Gonzalo Quesada, allenatore della Nazionale di Rugby Maschile, per la prima volta in Italia ha deciso di iniziare il suo tour fra le società di rugby. Era già stato dalle Zebre di Parma e alla Benetton di Treviso, ma non era mai stato in un club di provincia. In conclusione dell’incontro organizzato dalla Federazione Italiana Rugby Comitato Regionale Lombardo per il consueto scambio di auguri natalizi a Milano, insieme al Presidente Federale Marzio Innocenti, Gonzalo Quesada è uscito dal capoluogo lombardo per recarsi nella provincia milanese. Gonzalo Quesada, insieme al Presidente Federale Marzio Innocenti, si è recato al campo da rugby dei Lyons di Settimo Milanese incontrando il Presidente della società Gianluigi Giuliani (detto il Barba, solo per gli amici).
Presidente complimenti, gran bel colpo di mercato! Per la prima uscita stagionale e in esclusiva è riuscito a portare a Settimo Milanese il nuovo allenatore della Nazionale Gonzalo Quesada!
Sorride sornione, è di buon auspicio. Meno male che non ruggisce.
Sì, una grande soddisfazione per i bambini, per i genitori e per tutti quanti lavorano come volontari in società. Grande gioia anche perché non era una visita programmata.
Al campo erano tutti gioiosi e felici. Un colpo di fortuna…
Proviamo la reazione. Sorride ancora, è un diplomatico. Bene.
In verità grazie alla lunga amicizia con Marzio (NdR Presidente FIR https://www.federugby.it/) ho avuto l’opportunità che venissero entrambi a portare un saluto e a fare gli auguri alla società. Marzio era già venuto a Settimo Milanese altre volte. Oggi eravamo a Milano all’incontro con le società lombarde coordinato da Maurizio Vancini, Presidente del Comitato Regionale, e, loro con grande professionalità e amicizia hanno accettato di farci visita. Sì, per tutti è stata una grande gioia e, in un certo senso, una gratificazione del lavoro svolto in tutti questi anni.
A proposito Presidente, da quanti anni esistono i Leoni di Settimo Milanese?
Siamo nati nel 2009 da un gruppo di ex rugbisti e amici con la voglia di fare qualcosa per gli altri e mettere in pratica quello che hanno sempre fatto: giocare a rugby. Abbiamo trovato subito un terreno fertile. Alla prima stagione parteciparono oltre 40 bambini. Nonostante il COVID siamo in crescita e ad oggi lavoriamo con bambini di 10 – 12 – 14 anni, oltre ad una squadra di Old (giocatori oltre i 40 anni che non possono più praticare attività agonistica NdR) ed un gruppo di rugby femminile. Le nostre Leonesse.
Qual è la vostra storia?
È iniziato tutto dalle scuole, come dovrebbe essere. Io lavoravo ad un progetto che si chiamava Multisport e fra i molti sport proposi il rugby. Partecipava anche mio figlio e allora serviva qualcuno che lo insegnasse. E così mi sono tirato la zappa sui piedi…
Sorride
Questa avventura è iniziata così, nella scuola di Settimo e poi con un gruppo di amici abbiamo iniziato con il Rugby al Parco. Siamo partiti ogni sabato a settembre e poi, visto l’ottimo riscontro, serviva un campo da rugby e così… siamo arrivati qui.
L’allentare della nazionale italiana per un rugbista è come un totem ed è una grande soddisfazione averlo avuto qui per la prima volta da quando è in Italia.
Sì, ma c’è di più…
Ci dica…
Gonzalo Quesada di fatto è venuto qui certamente per la prima volta da quando è stato nominato dalla Presidenza FIR di Marzio Innocenti, ma in realtà è qui da noi in maniera eccezionale non avendo ancora preso in mano le redini della nostra nazionale. Il suo contratto inizierà il 1° gennaio 2024, ma lui è già operativo e “sul pezzo”.
Che impressione le ha fatto il nuovo allenatore?
