25 giugno 1530 La Confessione di Augusta venne presentata alla Dieta e all’Imperatore del Sacro Romano Impero dai principi e principi–elettori luterani tedeschi. La Confessione di Augusta, detta anche Confessione Augustana (o più raramente Confessione di Asburgo per l’erronea traduzione del nome della città tedesca di Augsburg) è la prima esposizione ufficiale dei princìpi del protestantesimo che sarà poi detto luterano, redatta nel 1530 da Filippo Melantone e presentata alla Dieta di Augusta, città imperiale, alla presenza di Carlo V, ancora oggi considerata uno dei testi base delle Chiese Protestanti di tutto il mondo.
26 giugno 1409 Nel Concilio di Pisa, previa deposizione dei due papi Gregorio XII di Roma e Benedetto XIII di Avignone 20 giorni prima, si elegge papa, all’unanimità, il cardinale e arcivescovo Pietro Filarghi, detto anche Pietro di Candia (1339–1410), che prende il nome di Alessandro V, oggi considerato un antipapa. Se Alessandro V e Giovanni XXIII siano da considerare papi legittimi o meno è ancora materia di dibattito tra i canonisti, infatti fino al 1947 Alessandro era incluso nell’elenco dei papi, tanto che il papa successivo Alessandro Borgia prese il nome di Alessandro VI, segno della legittima elezione di Filargo. Invece l’ordinale dell’altro papa dell’obbedienza pisana, Baldassarre Cossa eletto col nome di Giovanni XXIII, venne attribuito ad Angelo Roncalli, eletto nel 1958 e noto universalmente con il nome di Giovanni XXIII, segno indubbio del non riconoscimento, da parte della Chiesa, del pontificato del Cossa e di una mutata sensibilità, maturata soprattutto in seguito alla proclamazione del dogma dell’infallibilità papale.
27 giugno 1463 Papa Pio II ratifica il trattato di Fossombrone con la Repubblica di San Marino, che ne definisce i confini, rimasti inalterati sino ad oggi. Tra il 1460 ed il 1463 San Marino si alleò con il Duca di Urbino Federico Da Montefeltro e con papa Pio II contro il Signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, che durante la cosiddetta guerra sanmarinese minacciavano il Monte Titano, che in quel momento costituiva l’intero territorio della Repubblica, dai suoi fortilizi di Domagnano, Faetano e Fiorentino, situati a pochi chilometri da Città di San Marino. Durante la guerra i sanmarinesi occuparono tutti i fortilizi malatestiani arrivando a penetrare in profondità nei territori di Sigismondo sino ad occupare Falciano, a soli 10 chilometri da Rimini, mentre i Malatesta riuscirono a mantenere il solo fortilizio di Cerasolo a protezione di Rimini. Dopo varie vittorie, nel 1462 il papa concesse ai sanmarinesi anche il castello di Faetano. La guerra si concluse con la firma del Trattato di Fossombrone che sancì la pace tra i Malatesta di Rimini e San Marino e la cessione a San Marino dei castelli di Domagnano, Fiorentino, Montegiardino e Serravalle, oltre al castello di Faetano che aveva chiesto l’anno prima l’annessione alla Repubblica.
28 giugno 1883 A Milano, costruita su progetto di Giuseppe Colombo, viene inaugurata in via Santa Radegonda la prima centrale termoelettrica italiana e dell’Europa continentale, dopo quelle di Holborn a Londra (giugno 1882) e Pearl Street a Manhattan (settembre 1882). Con il sistema Edison a corrente continua, forniva l’energia necessaria per l’illuminazione di esercizi commerciali nelle vicinanze di piazza Duomo (tra i quali il Caffè Biffi e i Magazzini Bocconi, oggi La Rinascente), del Teatro Manzoni in Piazza San Fedele e, dalla fine del 1883, del Teatro alla Scala. La centrale fu finanziata dal Comitato promotore per le applicazioni dell’energia elettrica in Italia, di cui faceva parte anche la Banca Centrale che acquistò e mise a disposizione il vecchio teatro di Via Santa Radegonda che fu demolito e, al suo posto, fu eretta la nuova palazzina. La Centrale, che aveva accesso da Via Santa Radegonda e si affacciava sulla parallela Via Agnello, in prossimità dell’abside del Duomo, venne demolita nel 1926 per fare posto al cinema Odeon.
