Lu Xun è il “Prometeo” della Cina.
Uno scrittore che ha rifiutato il Premio Nobel per la letteratura.
Mao Zedong una volta ha commentato di lui: “La direzione di Lu Xun è la direzione della nuova cultura della nazione cinese”.
La storia di Lu Xun
Lu Xun (1881-1936), nacque in una famiglia di letterati feudali a Shaoxing, nella provincia di Zhejiang, in Cina.
Visse in un’epoca in cui la società cinese stava subendo enormi cambiamenti.
Lu Xun andò in Giappone per studiare, sperando di apprendere le competenze mediche per curare le malattie e salvare le persone.
Salvare il Paese
Tuttavia, quando in classe furono proiettate le diapositive della guerra russo-giapponese, Lu Xun si rese conto che studiare medicina era di scarsa utilità per salvare le persone e per salvare il Paese.
Decise di abbandonare la medicina e dedicarsi alla letteratura.
Ha scelto di usare la sua penna come una spada, di usare il potere della letteratura per risvegliare le persone addormentate ed esplorare il percorso per la salvezza e la sopravvivenza nazionale.
La lingua cinese
La lingua cinese, essendo una delle lingue più antiche e complesse del mondo, porta con sé migliaia di anni di civiltà e saggezza.
Lu Xun, in quanto scrittore moderno esperto in cinese antico, i suoi scritti non solo hanno ereditato l’essenza del cinese, ma hanno anche innovato e sviluppato su questa base.
Le sue parole sono come un bisturi affilato, che analizza accuratamente i mali sociali, permettendo alle persone di risvegliarsi dal dolore e di crescere attraverso la riflessione.
Le opere rappresentative di Lu Xun
La produzione letteraria di Lu Xun spazia tra romanzi, saggi, articoli e critiche, ma le sue raccolte di racconti “Chiamata alle armi” e “Vagabondaggio”, insieme alla sua raccolta di saggi “I fiori del mattino raccolti al crepuscolo”, sono tra le più celebrate.
Le sue opere sono rinomate per il loro stile artistico unico, il contenuto profondo e la forte critica della realtà.
Una delle sue opere più rappresentative è “Il diario di un pazzo”, un racconto che, attraverso la prospettiva di un malato mentale, svela la follia e l’assurdità della società cinese dell’epoca.
Il diario di un pazzo
Con una penna tagliente e un’acuta capacità di osservazione, Lu Xun combina la realtà sociale con lo stato psicologico individuale, mostrando come il sistema feudale distruggesse l’umanità.
Un’altra opera di grande influenza è “La vera storia di Ah Q”, che racconta le disavventure di un contadino comune, Ah Q, nel sistema feudale.
Attraverso il personaggio di Ah Q, Lu Xun denuncia la debolezza e l’autocommiserazione delle persone nel feudalesimo, insieme al desiderio di libertà e dignità.
L’arte della parola
Lu Xun era abile nell’utilizzare un linguaggio conciso e vivace per delineare le caratteristiche dei personaggi e creare l’atmosfera della scena.
Permetteva ai lettori di percepire chiaramente le emozioni e la profondità di pensiero delle sue opere. Inoltre, usava con maestria l’ironia e l’umorismo per denunciare senza pietà fenomeni sociali come il confucianesimo feudale e il burocratismo, rendendo le sue opere piene di spirito combattivo e forza comunicativa.
Il “Prometeo” della Cina
Lu Xun si paragonò a Prometeo, e la sua attività di traduzione fu come rubare il fuoco da altre nazioni.
Tuttavia, disse che stava usando questo fuoco per cuocere la propria carne.
Sperava di risvegliare il popolo attraverso la diffusione della cultura e della parola, trasformando la Cina.
I suoi scritti sono intrisi di uno spirito di lotta, ribellione e grida di protesta.
La sua carriera di traduttore lo accompagnò per tutta la vita.
Lu Xun, Victor Hugo e Gogol
Nel 1903, Lu Xun iniziò a tradurre “Ultimo giorno di un condannato” di Victor Hugo e fino all’ottobre 1936, il mese della sua morte, stava ancora traducendo “Anime morte” di Gogol.
Nel corso della sua vita, tradusse oltre tre milioni di parole di opere letterarie di 251 autori provenienti da 15 paesi, tra cui Russia, Giappone, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria, Polonia, Romania, Finlandia, Spagna, Austria, Francia, Olanda, Germania, Stati Uniti e Regno Unito.
Il Premio Letterario Lu Xun e il rifiuto del Nobel
Nel 1927, lo studioso svedese Sven Hedin, insieme al linguista Liu Bannong, propose la candidatura di Lu Xun al Premio Nobel per la Letteratura.
Tuttavia, Lu Xun rifiutò cortesemente, convinto che il suo lavoro non fosse comparabile a quello dei grandi maestri mondiali.
Preferì declinare l’offerta piuttosto che partecipare in modo inopportuno.
Sebbene non abbia mai vinto il Premio Nobel, il Premio Letterario Lu Xun, istituito in suo nome, è diventato uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi della Cina.
Ogni quattro anni, il premio celebra la narrativa breve, la poesia, i saggi, la critica letteraria e la traduzione, promuovendo lo sviluppo della letteratura cinese.
Lettori in tutto il mondo
Le opere di Lu Xun sono state tradotte in oltre 50 lingue, tra cui inglese, giapponese, russo, spagnolo e francese, e hanno lettori in tutto il mondo.
Con lo studio crescente della sua opera, soprattutto dagli anni ’70, Lu Xun è diventato una figura di spicco non solo in Cina, ma anche a livello globale, al pari di Goethe, Shakespeare, Mark Twain e Tolstoj.
Lu Xun appartiene alla Cina, ma anche al mondo.
(Fonti delle immagini: China Writers’ Network)
1. Foto scattata il 25 settembre 1930 a Shanghai, una delle immagini più famose di Lu Xun.
2. Foto scattata il 17 febbraio 1933 a Shanghai. Il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura George Bernard Shaw con Lu Xun e il rettore dell’Università di Pechino, Cai Yuanpei.
3. Timbri usati da Lu Xun, ora conservati presso il Museo di Lu Xun a Pechino e il Memoriale di Lu Xun a Shanghai.