Nel mondo finanziario sono noti due modi per guadagnare: giocare al rialzo oppure al ribasso. Strategie entrambe rischiose e questa non è una consulenza finanziaria. Semplifichiamo prendendo il caso della liquirizia, che piace, fa bene ed è un orgoglio nazionale, visto che nella fattispecie la migliore al mondo è prodotta nel Sud del nostro paese ed in particolare in Calabria. Il nostro oro nero.
Supponiamo ipoteticamente l’inaugurazione della prima Fiera mondiale della Liquirizia che si svolgerà a giugno del prossimo anno e ora siamo in settembre. Programmiamo astrattamente e per semplicità di vendere liquirizia al prezzo attuale di mercato, già molto basso e individuato in 1€ per 1 Kg. La produzione mondiale di liquirizia sarebbe ad esempio di 300 mila tonnellate all’anno e, alla Fiera fra nove mesi, ci saranno dieci operatori appartenenti alla fascia geografica in cui è diffusa la pianta spontanea della liquirizia, collocati fra la Penisola Iberica e la Cina orientale. Questi operatori sono logicamente nostri concorrenti e noi presumiamo che loro venderanno ad un prezzo di sicuro ancora più basso del nostro, ad esempio 10 Centesimi per 1 Kg. La mia liquirizia a giugno del prossimo anno potrebbe valere quindi 10 Centesimi, ma oggi decidiamo di giocare al rialzo e stipuliamo contratti con clienti per il valore attuale di mercato (1 € al Kg), a giugno in Fiera avremo guadagnato 90 Centesimi per 1 K di liquirizia.
Percorrendo un’altra strada, a titolo esplicativo, potremmo anche ipotizzare un nostro gioco al ribasso. In questo caso ci accorderemo oggi per vendere la liquirizia ad un prezzo che a giugno, invece speriamo, sarà più alto di quello al momento della consegna della merce. I clienti accettano di acquistare in giugno, ad un prezzo di 1 € al Kg e sottoscrivono, adesso in settembre, i contratti di acquisto e vendita.
Se la liquirizia a giugno varrà davvero 10 Centesimi al Kg, i clienti dovranno pagarli obbligatoriamente 1 € al Kg in base agli accordi sottoscritti oggi perché hanno accettato la nostra proposta, noi avremo giocato al ribasso.
Dall’altro canto, se i clienti valutassero la nostra liquirizia eccezionale, purissima e DOP perché italiana e calabrese all’origine, potrebbero valutare oggi come il prezzo in Fiera a giugno sarà più alto ad esempio 2 € al Kg. Che, in altre parole potrebbe essere definita inflazione, ma a noi qui interessa come oggi i clienti accettino di pagare 1 € perché presumono che in giugno ne guadagneranno un altro. A patto però che il prezzo a giugno salirà veramente a 2 €.
Si suppone in pratica che fra nove mesi i prezzi si alzeranno e allora “giochiamo d’azzardo”, stipulando contratti a termine oggi. È una scommessa con sottoscrizione di accordi sui prezzi futuri. Una compravendita legale. Noi in realtà però, in questa ipotesi, oggi valutiamo che il prezzo scenderà e cercheremo quindi di tutelare i nostri interessi e metterci al sicuro “vendendo alto”. Ma se pensiamo oggi che fra nove mesi il prezzo salirà, allora potremmo davvero trovarci con un grosso guadagno.
Quindi per giocare al rialzo dovremmo stipulare contratti per moltissima liquirizia e sperare nell’aumento del prezzo, ma questo avverrebbe solo se avessimo la certezza inequivocabile di accaparrarci tutto il mercato, diventando cioè “monopolisti” unici della produzione, oppure magari insieme a pochissimi e fidati altri produttori, saremmo certi del risultato. Tutta la liquirizia “dovrebbe” essere nostra e chi vorrà acquistarla dovrà accettare obbligatoriamente le nostre condizioni e i nostri prezzi. E invece se tutta la liquirizia fosse nostra potremmo alzare il prezzo praticamente all’infinito.
Questa è un’operazione quasi impossibile, ci sono troppe difficoltà, troppi concatenamenti, collegamenti e improbabili relazioni da soddisfare. Con la liquirizia probabilmente “non sa da fare”. Ma è un naturale esempio scolastico.
Realtà oggettiva in altro campo, invece riconosciuta da relazioni possibili e praticabili, è quella che ci porta direttamente al merito del nostro titolo: se sale il prezzo del petrolio, salgono anche oro e argento. Se, per quanto ipotizzato sopra si verificassero le ordinarie condizioni di scuola, qualcuno guadagnerebbe molto e legalmente.
Ad esempio, se qualcuno decidesse, magari i paesi di maggior produzione estrattiva e commercializzazione petrolifera, di alzare i prezzi del loro oro nero, oppure se scoppiasse una guerra in prossimità dei paesi produttori, oppure ancora saltassero i tappi di importanti giacimenti petroliferi, si creerebbero alcune condizioni particolari. Soprattutto se qualcuno ne venisse a conoscenza anticipata, avesse in mano tabelle e dati della pianificazione, della programmazione temporale e le cifre dei prezzi di questa futura operazione, allora potrebbe acquistare argento. Materiale scambiabile con costi più ridotti rispetto all’oro e guadagnarci così molto.
E se poi optasse per un forte investimento nell’acquisto d’argento può darsi che, l’oro nero dei pozzi di petrolio potrebbe trasformarsi di conseguenza in una potente futura ricchezza, dovuta ad un grande guadagno avendo puntato sulla crescita di valore dell’oro grigio.
Perché non approfittarne? Perché non comprare un po’ di argento?
Se informazioni, comunicati e indiscrezioni sussurrate di un prossimo rialzo dei prezzi del petrolio fossero anticipati e resi noti, chi avesse già investito e giocato al rialzo con l’argento, realizzerebbe una fortuna.
In buona sostanza, se si indaga, si specula e si scommette sul prezzo al rialzo dell’argento, e, potendo, si acquistassero grossi quantitativi dell’oro grigio, si tratterebbe di un’ottima filiazione al presunto rialzo del prezzo del petrolio.
Thanks to Readorn by Evan Hunter
Fonti: orofacile, forextraiding, bloomberg, capital