In un contesto sempre più incentrato sulla sicurezza stradale, il dibattito sulla riduzione dei limiti di velocità nelle città italiane sta diventando uno dei temi più discussi. Bologna, è stata la prima città ad abbassare il limite di velocità a 30km/h su gran parte del territorio urbano e dopo di lei, moltissime altre città stanno pensando di adottare la medesima misura.
Ma è legale tale misura?
L’Avvocato Claudio Venghi, in una puntata del Caffè di Radio 1, ci ha spiegato che, secondo la normativa italiana, è legale.
L’articolo 142 del Codice della Strada prevede che il limite di velocità nei centri abitati sia di 50 km/h, ma che l’ente proprietario della strada possa, nell’ambito di questo limite massimo, abbassarlo a 30 km/h in determinati tratti di strada, secondo l’applicazione del caso concreto e sulla base anche della direttiva che sarà impartita dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030, che è stato approvato dal Governo nel 2022, prevede espressamente la possibilità di istituire le zone 30 in tutte le strade dei centri abitati, con l’eccezione delle strade a scorrimento veloce.
La nuova direttiva annunciata dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che dovrebbe essere emanata entro il mese di marzo 2024, fornirà le indicazioni operative per l’istituzione delle zone 30. La direttiva dovrà definire i criteri per la scelta dei tratti di strada da sottoporre a tale regime, nonché le modalità di segnalazione e di controllo del rispetto del limite di velocità.
Il limite di velocità a 30 km/h è considerata una misura efficace per migliorare la sicurezza stradale, perché permette di ridurre il rischio di incidenti, in particolare quelli gravi e mortali. Inoltre, favorisce la mobilità pedonale e ciclistica, rendendo le strade più sicure e accoglienti per i non automobilisti.
Il caso di Bologna è emblematico e dimostra quanto appena detto. L’abbassamento del limite di velocità a 30 km/h ha portato a una riduzione del 20% degli incidenti stradali, con un conseguente calo del numero dei feriti e dei morti.
Seguendo questo esempio, diverse città italiane stanno valutando di adottare la stessa misura, tra cui Roma, Milano, Firenze e Napoli.