2 luglio 310 Viene eletto papa Milziade. Tra il 310 e il 311 d.c. si verificarono importanti cambiamenti nei rapporti tra Stato e Chiesa: Galerio, uno dei due Augusti d’Oriente, era stato il promotore dell’ultima grande persecuzione contro i cristiani, ma la tenace resistenza di questi ultimi convinsero l’imperatore a cessare la campagna persecutoria. Inoltre, Galerio fu colpito da una grave malattia che lo lasciò spossato e indebolito, tanto che il 30 aprile 311 emanò un editto di tolleranza e libertà di culto a favore dei cristiani, l’Editto di Serdica. La tradizione tramanda che Galerio abbia concluso l’editto concedendo ai cristiani di pregare il loro Dio per la sua salute, come segno di riconoscenza per la benevolenza da lui accordata alla nuova religione. Papa Milziade morì prima che la scissione dei Donatisti si potesse ricomporre, nella sua biografia, contenuta nel Liber Pontificalis, si afferma anche che durante il suo pontificato furono scoperte a Roma delle sette manichee, eresia che iniziò a diffondersi proprio nel IV secolo. Durante il suo pontificato l’imperatore Costantino donò alla chiesa il Palazzo del Laterano, che divenne residenza papale e sede centrale dell’amministrazione ecclesiastica, la basilica, confinante con il palazzo, divenne in seguito la chiesa principale di Roma. Quindi fu Milziade il primo papa a vedere la Chiesa non solo tollerata, ma anche favorita dalla benevolenza imperiale.
3 luglio 1863 Dopo tre giorni di violenti combattimenti termina la battaglia di Gettysburg (1-3 luglio 1863), considerata uno degli scontri più importanti della guerra di secessione americana e conclusasi con una vittoria schiacciante delle forze dell’Unione della Armata del Potomac, che arrestarono l’offensiva in Pennsylvania dell’esercito confederato dell’Armata della Virginia. Nel Nord non mancò la delusione per la mancata completa distruzione dell’esercito confederato, mentre tra gli uomini dell’Armata del generale Lee la battaglia venne considerata alla stregua di un mancato successo solo il terzo giorno, dopo due giorni di scontri vittoriosi. La battaglia, sebbene il suo esito non sia da considerarsi definitivo ai fini della conclusione del conflitto, segnò un momento di svolta anche se le reazioni furono molto diverse sui due fronti. L’opinione pubblica del Nord si dimostrò entusiasta per la vittoria e per il crollo del mito dell’invincibilità del generale Lee, anche se presto ci si dovette accorgere che l’esercito confederato non era in rotta e che le truppe nordiste erano talmente prostrate da non essere in grado di inseguire e annientare le forze sudiste. A Sud, quindi, maturò l’idea di una sconfitta non decisiva e lo stesso Lee ritenne che l’invasione della Pennsylvania avesse dato alla Virginia ed alle sue fattorie il tempo di rimettersi e che la sconfitta fosse stata più che altro determinata da carenze organizzative dei suoi subalterni, incapaci di eseguire gli ordini stabiliti.
4 luglio 993 In questa data è canonizzato Sant’Ulrico di Augusta. Dopo aver vissuto sino al 908 nell’abbazia di San Gallo, grazie all’influenza dello zio Burcardo II, duca di Svevia, nel 923 fu eletto vescovo della diocesi di Augusta da Enrico I di Sassonia. Ulrico migliorò la condizione del clero e rafforzò l’osservanza delle leggi ecclesiastiche, inoltre fece costruire numerose chiese e compì numerose visite pastorali. All’epoca delle invasioni magiare nei territori di Baviera e Svevia, fece fortificare Augusta e, in seguito, fece ricostruire le chiese andate distrutte durante gli scontri. Nel 954 fu tra gli artefici della pace intercorsa tra Liudolfo di Svevia e suo padre, Ottone I che gli concesse, in segno di gratitudine, di poter battere moneta. Il Santo è particolarmente venerato a Ivrea e a Lavis, che ai tempi apparteneva al Sacro Romano Impero.
5 luglio 1810 A Bologna viene inaugurata l’Arena del Sole, teatro stabile della città, sulla cui facciata neoclassica campeggia l’iscrizione Luogo dato agli spettacoli diurni. Il teatro nacque come luogo destinato a spettacoli diurni all’aperto e fu edificato sull’area del convento delle monache domenicane di Santa Maria Maddalena, soppresso in epoca napoleonica e di cui è sopravvissuto il solo chiostro interno, adibito a spettacoli nel periodo estivo con una stagione che andava da Pasqua alla fine di settembre. Il prospetto attuale dell’edificio è stato progettato da Gaetano Rubbi, fu inaugurato nel 1888 e presenta sculture di Alfredo Neri. Nell’arena venivano ospitati gli spettacoli delle principali compagnie teatrali italiane, tra cui assiduamente quella di Angelo Pezzaglia – attore e capocomico di teatro – che aveva per star la sua piccolissima nipote, l’attrice Paola Pezzaglia, in seguito divenuta una apprezzata interprete cinematografica del cinema muto. Nel 1916 l’arena fu dotata di coperture smontabili, che consentirono di utilizzare la struttura anche durante la stagione invernale, sia come teatro sia come cinematografo. Nei decenni successivi la crescente popolarità del cinema come forma di intrattenimento determinò un aumento dei film in programmazione, a scapito degli spettacoli teatrali. Nel 1949 la sala si trasformò definitivamente in cinematografo e nel 1984 l’edificio fu acquistato dal Comune di Bologna. Vi fu un’immediata ripresa dell’attività teatrale, sotto la direzione di Yuri Lyubimov, attore e regista sovietico, ma dopo due stagioni si decise di sospenderla per dar corso ai necessari lavori di ristrutturazione e riammodernamento della struttura che venne riaperta il 20 febbraio 1995.
