Nonostante la loro lunga storia in Sud America, i semi di Chia (Salvia hispanica) sono considerati un “Novel Food” in Europa .
Questa denominazione si applica agli alimenti non ampiamente consumati nel continente europeo prima del 1997, anno di riferimento per la normativa sui nuovi alimenti.
L’introduzione dei semi di Chia in Europa dopo questa data ne ha determinato la classificazione come “Novel Food”, richiedendo specifiche autorizzazioni e valutazioni da parte delle autorità competenti prima della loro commercializzazione.
Origini geografiche e storia del consumo
Originaria dell’America Centrale, la pianta di Chia (Salvia hispanica) era coltivata in Guatemala e nella parte centro-meridionale del Messico.
Il nome “chia” deriva dalla parola Nahuatl “chian”, che significa “oleoso”. Anticamente, questa pianta rivestiva un ruolo significativo nella cultura e nell’alimentazione delle popolazioni precolombiane. I semi di Chia, sia crudi che cotti, venivano utilizzati in diverse preparazioni culinarie e bevande.
Caratteristiche botaniche e curiosità
La Chia (Salvia hispanica) appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa della menta, melissa, lavanda e rosmarino. Oltre alla Salvia hispanica, esistono altre specie come la Salvia columbariae (“Golden Chia”) e la Salvia lavandulifolia, spesso confusa con la prima.
Sebbene la composizione chimica dei loro semi sia simile, la “Golden Chia” è meno diffusa. Un’altra curiosità riguarda il nome dello stato messicano del Chiapas, che deriva da “acqua di chia” o “fiume di chia” in lingua Nahuatl.
Profilo nutrizionale e proprietà dei semi di Chia
I semi di Chia sono una fonte preziosa di nutrienti benefici per la salute. Ricchi di fibre, favoriscono il benessere intestinale.
L’elevato contenuto di acidi grassi Omega-3 e Omega-6 in rapporto ideale contribuisce a regolare i processi infiammatori, a sostenere lo sviluppo del sistema nervoso e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, il consumo di questi acidi grassi sembra avere un effetto protettivo contro alcuni tipi di cancro.
I semi di Chia contengono anche micronutrienti essenziali per il metabolismo, la salute di ossa e denti e lo sviluppo del sistema nervoso durante la gravidanza.
I fitonutrienti presenti, tra cui l’acido ferulico, l’acido caffeico e la quercetina, svolgono un’importante azione antiossidante. Infine, il basso indice glicemico dei semi di Chia li rende adatti anche a chi deve tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
Composizione nutrizionale dettagliata
Per ogni 100 grammi di semi di Chia secchi, si trovano:
- Energia: 486-487,9 kcal
- Acqua: 5,8 g
- Proteine: 16,54 g
- Grassi: 30,7 g (di cui saturi 3,3 g, monoinsaturi 2,3 g, polinsaturi 23,6 g), 29,31 g (di cui saturi 3,33 g, monoinsaturi 2,31 g, polinsaturi 23,67 g)
- Carboidrati: 42,12 g
- Fibre: 34,4 g
Vitamine e Minerali:
- Vitamina A: 54 UI
- Vitamina C: 1,6 mg
- Vitamina E: 0,5 mg
- Tiamina (Vitamina B1): 0,62 mg
- Riboflavina (Vitamina B2): 0,17 mg
- Niacina (Vitamina B3): 8,83 mg
- Folati: 49 µg
- Calcio: 631 mg
- Ferro: 7,72 mg
- Magnesio: 335 mg
- Manganese: 2,723 mg
- Fosforo: 860 mg
- Potassio: 407 mg
- Sodio: 16 mg
- Zinco: 4,58 mg
Utilizzo dei semi di chia in Europa
In Europa, dopo la loro autorizzazione come “Novel Food” nel 2009, sono stati inizialmente impiegati nella produzione di prodotti da forno. In seguito, il loro utilizzo si è esteso ad altri alimenti come yogurt, cereali e bevande, arricchendo la varietà e il valore nutrizionale della dieta europea.
Ricerca scientifica e considerazioni finali
Nonostante i potenziali benefici per la salute, la ricerca scientifica sui semi di Chia è ancora in corso e alcuni studi risultano incompleti o inconcludenti .
È fondamentale consultare un medico per un parere personalizzato sull’inserimento dei semi di Chia nella propria dieta, soprattutto in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti o durante la gravidanza e l’allattamento, periodi per i quali non sono disponibili dati specifici sulla sicurezza del loro consumo.