16 luglio 1782 Prima esecuzione dell’opera Il Ratto del Serraglio, un singspiel (genere operistico in voga tra XVIII e XIX secolo) in tre atti, musicato da Wolfang Amadeus Mozart su libretto di Gottlieb Stephan il Giovane, a sua volta tratto da analoga opera del 1781 di Christoph Friederich Bretzner per Johann Andrè, che trae origine da numerose variazioni francesi, inglesi e italiane sul tema del Turco generoso. Il ratto del serraglio fu rappresentato per la prima volta al Burghteater di Vienna e interpretato da Caterina Cavalieri, Teresa Teyber, Valentin Adamberger, Dominik Jautz, diretti dallo stesso compositore. A distinguersi, in particolare, fu Caterina Cavalieri soprano di grande talento, oltre che musa ispiratrice di molti compositori. Caterina era figlia del musicista e direttore d’orchestra Joseph Cavalier ed è nota, oltre che per avere interpretato Costanza ne Il ratto del serraglio, per aver interpretato Donna Elvira nell’edizione del Don Giovanni di Mozart e Da Ponte che andò in scena a Vienna il 7 maggio 1788. Inoltre prese lezioni di canto dal compositore Antonio Salieri, che era anche Direttore musicale dell’opera italiana a Vienna e che è stato il maestro di molti musicisti, anche famosi e che la chiamò ad interpretare diversi ruoli nelle opere da lui scritte.
17 luglio 1212 Spagna, battaglia di Las Navas de Tolosa, tra ispanici e l’esercito almohade (berbero-arabo maghrebino e andaluso, con quote non indifferenti di mercenari turchi, turkmeni e curdi), nella quale quest’ultimo venne sconfitto dalle forze riunite dei cristiani della penisola iberica. Nel 1212 Navarra, Aragona, Castiglia e Portogallo, appoggiate da gruppi di cavalieri provenienti da tutto l’occidente, unirono le loro forze vincendo la battaglia che avrebbe dato una veste decisiva alla Reconquista e segnato l’inizio del declino della dinastia almohade. La vittoria cristiana fu totale e le perdite musulmane ingenti; tra caduti più importanti della parte vincitrice vi furono Pedro Arias, Gran Maestro dell’Ordine di Santiago, morto per le ferite riportate il 3 agosto e Gòmez Ràmirez dell’Ordine dei Cavalieri Templari, oltre a Ruy Dìaz Gran Maestro dell’Ordine di Calatrava. Di lì a poco, a Marrakesh, il 13 dicembre 1213, sarebbe morto anche il califfo.
18 luglio 388 a.C. Battaglia del fiume Allia, e sconfitta dei Romani ad opera dei Galli Senoni. La sconfitta subìta dall’esercito romano permise ai Galli di saccheggiare la città Roma, infatti lo scontro tra i due eserciti era avvenuto ad appena 11 miglia da Roma, là dove il fiume Allia, scendendo dai monti Crustumini, in una gola profonda, si getta nel Tevere poco sotto la via Salaria. Il fiume Allia corrisponde, con ogni probabilità, all’attuale Fosso Maestro, un piccolo affluente di sinistra del Tevere. Mentre l’esercito celtico era ben addestrato ed equipaggiato, sebbene desse l’impressione di avanzare come un branco di predoni disorganizzati, quello romano invece era poco più che raccogliticcio e composto da due legioni, inclusi gli alleati latini. La condotta dei Romani, così come descritta dai primi analisti e da Tito Livio, appare presuntuosa e alquanto temeraria: i tribuni militari schierarono l’esercito senza avere scelto in anticipo uno spazio per il campo o aver costruito una trincea che potesse fungere da riparo in caso di ritirata, dimentichi, per non dire degli uomini, anche degli dei non essendosi preoccupati di trarre i dovuti auspici e di offrire sacrifici augurali. Dopo le prime manovre (le riserve romane conquistano un’altura, i Galli si dirigono contro di loro), inopinatamente, il grosso dell’esercito romano si diede a una fuga precipitosa, ancor prima che iniziasse il combattimento, tanto che gli stessi Galli rimasero sbalorditi per l’improvvisa conclusione della battaglia. In seguito alla disfatta dell’Allia e al conseguente sacco di Roma, i romani adottarono le necessarie misure per avere un esercito più mobile e compatto, tante che in tutte le altre battaglie e i Galli verranno vinti. Il 18 luglio, anniversario della sconfitta nella battaglia del fiume Allia, era detto dies allensis, ed era considerato un giorno “nefasto” del calendario romano durante il quale non era possibile compiere alcuna azione, che non fosse strettamente necessaria, né in pubblico né in privato.
