La Guerra delle due rose (in inglese Wars of the Roses) fu un conflitto dinastico e civile scoppiato in Inghilterra nel 1455 e protrattosi per i successivi trent’anni. Il conflitto nasce dalla contesa tra i due rami della casa regnante dei Plantageneti su chi dovesse sedersi sulla Sedia di re Edoardo (il trono inglese).
Lo scontro fratricida tra queste due famiglie: i Lancaster, che per simbolo avevano una rosa rossa, e gli York, che invece portavano una rosa bianca, insanguinerà l’Inghilterra fino al 1485 quando, per la serie tra i due litiganti il terzo gode, emergerà vincitrice una nuova dinastia i Tudor.
Il contesto storico
Siamo nel 1455 l’Inghilterra ha appena perso, solo due anni prima, la Guerra dei cent’anni contro la Francia. La batosta era stata terribile con la stragrande maggioranza dei possedimenti continentali dei Plantageneti persi per sempre. Sul trono sedeva Enrico VI Lancaster, un sovrano debole e malato mentalmente, la macchina burocratica dello stato era in pezzi mentre le casse del regno erano vuote per via delle lunghe guerre e per la perdita delle ricche province in terra francese.
Nel paese imperversavano bande di mercenari (principalmente ex soldati, rimasti senza lavoro, che vedevano i propri servigi al miglior offerente) mentre i grandi nobili si ritenevano sempre meno vincolati al potere regio e combattevano tra loro sempre più apertamente per cercare di ingrandire i propri domini. In questo contesto di quasi-anarchia Riccardo duca di York, un parente del re, intravide una possibilità di ascendere al trono. Infatti il re Enrico era senza figli e questo rendeva Riccardo uno dei suoi possibili successori, sempre se ci sarebbe ancora stato un regno da ereditare.
Il re Enrico in questa fase era oramai completamente pazzo ed era circondato da una moltitudine di consiglieri più preoccupati a tutelare i propri interessi piuttosto che quelli del regno. Pertanto Riccardo, minacciando un’aperta rivolta, riuscì a farsi nominare Lord Protettore del Regno assumendo di fatto il controllo del governo e mettendo una seria ipoteca sul suo ruolo di successore.
Scoppia il conflitto
La causa del conflitto si ebbe sul finire del 1454 quando la regina Margherita d’Angiò (consorte del re Enrico VI) e i suoi alleati, sfruttando un momento di lucidità di suo marito, riuscirono a far decadere Riccardo dalla carica di Lord Protettore.
Nei mesi precedenti entrambe le fazioni avevano cercato di attirare dalla propria parte il più alto numero di alleati possibile presagendo l’imminente guerra. Vista la situazione Riccardo iniziò immediatamente una rivolta ufficialmente non contro il re ma contro i “cattivi consiglieri” che circondavano il sovrano.
La prima fase: gli York prendono il potere
Nella primavera del 1455 Riccardo e i suoi alleati raccolsero un esercito e marciarono verso Londra, dove si stavano radunando le truppe dei Lancaster. Il primo scontro si ebbe alla Prima battaglia di St Albans (il 22 maggio 1455 considerata la data ufficiale di inizio della guerra). La battaglia ebbe un esito disastroso per i Lancaster il cui esercito venne disperso, alcuni tra i loro principali sostenitori uccisi e il re catturato. L’accordo che ne seguì permise a Enrico VI di mantenere il trono con Riccardo di York come suo principale consigliere. Nel 1456 tuttavia il re e la regina, approfittando di una loro visita nelle Midlands, si ritirarono a Coventry, il capoluogo dei diretti domini dei Lancaster.
Qui furono raggiunti da Riccardo e i suoi che giurarono nuovamente fedeltà al re ma poco dopo abbandonarono la corte. Dopo un ultimo tentativo di riappacificazione la guerra riprese nel 1458 quando Riccardo sollevatosi nuovamente dichiarò decaduto Enrico VI e iniziò a raccogliere nuove truppe. Con una parte di esse si diresse verso il Castello di Ludlow da dove sperava di ricongiungersi con altre truppe a lui fedeli che stavano muovendosi dallo Yorkshire. I Lancaster, consci del pericolo, cercarono di impedire il ricongiungimento dei due eserciti ma vennero pesantemente sconfitti nella battaglia di Blore Heath (23 settembre 1459).
