tenore di vita, è riservato a una percentuale inferiore al 40% della popolazione mondiale. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, due milioni di individui si trovano in aree “fragili e colpite da conflitti”, dove le iniziative di giustizia sociale sono plasmate in maniera profonda dagli effetti deleteri delle guerre.
Definire e perseguire la giustizia sociale oggi richiede l’aderenza a quattro principi fondamentali. I diritti umani, pur essendo concettualmente distinti, si intrecciano con la giustizia sociale nella loro comune aspirazione a promuovere l’uguaglianza e a rafforzare la responsabilità governativa. La partecipazione, secondo principio, sottolinea l’importanza di coinvolgere tutti nelle decisioni che modellano il loro destino, superando le barriere di classe ed educazione.
L’accesso, terzo principio, mette in luce l’importanza di rendere risorse e servizi disponibili a tutti, cancellando le disparità geografiche, di genere e finanziarie. Infine, l’equità emerge come quarto principio, delineando il percorso attraverso il quale le società possono raggiungere l’obiettivo finale dell’uguaglianza.
In un mondo in cui le sfide si moltiplicano, comprendere che l’equità si concretizza solo quando si rispondono alle esigenze specifiche dei gruppi emarginati diventa essenziale. Non esiste una formula magica per risolvere l’ingiustizia; è necessario affrontare le disparità con sensibilità, consapevoli che il progresso sociale è intrecciato con il tessuto stesso della giustizia sociale.