6 luglio 1908 Robert Edvin Peary (1856–1920) con una spedizione per l’Artico per raggiungere il Polo Nord che Peary sostenne di aver raggiunto per primo, ma Frederick Cook, che inizialmente era stato suo collaboratore nelle spedizioni, dichiarò di averlo raggiunto un anno prima di lui. Dopo due tentativi, nel 1902 e nel 1905, falliti per la stanchezza e le difficoltà, Peary sostenne di aver toccato il Polo Nord per primo il 6 aprile 1909, giungendovi con quattro eschimesi, quaranta cani da slitta ed il suo assistente Matthew Hanson. La sua impresa è da anni oggetto di dibattito: molte sembrano essere le prove che smentirebbero l’effettiva riuscita dell’impresa da parte dell’esploratore americano. Tra le persone che lo accompagnarono nell’ultima fase del viaggio, pare non vi fosse nessuno con conoscenze di navigazione tali che potesse confermare o smentire, in maniera inequivocabile, che i suoi calcoli: la distanza e la velocità che Peary sostenne di avere raggiunto dopo che parte della spedizione era tornata indietro, ha dell’incredibile essendo risultata ben tre volte superiore a quella tenuta per arrivare sino a quel punto. Ritornato in patria dopo quasi un anno, egli ricevette grandi onori e fu insignito del grado di ammiraglio.
7 luglio 1930 Inizia negli Stati Uniti la costruzione della diga Boulder, oggi nota come Diga Hoover, una diga ad arco–gravità in calcestruzzo armato, completata nel 1935 e situata nel Black Canyon, lungo il corso del fiume Colorado, al confine tra Arizona e Nevada. Per la sua realizzazione furono impiegati 3.400.000 metri cubi di calcestruzzo che consentirono di realizzare una struttura alta 221 metri e lunga 201 alla base. Al momento del suo completamento era il più grande impianto di produzione di energia idroelettrica, oltre che la più grande struttura in calcestruzzo degli Stati Uniti, superata di seguito dalla Diga Grand Coulee, iniziata nel 1933 ed inaugurata nel 1942. La diga Hoover fu costruita durante la grande depressione per fornire energia elettrica a basso costo all’industria statunitense, la sua inaugurazione, il 30 settembre 1935, avvenne alla presenza del presidente Franklin D. Roosevelt. La diga, situata a circa 48 chilometri a sud-est di Las Vegas, venne intitolata a Herbert Hoover, che ebbe un ruolo fondamentale nella sua costruzione prima come Segretario al Commercio e successivamente come Presidente degli Stati Uniti. La costruzione di questa struttura, approvata nel 1928 dal Congresso, fu completata con più di due anni di anticipo sul programma e il bacino artificiale creato dalla diga prese il nome di Lago Mead, il più grande lago artificiale americano.
8 luglio 1822 I Chippewa cedono vaste estensioni di territorio in Ontario al Regno Unito (nell’accordo la tribù optò per una rendita perpetua di 2400 dollari che ancora oggi, ogni anno, la corona inglese versa). Gli Ojibway –altre varianti del nome Oijbwa e Oijbwe– sono una tribù di nativi americani appartenente al gruppo linguistico algonchino, un tempo stanziata nell’odierno stato del Michigan e sulle coste settentrionali del Lago Superiore e del lago Huron, chiamati impropriamente dai bianchi Chippewa, e dediti alla caccia, alla raccolta del riso selvatico, il loro cibo principale, e alla coltivazione di mais. L’abitazione degli Ojibwa era il wigwam, una casetta creata da pali di legno ripiegati ad arco e ricoperti con legno o corteccia, pellami o stuoie intrecciate, spesso erano presenti anche dei pali esterni, per aiutare a mantenere ferme le stuoie che in estate potevano esser arrotolate verso l’alto, in modo che l’aria potesse circolare e rinfrescare l’interno. Tutte le case avevano aperture per la porta e in alto per lasciare fuoriuscire il fumo prodotto dal fuoco. Gli Oijbway davano molta importanza agli sciamani, perché potevano fondare le società segrete, un tipo di organizzazione per loro molto importante. Essi usavano incidere su scorze di albero pitture rappresentanti i fatti notevoli, le cerimonie praticate e le gesta del loro eroe culturale, Manabozho (Coniglio Grande), praticavano la magia omeopatica che consisteva nel procurare danni al nemico, infilzando, con una freccia o con qualche altro attrezzo puntuto, una sua immagine rappresentativa costruita con il legno, in modo da trasmettergli contemporaneamente un dolore lancinante nell’organo colpito, oppure provocare la morte della vittima, bruciando o seppellendo la statuina.