19 luglio 1848 Inizia a Seneca Falls, nello Stato di New York, la Convenzione sui diritti delle donne. Il tema si sviluppò giuridicamente sul finire del XVIII secolo grazie alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791 di Olympe de Gouges, drammaturga e attivista femminista francese, che si ispirò al modello dei Diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e della Rivendicazione dei diritti della donna di Mary Wallstonecraft. La rivendicazione per le donne dei diritti civili, della condizione economica femminile, dei diritti politici e del voto femminile, nonché di un miglioramento delle generali condizioni di vita femminili costituiscono la base del femminismo a partire dal XIX secolo attraverso la prima ondata del movimento femminista che si svilupperà lungo tutto il corso del XX secolo. In alcuni paesi questi diritti sono istituzionalizzati o supportati dalla legge, mentre in altri sono ancora ignorati o soppressi e si differenziano dalle nozioni più ampie dei diritti umani attraverso la pretesa di un giudizio storico e tradizionale, inerente l’esercizio degli stessi a favore della controparte maschile.
20 luglio 1865 Con la firma del Regio Decreto n. 2438 da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia nasce il Corpo delle Capitanerie di Porto, uno dei sei corpi costituenti la Marina Militare Italiana a cui sono affidati compiti relativi agli usi civili del mare, svolti in dipendenza funzionale dai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, della transizione ecologica e delle politiche agricole, alimentari e forestali. Le sue articolazioni territoriali, ai sensi del codice della navigazione, sono le Direzioni marittime, i Compartimenti marittimi, gli Uffici circondariali marittimi e gli Uffici locali marittimi. L’appartenenza alla Marina Militare, oltre che all’ordinamento e allo status del personale, si concretizza nei compiti di ordine militare previsti dalla legge, in concorso con la Forza armata. Nel novero di queste funzioni si collocano la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto via mare e delle attività che si svolgono nei porti e lungo i litorali.
21 luglio 1718 Firma del Trattato di pace Passarowitz, l’odierna Pozarevac in Serbia, che concluse il conflitto scoppiato nel 1714 tra l’Impero Ottomano e la Repubblica di Venezia, al cui fianco nel 1716 era intervenuta l’Austria. Il trattato fu firmato da Ibrahim Aga e Mehmed Aga in rappresentanza del sultano ottomano Ahmed III, dal barone Ugo Damiano Von Viermund e dal conte Talman in rappresentanza dell’Imperatore Carlo VI. Qualche giorno dopo anche la Repubblica di Venezia firmò un trattato con i rappresentanti del sultano. Con la pace di Passarowitz, gli ottomani cedettero all’Austria il Banato, la Serbia settentrionale inclusa Belgrado, una striscia di territorio bosniaco a sud della Sava e la Valacchia minore, mentre Venezia rinunciò in favore dei Turchi agli ultimi possedimenti nell’isola di Creta e alla Morea (il Peloponneso, conquistato appena vent’anni prima con la pace di Carlowitz era stato perso con le campagne del 1715), ma poté almeno conservare le Isole Ionie ed estendere i suoi domini in Dalmazia. Dal punto di vista politico la pace di Passarowitz se da un lato pose fine alla secolare lotta tra Venezia ed i Turchi, d’altro canto segnò l’inizio del declino della Serenissima e consacrò la presenza turca in Grecia, anche se la grande favorita del trattato fu sicuramente l’Austria.
22 luglio 1898 Lenin sposa Nadezda Kostantinovna Krupskaja, (1869–1939), una rivoluzionaria, pedagogista e politica russa, nata a San Pietroburgo da una famiglia della piccola nobiltà impoverita. Il padre, Kostantin Ignat’Evic Krupskij (1838–1883), laureatosi in legge all’Accademia Militare, aveva fatto parte del comitato degli ufficiali russi in Polonia, una organizzazione democratica antizarista che sostenne l’insurrezione polacca del 1863. Compromessa la carriera militare, Kostantin si impiegò come revisore dei conti e la sua casa fu frequentata da nichilisti e populisti. Per dieci anni fu indagato e sorvegliato dalla polizia, venendo prosciolto dalle accuse di tradimento e sedizione solo alla vigilia della morte. Dai racconti del padre e della madre, Elizaveta Vasilev’na Tistrova (1843–1915) Nadezda, imparò sin da piccola, a simpatizzare per i rivoluzionari e disprezzare tanto l’autocrazia quanto l’alta nobiltà e i possidenti. Il primo incontro di Lenin con la Krupskaja avvenne nel febbraio del 1894, in una riunione il cui carattere illegale fu mascherato sotto la veste di un pranzo di carnevale.