Nel 1972, il gruppo rock Steely Dan uscì con la canzone Dirty Work. Il ritornello della canzone conteneva la frase: “I’m a fool to do your dirty work” (“Sono uno stupido a fare il tuo sporco lavoro”). Il significato generale del ritornello è un sentimento a cui tutti noi possiamo relazionarci. Spesso, nella vita, eseguiamo il lavoro che dobbiamo fare per il bene comune o per il bene di altre persone, e non riceviamo un briciolo di gratitudine. Anche nel calcio è così.
Nel calcio ci sono giocatori che fanno specificamente lo sporco lavoro. E questi calciatori non vengono riconosciuti come i fenomeni che fanno gol o numeri spettacolari ogni domenica. Per la Juventus, questo calciatore è Manuel Locatelli.
Locatelli non sarà mai un giocatore da moviola. La sua mancanza di velocità e la sua mancanza di gol o assist spettacolari lo rendono un giocatore che tanti considererebbero “noioso” o “inutile”. Però, il centrocampista nato a Lecco è il tipo di giocatore che ogni squadra vorrebbe avere. La sua leadership e la sua abilità nel fare sempre il passaggio giusto, anche se non è quello più vistoso, sono caratteristiche che tanti allenatori vorrebbero in un giocatore.
Igor Tudor ha fatto la scelta giusta quando ha deciso che Locatelli continuerà ad essere il capitano andando avanti. Perché, attraverso momenti difficili in questi anni recenti altalenanti per la Juve, il regista lombardo ha sempre dato il suo meglio. Il centrocampista lecchese era la scelta perfetta per capitano della Vecchia Signora e rimane uno dei giocatori più sottovalutati della Serie A.
Nel pareggio dell’1-1 contro la Roma, Locatelli ha segnato un gol strepitoso. Al 40’, il capitano juventino era fuori dall’area quando il pallone stava rimbalzando verso la sua direzione. Con un tiro al volo, Locatelli segnò l’unico gol della Juve. In un momento di transizione molto importante per i Bianconeri, il centrocampista lombardo voleva far sì che la sua presenza fosse sentita.
Un allenatore che sottovaluta molto Locatelli è Spalletti. Per qualche ragione, l’allenatore toscano non lo convoca quasi mai per la Nazionale. L’ex CT del Napoli escluse Locatelli dalla squadra azzurra per l’Europeo del 2024. In più, Spalletti non l’ha neanche convocato per le partite recenti contro la Germania nei quarti di finale della Nations League.
Speriamo che il suo gol favoloso contro la Roma e le sue buone prestazioni recenti come capitano della Juve possano motivare Spalletti a convocare il regista lecchese più spesso in Nazionale. Una delle ragioni per cui il CT azzurro non convocò Locatelli per gli Europei dell’estate scorsa era a causa delle sue prestazioni mediocri nella stagione 2023-2024 con la Juve di Massimiliano Allegri.
Sotto Allegri, Locatelli era “incatenato” come giocatore. Nel 4-3-3 dell’ex CT juventino, il regista lombardo giocava nel mezzo dei tre centrocampisti, fuori ruolo come mediano. A causa delle tattiche difensive e antiche dell’allenatore livornese, Locatelli non aveva spazio per essere creativo.
Locatelli interpretava un ruolo diverso sotto Motta. L’allenatore italo-brasiliano usava la formazione del 4-2-3-1. Anche se l’ex tecnico del Bologna aveva tattiche abbastanza difensive, il centrocampista lombardo aveva più spazio per essere creativo.
In un centrocampo a due, Locatelli veniva schierato insieme a Khephren Thuram o Teun Koopmeiners. Il regista lecchese giocava meglio quando aveva Thuram a fianco, siccome il centrocampista francese prendeva tante delle responsabilità difensive. Il sistema di Motta lasciava più spazio a Locatelli per creare azioni, invece di concentrarsi soltanto sull’aspetto difensivo del gioco.
E finora, nel 3-4-2-1 di Tudor, Locatelli sta continuando la sua partnership immensa con Thuram. Il capitano della Juve e il centrocampista francese fanno parte di un centrocampo a quattro, con loro due schierati come centrocampisti centrali in mezzo, e due terzini sui fianchi. Locatelli e Thuram si completano a vicenda perfettamente. Locatelli può fare il regista che detta il ritmo del gioco, mentre Thuram fa il centrocampista “box-to-box” che sta sempre provando a recuperare il pallone o creare un’azione in avanti.
Per entrambi, Allegri e Motta, Locatelli ha sacrificato per il bene della Juve. Sotto Allegri, il regista lombardo era disposto a giocare fuori ruolo come mediano e concentrarsi principalmente sull’aspetto difensivo del gioco. E durante il periodo disfunzionale sotto Motta, Locatelli è emerso come un “faro di luce” che poteva guidare la squadra nei momenti bui.
Infatti, dopo la giostra dei diversi capitani, Motta ha apprezzato la leadership del regista juventino e l’ha scelto come capitano fisso alla fine di marzo. L’ex CT del Bologna fu esonerato poco dopo, ma anche Tudor ha visto l’importanza di Locatelli e l’ha confermato come capitano fisso della squadra.
Una partita in particolare mostrò la dedizione che Locatelli aveva per la Vecchia Signora sotto Motta. Negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Cagliari, a dicembre, il regista lecchese giocò tutti i novanta minuti come difensore centrale, a causa di una crisi di infortuni. Fuori ruolo, Locatelli sembrò molto competente come difensore in una partita dove la Juve distrusse il Cagliari 4-0.
L’aspetto ironico di Locatelli è che, anche se gioca con una passione intensa per la squadra torinese, il ragazzo lombardo era cresciuto nelle giovanili del Milan. Però, adesso sembra che il centrocampista lecchese sarà un giocatore che potrebbe finire la sua carriera come una bandiera juventina.
In queste stagioni recenti molto deprimenti per i tifosi bianconeri, Locatelli è spesso stato un giocatore facile da criticare. Attraverso il suo periodo con la Juve, tanti tifosi lo generalizzano come un regista lento che non fa nient’altro che passaggi all’indietro. Però, un aspetto sottovalutato di Locatelli è come si fa sentire nelle partite decisive.
Per un regista che non segna molto, Locatelli sceglie bene quali partite vuole segnare. Quale juventino non si ricorda il suo gol nel Derby della Mole nell’ottobre del 2021? O il suo gol contro il Milan nell’ottobre del 2023? Entrambi i gol erano decisivi in vittorie finite 1-0 per la Juve. E adesso, quest’ultimo gol diventa un’altra perla nel catalogo brillante (anche se limitato in quantità) dei gol segnati dal capitano bianconero.
Il futuro della Juve sotto Tudor è ancora da vedere. Però, possiamo essere sicuri di una cosa: Locatelli continuerà ad essere l’uomo chiave del centrocampo. Indipendentemente da chi è l’allenatore o quale ruolo deve giocare, il regista lecchese darà sempre il suo massimo per la squadra torinese che l’ha accolto a braccia aperte.
In un mondo di fenomeni come Ronaldo e Messi, dobbiamo sempre ricordare i giocatori come Locatelli, che fanno il dirty work. Ti salutiamo, capitano.
Foto da pagina Facebook Juventus