Quando Pharrell Williams ha debuttato alla direzione creativa di Louis Vuitton? Alla sfilata uomo primavera/estate 2024 che si è tenuta sullo storico Pont Neuf, luogo scelto per rimandare a un collegamento metaforico tra Parigi e la Virginia.
La sua idea è quella di rendere alla moda la comodità, con una nuova idea di streetwear, in cui la contaminazione viene accentuata attraverso un mix di capi casual e pezzi sartoriali. Proprio in rappresentanza di ciò che è sempre stato stilisticamente e artisticamente lui stesso.
Testimoni di questo processo celebrità e colleghi fra i miei preferiti riferimenti di stile tra cui Beyoncé, JAY-Z, Rihanna, A$AP Rocky, Kim Kardashian, Jared Leto.
Le iniziali LV diventano l’emblema di una nuova cultura, quella dei LVERS: uno stato d’animo fondato sul calore, il sentirsi bene e l’accoglienza.
Sì, perché lo stesso Williams ha dichiarata di non volersi svegliare da questo sogno, il sogno di una vita, la sua “Lovers”, il quale processo di sviluppo è cominciato il giorno di San Valentino, lo stesso in cui Louis Vuitton ha annunciato formalmente la nomina di Williams a successore – per più stagioni – del compianto Virgil Abloh.
Pharrell, come nella sua carriera musicale, anche nella moda ha deciso di sorprendere tutti inserendo una buona dose di autoreferenzialità, trasmettendo il suo amore per la maison e rendendo particolarmente evidente l’influenza ricevuta da figure a lui care, come quelle di NIGO e Marc Jacobs e con la novità assoluta, il Damoflage, un pattern che unisce il tradizionale motivo Damier al camouflage grazie a un effetto pixel opera dell’artista americano ET, (vi consiglio di seguirlo su Instagram), la vera rivelazione di questo nuovo viaggio di uno degli Uomini più poliedrici che ci siano.