29 giugno 1880 La Francia annette Tahiti. Nel 1842, durante una grave crisi politico-militare che coinvolgeva il Marocco, conteso tra Francia e Regno Unito, l’Ammiraglio Dupetit Thouars, che agì indipendentemente dal governo francese, convinse la regina tahitiana Pomare IV ad accettare un protettorato francese. A quel punto George Pritchard, un missionario originario di Birmingham facente funzioni di console britannico, cominciò ad indottrinare la popolazione contro la cattolica Francia. Nel novembre 1843, Dupetit Thouars (ancora una volta di sua iniziativa) sbarcò sull’isola annettendola alla Francia, fece incarcerare Prichard e lo rimandò in Inghilterra. Lo statista francese François Gouzot, sostenuto da re Luigi Filippo, aveva preso pubblica l’annessione dell’isola che rimase protettorato francese sino al giugno 1880, quando re Pomare V (1839–1891) fu costretto a cedere la sovranità su Tahiti e tutti i suoi possedimenti alla Francia, ottenendo in cambio la Legion d’Onore. Nel 1946 Tahiti e tutta la Polinesia Francese sono diventati territorio d’Oltremare, i tahitiani hanno ricevuto la cittadinanza francese, un diritto per cui si era battuto il dirigente nazionalista Marcel Pouvana’a A Oopa per molti anni. Nel 2003 lo status della Polinesia Francese è stato un’altra volta modificato in Collettività di Oltremare, una suddivisione territoriale francese, introdotta dalla revisione costituzionale del marzo 2003 per designare alcuni territori della Repubblica il cui statuto è retto dall’articolo 74 della Costituzione e caratterizzato da un’ampia autonomia.
30 giugno 1936 Viene pubblicato Via col vento, di Margaret Mitchell, l’unico romanzo della scrittrice statunitense, alla cui celebrità ha contribuito l’omonimo colossal cinematografico di Victor Fleming del 1939. Il libro fu un vero caso editoriale senza precedenti: quasi 180000 copie vendute in quattro settimane, un milione in sei mesi, ancora in testa alle classifiche dopo due anni. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1937, è stato tradotto in ben 37 lingue, ottenendo un ampio riconoscimento internazionale che lo ha portato a vendere milioni di copie, con continue ristampe, che continuano ancora oggi. Attualmente il libro ha superato i 30 milioni di copie, che lo rendono uno dei romanzi più venduti di tutti i tempi. Ambientato nel sud degli Stati Uniti durante la guerra di secessione, il romanzo è un potente affresco storico melodrammatico, che unisce alle vicende dei protagonisti la tragica realtà della storia americana, vista dalla parte dei sudisti. Una delle critiche mosse al libro e al film, infatti, riguarda il tentativo, perfettamente riuscito, di appoggiare i valori di un mondo scomparso durante la guerra civile, ammantando la storia di un alone mitico e romantico. Questo romanzo rappresenta, in senso lato anche simbolicamente, la nostalgia per tutto ciò che è perduto e la difficoltà di vivere la cruda realtà di ogni giorno, espressa nell’intreccio amoroso dei protagonisti. In molti vi hanno anche letto una pesante critica alla moderna società americana, nata dall’affermazione della causa nordista durante la guerra di secessione.
1° luglio 1861 A Roma inizia la pubblicazione dell’Osservatore Romano, fondato da due avvocati, il forlivese Nicola Zanchini e il bolognese Giuseppe Bastia. Esso è un quotidiano in lingua italiana edito nella Città del Vaticano dal Dicastero per la comunicazione della Santa Sede con una propria linea editoriale, infatti non è considerato un organo ufficiale della Santa Sede (ruolo ricoperto dagli Acta Apostolicae Sedis). Qualche anno prima, nel 1849, era uscito un altro giornale a Roma con lo stesso nome che era la continuazione del periodico Il Costituzionale, fondatol’annoprima. Nel 1852 venne chiuso su richiesta diplomatica di Massimo D’Azeglio, ministro degli esteri del Regno di Sardegna, perché alcuni articoli erano parsi offensivi per la famiglia reale dei Savoia. Nel 1885, per decisione di papa Leone XIII, il Vaticano acquistò l’Osservatore che divenne di proprietà della Santa Sede. Nel 1909 fu inaugurata una rubrica dedicata a arte, sport e teatro. Nel febbraio del 1929 l’Italia e la Santa Sede ristabilirono normali rapporti diplomatici e la costituzione dello Stato della Città del Vaticano ebbe un effetto decisivo sull’Osservatore: dalla firma dei Patti Lateranensi infatti non è più soggetto alla legislazione italiana sulla stampa e nel novembre del 1929 redazione e direzione furono trasferite all’interno della Città del Vaticano. Con l’ingresso dell’Italia in guerra nel giugno 1940 gli spazi per il giornale si ridussero, inoltre il regime fascista ne ostacolava la libera pubblicazione opponendo vari ostacoli come l’impossibilità di ricevere le agenzie estere o limitando la tiratura e la conseguente diffusione. La stagione del Concilio Vaticano II, iniziata nel 1962, costituisce una nuova prova per l’Osservatore chiamato a diffondere le novità conciliari in tutto il mondo e, sotto la direzione di Raimondo Manzini, arriva a una tiratura di circa trecentomila copie. Con l’arrivo alla direzione di Giovanni Maria Vian nell’ottobre 2007 avviene l’introduzione del colore, in linea con i maggiori quotidiani italiani, nella prima e ultima pagina e l’apertura alla collaborazione con i non cattolici. Il 29 aprile 2008 è assunta la prima donna all’interno della redazione, Silvia Guidi, proveniente da Libero. Nel 2020 la stampa del quotidiano è stata sospesa per l’emergenza coronavirus dal 26 marzo al 3 ottobre, durante questo periodo è uscito in versione digitale.