L’estate del 1987 si tinse di nero per la Valtellina, segnata da una tragedia che sconvolse per sempre la vita di una comunità: l’alluvione del 18-28 luglio. Un evento drammatico che causò la morte di 53 persone, tra cui 29 vittime della frana del monte Zandila, e ingenti danni materiali.
Un diluvio dirompente
Tra il 17 e il 18 luglio, forti precipitazioni colpirono la Valtellina, riversando a valle masse d’acqua eccezionali. Il fiume Adda, ingrossatosi a dismisura, ruppe gli argini, inondando paesi e campagne. La furia dell’acqua travolse tutto ciò che incontrava sulla sua corsa, causando frane e smottamenti.
Tartano: un paese cancellato dalla furia dell’acqua
Tra i centri abitati più duramente colpiti, Tartano rappresenta la ferita più profonda. Una colata di fango e detriti, staccatasi dal monte Giovo, investì il paese, distruggendo il condominio “La Quiete” e l’albergo “Gran Baita”, dove si trovavano numerosi turisti. Persero la vita 19 persone.
La frana del monte Zandila: una tragedia annunciata
Le intense piogge provocarono una frana di proporzioni gigantesche sul monte Zandila, nella Val Pola. Il 28 luglio, circa 40 milioni di metri cubi di materiale roccioso si staccarono dalla montagna, precipitando a valle e distruggendo i paesi sottostanti. A causa di un ritardo nelle evacuazioni, provocato da una sottovalutazione del pericolo, la frana causò 29 vittime.
Una risposta eroica: soccorsi e solidarietà
Nonostante la devastazione, la risposta della comunità e dei soccorritori fu immediata e coraggiosa. Vigili del fuoco, volontari e forze dell’ordine si attivarono senza sosta per salvare vite umane e prestare soccorso ai feriti. La solidarietà si riversò da tutta Italia, con l’invio di aiuti e contributi per la ricostruzione.
L’eredità dell’alluvione: memoria e prevenzione
L’alluvione del 1987 ha segnato profondamente la Valtellina, lasciando una ferita indelebile nella memoria collettiva. Ogni anno, il 28 luglio, la regione si riunisce per commemorare le vittime e ricordare la tragedia. L’evento ha inoltre portato a una maggiore consapevolezza dei rischi idrogeologici e a un potenziamento delle misure di prevenzione.
L’alluvione della Valtellina rappresenta un monito per le future generazioni
- L’importanza della prevenzione: Investire in opere di difesa del suolo e in sistemi di allerta precoce per mitigare i rischi idrogeologici.
- Il rispetto per l’ambiente: Evitare interventi che possano alterare il delicato equilibrio del territorio montano.
- La memoria e il ricordo: Trasmettere alle nuove generazioni la storia dell’alluvione per promuovere una cultura della sicurezza e della responsabilità.
L’alluvione del 1987 è una tragedia che non deve essere dimenticata. La memoria delle vittime e la consapevolezza dei rischi devono guidare le azioni per un futuro più sicuro e consapevole.