19 febbraio 1878, Thomas Edison ottiene il brevetto per il fonografo, un dispositivo ideato allo scopo di registrare e riprodurre il suono, progettato da Edison intorno al 1877. Circa 40 anni dopo l’invenzione del telegrafo, egli realizzò un ripetitore telegrafico in grado di incidere le linee e i punti del codice Morse su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che un messaggio potesse esser ripetuto senza l’intervento dell’operatore. Il 17 luglio di quell’anno Edison si accorse che se il disco ruotava ad una velocità sufficientemente alta, la puntina emetteva vibrazioni che ricordavano il timbro della voce umana.
20 febbraio 1816, Il Barbiere di Siviglia di Rossini è rappresentato per la prima volta al teatro di Torre Argentina a Roma. Si tratta di un’opera buffa in due atti, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dall’omonima commedia di Pierre Beaumarchais del 1775. L’opera fu commissionata a Rossini da Francesco Sforza Cesarini, impresario del teatro patrocinato dalla sua famiglia, fatto erigere nel 1732 da suo nonno Giuseppe. Nel dicembre 1815 i due si accordarono perché Rossini scrivesse un’opera musicale di carattere gioioso e scherzoso, da rappresentarsi al successivo carnevale del 1816, ma l’impresario venne a mancare pochi giorni prima del debutto. La rappresentazione tuttavia si tenne lo stesso con il titolo Almaviva in segno di rispetto a Giovanni Paisiello, che aveva composto un’opera con lo stesso titolo. Anche se molti sostenitori di Paisiello fecero di tutto per far fallire il debutto, la prima riscosse un enorme successo di pubblico, divenendo l’opera buffa per antonomasia. Ancora nel 1905 il celebre tenore Angelo Masini volle chiudere la propria carriera con l’opera rossiniana.
21 febbraio 1848, Karl Marx e Friedrich Engels pubblicano Il Manifesto del Partito Comunista, la cui prima parziale traduzione italiana è del 1889. Gli autori analizzano la storia come lotta di classe, sempre esistita tra oppressi ed oppressori, sottolineando che questo contrasto non solo è presente nella società borghese, ma si è venuto inasprendo sempre di più poiché, grazie alle grandi trasformazioni sociali connesse alla modifica del sistema produttivo, è animato solo da due grandi classi, la borghesia ed il proletariato. La prima, classe rivoluzionaria nel basso medioevo e all’inizio dell’età moderna, dopo avere abbattuto la struttura produttiva allora esistente, si è consacrata come classe dominante a tutti gli effetti durante la rivoluzione industriale. La seconda, nata con il modello economico capitalistico, risulta essere quella oppressa, ma potenzialmente dominante. La base su cui la borghesia ha costruito la propria forza è in sostanza lo sfruttamento del proletariato, in questo appoggiata e tutelata dai governi visti, nella lettura di Marx ed Engels, come un comitato che amministra gli affari della borghesia. Con lo sviluppo dell’industria però la classe operaia, le cui fila tendono ad ingrossarsi sempre più anche di parti della piccola e media borghesia, è destinata a crescere in numero e forza e quindi ad imporsi, prendendo il potere e costruendo un nuovo modello sociale alternativo a quello capitalistico, destinato a scomparire.
22 febbraio 1931, a Castellamare di Stabia viene varata la Amerigo Vespucci, tuttora in servizio e utilizzata per l’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno. La decisione di costruire la nave scuola venne presa nel 1925, per sostituire la Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, prossimo alla radiazione, che venne posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per esser adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai. La Vespucci fu progettata assieme alla gemella Cristoforo Colombo nel 1930 dall’ingegner Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale e direttore dei cantieri navali di Castellamare di Stabia. Con il varo la nave scuola ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati. Suo compito fu quello di affiancare la sua gemella nell’attività di addestramento ed entrambe, oltre ad una terza nave minore, vennero inquadrate nella Divisione Navi Scuola, e cominciarono una serie di crociere addestrative nel Mediterraneo e in Atlantico. La Vespucci svolse regolarmente i suoi compiti anche durante il secondo conflitto mondiale, eccetto che nel 1940; al termine del conflitto rimase in servizio, mentre la Colombo dovette esser ceduta insieme ad altre unità all’URSS quale risarcimento per danni di guerra. Attualmente è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.
23 febbraio 1732, a Londra si tiene la prima rappresentazione dell’Orlando di George Friederich Haendel. Si tratta di un’opera seria in tre atti, scritta per il King’s Theatre di Londra. Il libretto, in italiano, fu adattato dall’Orlando di Carlo Sigismondo Capece e fu più un successo di critica che di pubblico, infatti dopo altre 10 esecuzioni per un lunghissimo periodo non fu più riproposta. La prima rappresentazione, dopo la scomparsa di Haendel, avvenne a Halle, luogo di nascita del compositore, nel 1922. In Italia venne rappresentata per la prima volta nel 1959 al Teatro della Pergola di Firenze, mentre nel 1966 venne messa in scena al Barber Institute of Fine Arts a Birmingham e il 18 gennaio 1971 fu eseguita, sotto forma di concerto, per la prima volta negli Stati Uniti alla Haendel Society di New York.
24 febbraio 303, l’Imperatore Galerio pubblica un editto dando inizio all’epoca della persecuzione dei cristiani sotto il suo regno. L’editto aveva lo scopo di impedire ai cristiani di seguire e professare la loro religione ed imporre loro la religione di stato. In particolare prescriveva il rogo dei libri sacri e la confisca dei beni delle chiese, il divieto per i cristiani di riunirsi e di rivendicare i propri beni, la perdita delle cariche pubbliche esercitate in caso di rifiuto dell’abiura e, in alcuni casi, l’arresto. A seguito di rivolte scoppiate a Mitilene e in Siria, con un secondo editto ordinò l’arresto dei membri del clero e la condizione posta per il loro rilascio era quella di sacrificare agli dei. Anche se alcuni non cedettero e affrontarono il martirio, molti accettarono e si sottomisero ai voleri imperiali. Un ultimo editto del 304 impose a tutti i cittadini dell’Impero di offrire sacrifici agli dei anche se l’ordine fu disatteso nella parte occidentale dell’Impero, su cui regnavano Massimiano e Costanzo. Il 30 aprile del 311 fu emesso a Serdica un editto generale di tolleranza, a nome degli Augusti Licinio, Galerio, e Costantino che segnò la fine delle persecuzioni contro i cristiani e la totale restituzione dei beni ecclesiastici confiscati in precedenza.
25 febbraio 138, l’imperatore Adriano adotta Antonino Pio. Gli ultimi anni di Adriano furono angustiati da una grave malattia e dal problema della successione. Tra i possibili successori vi era Lucio Serviano, marito della sorella di Adriano, ma aveva già più di 90 anni e il nipote, Gneo Fusco Salinatore, allora diciottenne, era l’unico parente di sangue dell’imperatore, anche se non vi sono prove che sia stato preso in considerazione quale erede. Ad ogni modo, forse a seguito di una congiura, Serviano e Fusco furono uccisi in circostanze ancor oggi non del tutto chiarite. Dopo aver rischiato di morire per una grave emorragia alla fine del 136, Adriano, ancora convalescente nella sua villa di Tivoli, scelse quale suo successore Lucio Ceionio Commodo (noto come Lucio Elio Cesare), adottandolo come figlio contro la volontà delle persone a lui più vicine. Lucio scomparve poco tempo dopo, facendo cadere la scelta definitiva su suo figlio Antonino Pio.