Per la prima volta nella storia della Nazionale Italiana Maschile di Rugby un argentino è stato nominato Capo Allenatore dalla Federazione Italiana Rugby (FIR).
Gonzalo Quesada nella sua carriera rugbistica (1992-2008) ha giocato mediano di apertura, un ruolo che insegna ad assumersi importanti responsabilità, in campo e nella vita.
Oltre al rugby argentino conosce bene il rugby francese e, in generale, tutto il mondo della palla ovale continentale.
Nato a Buenos Aires il 2 maggio 1974, Gonzalo Quesada è cresciuto nella importante polisportiva dell’Hindù Club. Ha indossato da giocatore le maglie del Narbonne, del Bèzier, dello Stade Francais, del Pau e del Tolone. Per la nazionale transalpina ha assunto il ruolo di allenatore del gioco al piede.
Tra il 1996 e il 2006 ha giocato 38 volte con la maglia della sua nazionale marcando 486 punti.
Miglior marcatore alla Rugby Word Cup (RWC) 1999.
Meta di Gonzalo Quesada contro il Galles a Buenos Aires 1999
Dopo il ritiro da giocatore è rimasto in Francia per 20 anni allenando squadre di assoluto prestigio. Con lo Stade Francais ha vinto nel 2015 il campionato e la Challenge Cup nel 2017. E’ ritornato in patria per allenare i Jaguares nel Super Rugby della stagione 2019-2020. Appassionato di polo, tennis e cavalli, dal 1° gennaio 2024 sarà il nuovo allenatore dell’Italrugby.
Calcio piazzato da 55 metri di Gonzalo Quesada nell’incontro contro il Sud Africa 2002
Congratulazioni per la lingua italiana. Ha imparato in breve tempo a parlare italiano. Segno di attenzione e di rispetto verso il nostro Paese. Iniziamo subito con un “Grazie!”.
No, no. Per me è normale. Va bene stare qui e poter parlare italiano. Così va molto bene.
Bravo e modesto.
Lei è appena stato designato Capo Allenatore Nazionale Italiana Rugby Maschile dalla Federazione Italiana Rugby. Quale è stata la sua prima impressione del rugby italiano?
Sì, sono qui da appena una settimana e questa è la mia prima partita. La mia prima impressione qui è fantastica. Ho avuto molta fortuna. Ho visto una bella vittoria delle Zebre. Poi domani andrò a Treviso.
(Le Zebre hanno appena sconfitto gli Sharks sudafricani. Il giorno successivo l’altra franchigia italiana, Treviso, batterà un’altra squadra sudafricana: gli Stormers. NdR)
Giovanni Licata Capitano Zebre, premiato come miglior giocatore dell’incontro nella partita vinta contro gli Sharks – Foto by VitoRavo –
Quali sono i punti di forza e le difficoltà sulle quali migliorare della nostra Nazionale Italiana?
Ora non so, sono appena arrivato. Prima dovrò parlare con lo staff. Io ho già fatto una mia analisi precisa sulla cultura italiana del rugby. Ho osservato tutte le partite degli ultimi due anni. Adesso però è presto, prima voglio imparare molto, ascoltare molto e poi dovrò convincere i giocatori e lo staff di questa avventura, per me molto bella. Ora non voglio fare un’analisi pubblica di quanto realizzato finora, per rispetto del lavoro svolto.
Un gran signore, rispettoso e professionale!
Ma lei ha però ha già iniziato…
Sì. Abbiamo già iniziato a lavorare, a parlare. Voglio vedere e cerco di capire alcune cose, ma penso che qui abbiamo una buona base di partenza per il futuro.
Sappiamo che non è facile e le ultime due partite al Mondiale lo hanno dimostrato. (Perse con Francia e Nuova Zelanda NdR). Non è facile competere con le grandi nazioni. Ma sono fiducioso, penso che potremo lavorare bene.
Una curiosità…
Sorride, chissà cosa si aspetta.
Domanda facile Coach. Vista anche l’ora di cena. Qual è il suo piatto preferito?
Sorride ancora.
Italiano. A parte l’Asado…
Ma sì, a parte l’Asado in Italia mi piace molto la parmigiana di melanzane con sopra la cotoletta alla milanese. Per me è il piatto migliore. Non è molto dietetico ma è perfetto.
Sorridiamo entrambi, per forza: intenditore! Conosce già uno dei migliori piatti tipici nazionali.
Auguri Coach, grazie, buon lavoro, a presto
Placcaggio decisivo di Gonzalo Quesada nell’incontro contro il Sud Africa 2003: