L’oscurità sinfonica dei Rossometile: un viaggio tra gotico e ancestralità con “Gehenna”
Con una suggestiva fusione di melodie sinfoniche, atmosfere gotiche e potenti voci operistiche, l’ensemble italiano gothic/symphonic metal ROSSOMETILE si afferma come una presenza imponente nel panorama della musica oscura e d’atmosfera. Da oltre vent’anni, questo quartetto affascina il pubblico con la sua particolare combinazione di symphonic-gothic metal e richiami ancestrali, dando vita a un sound che supera le barriere dei generi e sfida le convenzioni. I Rossometile sono: Ilaria Hela Bernardini (voce e pianoforte), Rosario Rune Reina (chitarra), Pasquale Pat Murino (basso) e Gennaro Rino Balletta (batteria). National Daily Press ha avuto l’opportunità di intervistarli in merito a “Gehenna”, il loro ultimo album.
1. I Rossometile hanno attraversato vent’anni di evoluzione musicale. Guardandovi indietro, cosa vi ha motivato a iniziare questa straordinaria avventura e quali sono le emozioni che vi accompagnano mentre guardate al vostro percorso artistico?
Le motivazioni risiedono nella necessità di creare bellezza, di produrre qualcosa tramite cui dare un senso al tempo che viviamo. Il percorso è stato lungo e impegnativo, e tutt’ora lo è. Abbiamo attraversato cambi di formazione e cambi di genere, ma tutto è servito a farci crescere e a delinearci la strada. Ogni passaggio ha avuto il suo tempo e il suo senso, e ci ha arricchiti. Guardare il percorso è emozionante perché significa ormai guardare un bel pezzo della nostra vita, ma crediamo che si sia trattato del miglior percorso che potessimo desiderare.
2. La vostra musica ha sempre evocato una forte atmosfera gotica e sinfonica. Quali sono state le principali fonti di ispirazione che vi hanno guidato nella creazione di questi paesaggi sonori così evocativi e misteriosi?
Non credo che la nostra produzione sia stata influenzata da qualche band in particolare. Ogni componente ha gusti musicali differenti e questo sicuramente si riflette nella nostra proposta, ma abbiamo sempre evitato che tali preferenze ci condizionassero troppo. Preferiamo lasciarci ispirare dal confronto interno alla band. Di sicuro la lettura e il cinema sono due forme espressive che ci hanno fatto innamorare delle atmosfere gotiche e sinfoniche e ci è venuto naturale riversarle a modo nostro in musica.
3. Il vostro ultimo album, “Gehenna”, promette di essere un’esperienza sonora intensa. Potete raccontarci il significato di questo titolo e cosa rappresenta per voi questo nuovo capitolo della vostra carriera?
Cercavamo un titolo per il disco che racchiudesse il concetto di passione e tormento, tema che fa da sfondo a tutte le tracce contenute nell’album. A un certo punto ci siamo imbattuti in questa parola e leggendone il significato ci sembrava perfetta e in linea con i nostri scopi. La Gehenna era infatti una vallata in cui si bruciavano i rifiuti, era quindi continuamente invasa dalle fiamme e per questo motivo Gesù nella Bibbia la cita come metafora dell’inferno, il luogo di tormento per eccellenza. Gehenna rappresenta per noi l’album della maturità stilistica perché è il lavoro nel quale riteniamo di aver centrato il sound dei Rossometile, tuttavia non si tratta di un punto di arrivo ma di una nuova partenza da cui spingersi verso i nostri nuovi obbiettivi.
4. Uno degli aspetti più affascinanti della vostra musica è l’elemento ancestrale che si intreccia con il metal sinfonico. Come riuscite a bilanciare queste influenze apparentemente lontane e a farle convivere in modo così naturale?
L’elemento ancestrale è molto presente in noi perché lo sentiamo come una potente fonte di ispirazione. Il metal sinfonico lo abbiamo probabilmente adottato come una veste con la quale presentare le nostre tematiche e i nostri racconti la cui origine è senz’altro riconducibile al fascino prodotto da oscure e nebulose storie ataviche. In sostanza pensiamo che a guidarci debba essere la bellezza, ovunque essa provenga. Seguire il richiamo della bellezza implica la certezza che si sta camminando sulla strada giusta.
5. La voce di Ilaria Hela Bernardini ha un potere quasi ipnotico, che porta il pubblico in un’altra dimensione. Qual è il segreto per mantenere questa intensità e delicatezza allo stesso tempo, e come riesce la sua voce a diventare il filo conduttore delle vostre storie musicali?
La voce è stata sempre al centro della musica dei Rossometile, così come la figura femminile è stata sempre al centro dell’immaginario dei brani. Ogni narrazione parte da un racconto dove la donna è protagonista. Hela riesce con la sua vocalità a interpretare al meglio i brani che proponiamo perché li sente dentro di se. Diventa per lei un processo naturale. Riesce a coniugare l’intensità e la delicatezza perché le storie che raccontiamo sono in genere il frutto dell’unione di questi due elementi. La sua preparazione tecnica di sicuro le facilita il compito, ma alla base c’è una forte immedesimazione nei versi che canta. Hela infatti è autrice di quasi tutti i testi ed è lei che individua e delinea l’immaginario che attraversa ogni nostro album.
6. Per “Gehenna” avete collaborato con Francesco Tedesco e Simone Mularoni. Qual è stato il loro contributo al risultato finale dell’album, e come queste collaborazioni hanno arricchito la vostra visione artistica?
Francesco Tedesco è il fonico che presso Studio35 in Cava de’ Tirreni (SA) si è occupato della registrazione completa dei nostri ultimi tre album (Desdemona, Ostara, Gehenna). Abbiamo con lui una grande intesa musicale oltre che umana. Simone Mularoni presso Domination Studio in San Marino si è occupato invece del missaggio di Gehenna ed è riuscito con la sua grande esperienza e capacità, a tirare fuori il suond di Gehenna, cucendoci addosso un vestito perfetto, che cercavamo da tempo, e che porteremo con noi per molti anni.
7. I vostri video musicali non sono solo clip, ma veri e propri racconti cinematografici. Quanto è importante per voi la dimensione visiva e narrativa nella musica, e come riuscite a tradurre in immagini il mondo complesso delle vostre composizioni?
Con gli ultimi album abbiamo investito particolarmente sui video perché pensiamo che siano uno strumento potentissimo di veicolazione musicale. Del resto le storie che raccontiamo nei nostri brani si prestano particolarmente alla rappresentazione in video, quindi, anche in questo caso, tutto è nato in modo molto spontaneo. Grande merito va dato ai registi di Kinorama studio in Roma per essere riusciti a comprendere la nostra poetica e convertirla in immagini, aggiungendo ulteriore bellezza alla musica e alle parole.
8. I Rossometile sono amati da un pubblico affezionato e internazionale. Qual è la connessione che sentite con i vostri fan, e come il loro affetto influenza la vostra musica e le vostre performance dal vivo?
È davvero bellissimo quando si fa qualcosa, sentire l’approvazione e il sostegno delle persone, soprattutto quando giunge da zone molto distanti da noi. Tutto questo ci da carica e consapevolezza dei nostri mezzi, ma allo stesso tempo implica una grossa responsabilità, di cui ci facciamo carico con molto piacere. Quando abbiamo iniziato a fare album non ci siamo posti il problema di quale potesse essere il riscontro, perché avremmo continuato sulla nostra strada a prescindere da esso. Fare musica era una necessità per noi stessi, era un momento terapeutico. Anche oggi è così, il nostro approccio non è cambiato, tuttavia l’approvazione del pubblico, sia dal vivo che sui social, costituisce motivo di orgoglio e questa è una grande spinta per noi.
9. Siete nati artisticamente a Salerno, una città ricca di storia e cultura. Quanto questa città e le sue radici hanno influenzato il vostro modo di fare musica e il vostro immaginario artistico?
Salerno è una città ricca di storia e cultura e questo influenza sicuramente positivamente le nostre vite ma non credo abbia rappresentato un’influenza diretta nella nostra musica. Il luogo in cui si vive condiziona e suggerisce l’arte che nasce in quel posto, gli esempi sarebbero innumerevoli, ma noi, in tal senso, facciamo eccezione. A guidarci è certamente il desiderio di bellezza, ma la bellezza è qualcosa che ognuno può trovare dentro si se, a prescindere da ciò che ha intorno.
10. Guardando al futuro, quali sono i vostri sogni e progetti? Come immaginate che evolverà il suono dei Rossometile nei prossimi anni, e quali temi vi piacerebbe esplorare in nuovi lavori?
I progetti sono parecchi ma non possiamo ancora svelarli. Di sicuro saremo alle prese coi nostri appuntamenti live e impegnati nella scrittura di nuova musica. Possiamo anticipare che nelle nuove composizioni la componente elettronica rivestirà un ruolo più importante che in passato. Per le tematiche avremo certamente immagini femminili con storie importanti da raccontare, fatte di passione, leggenda e bellezza.
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