L’esercito degli York finalmente riunito decise di cercare lo scontro decisivo con i Lancaster trovandolo a Ludford Bridge (il 12 ottobre 1459). A sorpresa però uno dei luogotenenti di Riccardo decise di cambiare schieramento, passando con i Lancaster, permettendo in tal modo la sconfitta degli York. Tale vittoria consenti a Enrico di rimanere saldamente sul trono disperdendo contemporaneamente, tra Irlanda e Francia, i sostenitori di Riccardo. Ma la battuta d’arresto fu solo momentanea; raccolto un nuovo esercito gli York sbarcarono in inghilterra affrontando le truppe dei Lancaster nella battaglia di Northampton (10 luglio 1460).
La vittoria arrise a Riccardo che sbaragliò i suoi avversari riuscendo, finalmente, a fare il suo ingresso trionfale a Londra mentre Enrico VI veniva rinchiuso nella Torre di Londra. A questo punto Riccardo convocò il parlamento per farsi nominare nuovo re d’Inghilterra ma i parlamentari, compresi i suoi stessi sostenitori, invece di acclamarlo rimasero in silenzio. Riccardo comprese che non era ancora giunto il suo momento ed era necessario, prima di farsi nominare re, cercare di rafforzare la sua posizione dinastica. La conseguenza fu un “Atto di accordo” tra Riccardo e il Parlamento in cui si confermava Enrico come re ma con Riccardo come suo successore designato che contemporaneamente riassumeva la carica di Lord Protettore.
Seconda fase: i Lancaster cercano vendetta
Mentre in patria si consumavano queste manovre politiche la regina Margherita cercava appoggio all’estero. Appoggio che trovò negli scozzesi permettendogli in tal modo di radunare un nuovo esercito dei Lancaster nel nord dell’Inghilterra. Radunato l’esercito si mise in marcia verso sud puntando verso Londra mentre Riccardo, fiducioso della forza del suo esercito, radunò le truppe e si mise in marcia per andargli incontro. La battaglia decisiva si ebbe a Wakefield (il 30 dicembre 1460) dove le forze degli York furono sbaragliate. Lo stesso Riccardo e insieme a uno dei suoi figli perirono nello scontro decretando in tal modo il trionfo dei Lancaster.
Margherita non ebbe pietà nemmeno per il cadavere di Riccardo la cui testa fu staccata dal corpo, infilata su una picca con addosso una corona di carta insanguinata ed esposta come monito. Con i Lancaster vittoriosi le pretese di Riccardo di York furono ereditate dal suo primogenito Edoardo che riuscì in breve tempo a raccogliere un poderoso esercito. Ma la mancanza di fondi non gli permise di pagare le sue truppe che iniziarono a disertare in massa ponendo momentaneamente fine alle sue speranze di rivalsa.
Terza fase: la riscossa degli York
Edoardo sapeva che la sua occasione sarebbe presto giunta quindi iniziò fin da subito a organizzare la rivincita della sua fazione. Raccolti i fondi necessari, conscio delle difficolta economiche dei suoi avversari e sapendo che l’esercito dei Lancaster si era diviso Edoardo raccolse un nuovo esercito a si mosse per affrontare una parte di quello dei Lancaster comandato da Owen Tudor, un nobile gallese che aveva sposato, in seconde nozze, la madre di Enrico VI, Caterina di Valois.
Lo scontro si ebbe a Mortimer’s Cross (il 2 febbraio 1461) dove gli York sbaragliarono le forze Lancaster giungendo anche a catturare e decapitare Owen Tudor. Tuttavia il 17 febbraio l’altra metà dell’esercito Lancaster sconfissero nella Seconda Battaglia di St Albans le forze York a difesa di Londra permettendo alla regina Margherita di liberare il suo sposo che era tenuto prigioniero nell’accampamento degli York e li era stato abbandonato a seguito della disfatta. Il re e la regina si diressero pertanto con il loro esercito verso Londra. Ma la città, preoccupata che l’affamato esercito dei Lancaster potesse razziarla, decise di sbarragli le porte. Il re e la regina pertanto decisero di dirigersi verso nord per andare incontro a quello di Edoardo.
Ma costui invece di accettare lo scontro preferì dirigersi verso Londra dove il 6 febbraio 1461 fece il suo ingresso trionfale. Qui depose il re Enrico VI Lancaster facendosi nominare, dal parlamento, al suo posto re Edoardo IV York. Il nuovo re deciso a farla finita con le pretese dei Lancaster radunò un grande esercito e si mise in marcia per affrontare quello di Enrico e Margherita.