Ottima. Quella di Marzio è stata una grande scelta condivisibile e Gonzalo si è dimostrato fin da subito un grande uomo, una persona gentile, aperta, cordiale, ma allo stesso tempo con una personalità forte, dinamica e concreta. Non è uno che si mette sul piedestallo, è una persona professionale e seria. Con le sue parole trasmette fiducia anche alle società piccole come la nostra e infatti sia i genitori che i ragazzi si sono sentiti “caricati”. Sono sicuro che farà bene al movimento. È la persona giusta per il nostro rugby. E poi basta vedere il suo palmares! È stato il giocatore argentino che ha segnato più punti nella storia della sua nazionale, ha giocato e poi allenato in Francia. È uno che ha dimestichezza con l’ovale!
Altre considerazioni…
Sì, Gonzalo ha stupito tutti per la grande disponibilità e infinita pazienza. Ha firmato autografi senza risparmiarsi, ha stretto tutte le mani possibili e immaginabili, ha avuto un sorriso e una parola per tutti… ha trascinato anche il Presidente a firmare la nostra maglia ricordo…
Ha parlato in argentino?
No, no, parla italiano in modo assolutamente comprensibile e questo gli fa grande onore. Segno di rispetto e stima per il nostro paese. Parlare direttamente nella lingua del paese è fondamentale per farsi capire bene e senza fraintendimenti. Ha parlato in italiano anche a tutti i Presidenti del Comitato Lombardo in modo comprensibile facendo una buona impressione a tutti i presenti. Gonzalo ha sposato i programmi della Federazione parlando anche di valori e impegni futuri. E poi lui parla logicamente oltre allo spagnolo, il francese e anche l’inglese. Uno che ha voglia di imparare e di fare. È quello che ci vuole per i nostri ragazzi.
E poi di cosa avete parlato?
Soprattutto dei club. Della fondamentale cultura e importanza dei club senza i quali non può esserci il rugby. In Argentina è basilare partire dai club. E questa è anche l’intenzione di Gonzalo e della dirigenza FIR. Ogni giovane giocatore è legato al proprio club. Gli amici che ti fai da bambino sono quelli che rimangono per sempre.
Avete anche parlato con il Presidente Innocenti, cosa vi siete detti? Una curiosità…
Innanzitutto delle “cose di rugby”. Dei cambiamenti che sta portando al mondo della palla ovale e dei tempi necessari, peraltro come in tutte le cose di questo mondo. Nessuno ha la bacchetta magica. Ha parlato dell’omologazione dei campi, del cambiamento dei regolamenti e delle modifiche degli statuti societari e di tutto quanto serve al nostro mondo. Ha ribadito che rimarremo nel VI Nazioni e nei campionati europei per i club, nonostante chi vorrebbe farci uscire. Anche perché questo garantisce alla FIR circa il 65% del budget. Senza di quelli non si potrebbe crescere, non si potrebbe giocare un rugby di alto livello e sarebbe praticamente impossibile proseguire.
E poi?
Marzio è stato favorevolmente impressionato dalla presenza delle nostre mamme, le Leonesse che erano sul campo a giocare. Mamme di nostri bambini che erano qui, ognuno per la propria categoria, a divertirsi e imparare. Dice che potrebbe essere un modello da esportare…
Che bello…
Sì. E poi inoltre Gonzalo ha entusiasmate le mamme quando ha detto che le porterebbe in Argentina… Che soddisfazione! Si sono dimostrate tutte immediatamente disponibili per una trasferta. Non solo, poi ha mostrato il cappellino della nostra società che teneva in tasca. Un boato di felicità!
Una giornata da ricordare…
Certo! Possibilmente da ripetere! Ricevere la visita di chi ha l’onore e l’onere di far crescere il movimento è un momento importante per un club di provincia. Le porte del Rugby Lyons di Settimo Milanese sono aperte a chi vuole incontrarci, condividere la passione per questo sport e aiutarci a crescere…
Grazie. Buon Rugby Presidente!
Video di Gonzalo Quesada che firma maglietta ricordo del Rugby Lyons Settimo Milanese: