7 maggio 1348. Apre l’Università Carolina di Praga, la più antica dell’Europa centrale, inizialmente suddivisa in nationes: boema, bavarese, polacca e sassone. L’arcivescovo di Praga, Ernesto di Partubice, ebbe un ruolo importante nella fondazione dell’istituto obbligando il clero a contribuire e divenendone egli stesso cancelliere. Tra il 1417 ed il 1622 fu denominata Karls Universitat e nel 1654 venne unificata con il collegio dei Gesuiti, divenendo la Universitat Karl Ferdinand. Nel 1882 fu divisa in un’università ceca e una tedesca.
8 maggio 1945.In Germania entra in vigore la resa incondizionata firmata il giorno precedente, segnando così la fine del conflitto in Europa. Tale formula era divenuta nota durante la guerra di Secessione, quando il generale Ulysses Simpson Grant la impose agli stati confederati. Nel corso della II guerra mondiale, il presidente Franklin Roosvelt fece una celebre dichiarazione alla Conferenza di Casablanca, in cui proclamò che la resa incondizionata sarebbe stata imposta alle potenze nemiche Italia, Germania e Giappone. Un’ora e mezza dopo la caduta della fortezza di Breslavia, il generale tedesco Alfred Jodl giunse a Reims e seguendo le istruzioni del Grand’Ammiraglio Karl Donitz – nominato cancelliere da Hitler prima del suo suicidio – offrì la resa di tutte le forze tedesche che ancora combattevano contro gli alleati occidentali. Eisenhower, invece, pretendeva la resa incondizionata di tutte le forze germaniche senza della quale avrebbe ordinato la chiusura di tutti gli accessi verso l’Occidente, costringendo i militari tedeschi ad arrendersi ai sovietici. Jodl informò della posizione del generale americano Donitz che, poco dopo la mezzanotte, accettò l’inevitabile inviando un messaggio a Jodl con cui autorizzava la completa e totale resa di tutte le forze tedesche.
9 maggio 1092. Viene consacrata la storica Cattedrale di Lincoln, sede dell’omonima diocesi anglicana. La sua torre centrale, di 82 metri, resta tra le più alte d’Europa tra quelle prive di guglia. Prima del crollo della guglia originale, avvenuto nel 1549, la torre della cattedrale con i suoi 160 metri era la più alta costruzione del mondo, primato che aveva strappato, dopo oltre 3800 anni, alla Piramide di Cheope. La cattedrale è considerata il prototipo dell’architettura gotica inglese avendone tutti i caratteri distintivi: policromia dei marmi, elevata decorazione delle volte, attenzione al senso orizzontale della composizione. Ha due transetti di diverse dimensioni e un coro rettilineo diviso in due: il Coro di S. Ugo e quello degli Angeli. Il primo ha una classica copertura con le volte a crociera che si sdoppiano creando un effetto di maggior decorazione. In alzato, la cattedrale presenta due ordini di arcate sovrapposte, un ordine di archi trilobati, distanziati dalla parete ed archi a ogiva nascosti.
10 maggio 1534. Jacques Cartier, esploratore francese, dopo essere partito per trovare un passaggio occidentale per l’Asia, finì per esplorare parte di quella che oggi è Terranova, il Golfo di San Lorenzo e le Maritimes canadesi. Spingendosi verso ovest, arrivò alla foce di quello che oggi è chiamato fiume San Lorenzo e lo imboccò credendo che potesse essere il tanto cercato passaggio a nordovest. Durante questo viaggio rapì i due figli di un capotribù locale e li portò con sé in Europa. Tornato in patria, Cartier salpò per un secondo viaggio il 19 maggio dell’anno seguente con 3 navi, 110 uomini e i due ragazzi rapiti che furono restituiti al padre. Risalì nuovamente il fiume sino ai villaggi uroni di Stadacona, dove oggi sorge Quèbec, e Hochelaga (Montreal) dove arrivò il 2 ottobre 1535. Il 23 maggio 1541 partì da Saint-Malo per il suo terzo viaggio, questa volta alla ricerca di Aguenay, ma ancora una volta non riuscì ad andare oltre Hochelaga. Dopo un inverno tremendo passato in Canada, rientrò in Francia, nella sua tenuta nei pressi di Saint-Malo dove rimase fino alla morte, avvenuta 1557.
11 maggio 1912. Viene pubblicato il Manifesto tecnico della letteratura futurista, scritto da Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del movimentofuturista. In esso Marinetti riassunse i principi fondamentali dei futuristi e il loro appassionato disgusto per le idee del passato, specialmente per le tradizioni politiche e artistiche. I Futuristi avevano sposato l’amore per la velocità, la tecnologia, l’automobile, l’aereo, per loro le città industriali avevano un carattere mistico perché rappresentavano il trionfo della tecnologia sulla natura. Inoltre, auspicavano la nascita di una letteratura rivoluzionaria, libera da ogni regola, comprese quelle grammaticali, ortografiche e di punteggiatura, così, sperimentando nuove forme di scrittura, diedero vita ad una poesia di movimento e libertà, negarono la sintassi tradizionale, modificarono le parole e le disposero sulla pagina in modo da suggerire l’immagine che descrivevano. La vis polemica appassionata di Marinetti attrasse immediatamente alcuni giovani artisti dell’ambiente milanese come Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Luigi Russolo che estesero le idee di Marinetti alle arti visuali.
12 maggio 1191. Riccardo I, re d’Inghilterra, sposa Berengaria Sanchez, principessa di Navarra che fu regina consorte di Inghilterra dal 1191 al 1199 e, dal 1229, reggente ed erede del Regno di Navarra. Berengaria era figlia di Sancho VI, re di Navarra, detto il Saggio, e di Sancha di Castiglia. Dopo il matrimonio, con la sorella di Riccardo, Giovanna raggiunse San Giovanni d’Acri in Palestina dove visse mentre il marito combatteva contro il Saladino. Le due nobildonne salparono dalla Palestina per tornare in Europa il 29 settembre 1191, mentre Riccardo lasciò la Terra Santa alcuni mesi dopo. Durante la prigionia di Riccardo in Germania, Berengaria visse in Francia, nel Poitou, dove risiedeva sua suocera, cercando di mettere insieme il prezzo del riscatto del marito. Nei cinque anni che seguirono, Berengaria attese di essere chiamata alla corte del marito, ma sembra che ciò non sia avvenuto. Una volta rimasta vedova, non le vennero riconosciute da Giovanni d’Inghilterra, successore del marito, le spettanze per la vedovanza, 4000 sterline di rendita annua, che ricevette solo a seguito dell’intercessione della suocera e di papa Innocenzo III che minacciò il re con l’interdetto. Enrico III, successore di Giovanni, dal 1215 le sospese i pagamenti, ma il re di Francia, Filippo Augusto, nel 1223 le concesse la contea del Maine e la signoria di Le Mans. Nel 1229 alla morte della sorella, Bianca, subentrò nella reggenza del regno di Navarra, in nome del fratello, Sancho VII, che si era ritirato in convento.
13 maggio 1848. Prima esecuzione dell’inno nazionale finlandese, composto da Fredrik Pacius che mise in musica la poesia in lingua svedese Vart Land (“la nostra terra”), scritta da Johann Ludwig Runeberg nel 1846, come primo capitolo di un poema epico incentrato sulle vicende della Guerra di Finlandia. Un adattamento del testo in finlandese fu poi realizzato da Paavo Caiander. Il componimento di Pacius riscosse una grande popolarità anche al di fuori della Finlandia: nel 1869 Hans Voldemaar Jannsen ne trasse una versione in estone che fu adottata come inno nazionale dell’Estonia nel 1920 e nel 1990, una volta riguadagnata l’indipendenza da parte del paese baltico. Una versione in livone dello stesso brano fu realizzata da Korli Stalte divenendo l’inno della regione baltica della Livonia. Nel 2001, a causa dell’origine estera dell’inno e del suo autore, e della sua adozione anche da parte di altre nazioni, fu presentata una richiesta al governo finlandese perché fosse sostituito con Finlandia Hymni di Jan Sibelius, ma la proposta fu respinta. Lo stesso Sibelius, del resto, aveva reso omaggio a Pacius inserendo il suo inno nelle Scene Storiche Carelia opera 10.