I due eserciti che si incontrarono nei pressi del villaggio di Towton (29 marzo 1461) diedero vita alla battaglia più sanguinosa di tutta la guerra, le stime variano dai 9000 ai 13000 tra morti feriti e prigionieri. Da questa ecatombe emerse come vincitore Edoardo mentre Enrico e Margherita fuggirono per cercare di continuare la lotta. Dopo aver consolidato la sua posizione Edoardo IV si dedicò a sconfiggere le ultime forze ancora fedeli ai Lancaster concentrate soprattutto nel nord dell’Inghilterra e nel Galles.
Nel 1465 l’ex re Enrico VI fu catturato e nuovamente rinchiuso nella Torre di Londra mentre la regina Margherita riparava in Francia dove sperava di ottenere il sostegno di suo cugino il re Luigi XI per reinstallare suo marito sul trono. Nel frattempo però anche a Edoardo le cose non andavano per il meglio. La decisione di aumentare le tasse, per far fronte ai debiti contratti durante la guerra, gli inimicò i ceti medi inoltre la decisione di sposare Elisabetta Woodville, proveniente da una famiglia della piccola nobiltà, gli inimicò una parte dei grandi nobili suoi sostenitori che vedevano la famiglia della nuova regina come degli arrampicatori sociali. Non passò, quindi, molto tempo prima che alcuni di loro, tra cui anche uno dei fratelli del re, si ribellassero contro Edoardo.
Lo scontro decisivo tra l’Esercito regio e quello dei ribelli avvenne a Edgecote Moor (il 24 luglio 1469) e vide prevalere i secondi che riuscirono poco dopo a catturare lo stesso re Edoardo IV. I ribelli, però, non riuscirono a mettere in piedi un governo efficiente, visto anche il fatto che Edoardo godeva ancora di molti sostenitori tra i grandi nobili, e dopo molte pressioni furono costrette a rilasciare il re. Di nuovo “in sella” Edoardo decise di perdonare i nobili ribelli, compreso suo fratello, ma una successiva ribellione, da loro fomentata, nel 1470 li costrinse a scappare in Francia.
Quarta fase: la dura lotta per il trono
Arrivati in Francia i nobili York ribelli vennero persuasi, da Luigi XI, ad allearsi con la deposta regina Margherita abbracciando la causa dei Lancaster. Riunito un nuovo esercito essi sbarcarono in Inghilterra cogliendo Edoardo IV totalmente impreparato ad affrontare un’invasione. Capendo che non c’era possibilità di successo il sovrano York fuggì in Borgogna sotto la protezione del duca Carlo il Temerario cercando lì di riorganizzarsi. Nel frattempo i nobili ribelli avevano reinstallato sul trono un Enrico VI oramai completamente pazzo e non più in grado di governare. Al suo posto governavano in nobili ribelli che però dovevano il loro potere al sostegno fornitoli da Luigi XI.
Carlo il Temerario, da sempre in guerra con Luigi XI, non vedeva di buon occhio questa influenza francese sul trono inglese e pertanto decise di sostenere le pretese del deposto Edoardo IV fornendogli tutto l’aiuto di cui aveva bisogno. Edoardo sbarcò in Inghilterra nel 1471 con al seguito un potente esercito. Per dividere ulteriormente il campo avversario il re deposto promise il perdono al suo fratello traditore se costui si fosse unito a lui prima dell’imminente battaglia, cosa che il fratello prontamente fece. La prima battaglia tra i due eserciti contrapposti si ebbe a Barnet (il 14 aprile 1471) e fu stravinta dagli York. Margherita comunque non si diede per vinta e raccolse un altro esercito con cui affrontò quello di Edoardo a Tewkesbury (il 4 maggio 1471).
La disfatta rimediata in questa battaglia fu fatale per i Lancaster Enrico VI fu per l’ennesima volta fatto prigioniero e successivamente assassinato nella notte tra il 21 e il 22 maggio 1471. Anche Margherita fu fatta prigioniera sarà poi liberata, nel 1475, dopo che il cugino ebbe pagato un pesante riscatto. Morirà sconfitta e avvilita in esilio in Francia nel 1482. Una conseguenza della disfatta dei Lancaster fu la fuga in Bretagna di Enrico Tudor, nipote di quell’Owen Tudor che aveva comandato l’esercito Lancaster a Mortimer’s Cross. Il giovane, infatti, discendeva dal re Plantageneto Edoardo III e pertanto vantava dei diritti sul trono.
Quinta fase: la fine della guerra e la vittoria dei Tudor
Edoardo IV dopo la vittoria sui Lancaster poteva finalmente dirsi padrone di tutta l’Inghilterra. Sbarazzatosi anche del fratello traditore, fatto imprigionare e poi uccidere, poté dedicarsi a governare il proprio regno rassicurato anche dal fatto che la sua successione era garantita dai suoi due figli maschi i principi Edoardo e Riccardo. Tuttavia al momento della sua morte il 9 aprile del 1483 i suoi due figli avevano ancora 12 e 9 anni.
Sentendo vicina la fine Edoardo aveva nominato un consiglio di reggenza che avrebbe governato in nome di suo figlio (ora re Edoardo V) fino alla sua maggiore età. Il consiglio era composto dalla regina madre, l’odiata Elisabetta Woodville, da i parenti di lei e da un fratello del defunto sovrano Riccardo, Duca di Gloucester che ricevette anche il titolo di Lord Protettore.
Riccardo timoroso del fatto che la regina madre potesse influenzare le scelte del re bambino, facendolo pertanto cadere in disgrazia, decise di giocare d’anticipo. Fece imprigionare tutti i parenti della regina che, a seguito di un processo farsa, vennero tutti decapitati. La regina Elisabetta si rifugiò, per salvarsi, nell’Abbazia di Westminster che godeva come tutti i luoghi sacri, all’epoca, dell’inviolabilità, da lì uscirà solo mesi dopo quando Riccardo giurò pubblicamente che non le avrebbe nuociuto in alcun modo.
Nel frattempo il Duca di Gloucester sposto il giovane re nella Torre di Londra, ufficialmente per prepararlo all’incoronazione, venendo raggiunto poco dopo anche dal fratello minore. Da questo momento i due giovani principi scompaiono dalla storia nessuno sa con esattezza cosa gli sia capitato ma è probabile che Riccardo gli abbia fatti uccidere e poi si sia sbarazzato dei corpi. Tolti di mezzo i due giovani principi Riccardo poté, finalmente, farsi proclamare re, era il 26 giugno 1483. Iniziava così il regno di Riccardo III l’ultimo degli York a sedere sul trono. Infatti Enrico Tudor, assunte su di sé anche le pretese degli oramai defunti Lancaster, continuava a tramare per impossessarsi del trono.
Dopo un primo tentativo di rivolta fallito miseramente sul finire del 1483 Enrico sbarcò in Inghilterra con un piccolo esercito. Un esercito troppo piccolo per affrontare direttamente il re Riccardo in battaglia ma abbastanza grande per iniziare una rivolta e raccogliere ulteriori seguaci. Non passò molto tempo. Però, prima che Riccardo III radunasse il suo esercito e si muovesse per affrontare quello di Enrico. I due eserciti si scontrarono nei pressi di Bosworth Field (il 22 agosto 1485) e la disparità di forze in campo faceva presagire una facile vittoria per il re.
Ma all’ultimo momento due tra i principali comandanti dell’esercito di Riccardo lo tradirono e passarono dalla parte di Enrico facendo pendere l’ago della bilancia a suo favore. La disfatta di Riccardo III fu totale il suo esercito fu disperso e lui stesso trovò la morte sul campo di battaglia. Enrico rimasto l’unico pretendente al trono inglese giunse a Londra e qui si fece incoronare re con il nome di Enrico VII. Due anni dopo, nel 1487, dopo la battaglia di Stoke Field anche gli ultimi fedeli della causa York saranno sconfitti ed eliminati decretando la loro definitiva fine. Enrico VII regnava ora incontrastato su tutta l’Inghilterra dando inizio a una nuova dinastia i Tudor.
Le conseguenze
La Guerra delle due rose lasciava dietro di sé un paese impoverito e spopolato ma pronto a riemergere dalle proprie ceneri sotto la guida di una nuova energica dinastia. I Tudor daranno grandi sovrani all’Inghilterra tra cui Enrico VIII, fautore dello scisma anglicano, e Elisabetta I che sotto il cui regno l’Inghilterra passerà da essere una potenza prevalentemente terrestre ad essere un grande potenza navale dando inizio a quel processo che porterà il la bandiera inglese a sventolare contemporaneamente su tutti e cinque i continenti in quello che passerà alla storia come il più grande impero mai esistito.
Di questa guerra ad oggi rimane il ricordo, immortalato nelle immense opere di William Shakespare, e la consapevolezza che dalle ceneri della distruzione può sempre nascere qualcosa di ancora più grande senza questa guerra oggi il Regno Unito non sarebbe stato ne sarebbe quello che è.