Il libro con la prefazione di Fabrizio Barca, economista e già Ministro
Cambiare la Pubblica Amministrazione
Michele Bertola: “Persone fuori dal comune. Storie di donne e di uomini che hanno provato a cambiare la pubblica amministrazione. E qualche volta ci sono riusciti”.
“È difficile ma non impossibile. Emozionante, più di ogni altra vittoria, quando riesci perché è una vittoria di tutti e tutte per tutti e tutte”. Così esordisce Fabrizio Barca, economista e politico nella Prefazione che scrive al libro di Michele Bertola.
Entrambi concordando pienamente col fatto che “se è bene che norme e contratti condizionino il da farsi in alcuni scenari più prevedibili, è essenziale che fissino obiettivi chiari in termini di benessere delle persone e che possano essere interpretati avendo a metro l’obiettivo fissato”.
Michele Bertola, Direttore Generale in diversi comuni del nord d’Italia, dal 2022 dirige il Comune di Monza, ci offre, in questo libro, un insieme di racconti che possono essere letti per il solo piacere di ascoltare delle storie o come indicazioni per i dipendenti pubblici, ma non solo, per migliorare il proprio lavoro.
Tante le storie emozionanti e toccanti: di Franco, dai mattoncini lego ai progetti in comune o di Rossana e la generosità negli accessi ai servizi del cimitero durante il primo periodo del COVID.
Primo passo
Michele Bertola propone in primis un cambio di atteggiamento.
Bisogna lavorare per il bene comune: cosa c’è di più gratificante? Questo è il faro proposto da Bertola e che illumina lui stesso nel suo lavoro.
Dopo la laurea in Scienze politiche, approda al lavoro in amministrazione comunale quasi per caso. Qui sente di aver trovato il proprio posto e la propria missione: migliorare quello che gli sta attorno.
La nostra missione di vita
Noi tutti siamo chiamati a fare del nostro meglio, con le nostre capacità. Questo il suo messaggio di Bertola che sembra rievocare il discorso d’insediamento di Kennedy (“E così, miei concittadini americani, non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi; chiedete che cosa potete fare voi per il vostro paese” dal discorso d’insediamento di John F. Kennedy).
L’agognato “bene comune”
Tanto caro già ai filosofi greci ma che non siamo ancora riusciti a raggiungere. Bertola ci offre la sua esperienza auspicando che possa d’essere di stimolo. Lui la sua parte l’ha fatta e la sta facendo.
Oggi serve intelligenza emotiva:
in una realtà sempre più complessa come la nostra, è necessario comprendere le emozioni, le singole situazioni, non applicare solo la normativa. Sono necessarie valutazioni individuali, resilienza, collaborazione e umiltà.
Nel libro
Il pretesto per stimolare a questo nuovo atteggiamento è l’incontro fra un dirigente ministeriale, giunto alle soglie della pensione e una giovanissima neo laureata che prenderà il suo posto. Nelle ultime settimane di lavoro, il dirigente, racconta alla nuova arrivata il senso del proprio lavoro. Al posto delle normative, racconta delle persone incontrate e dei vari problemi affrontati: emergenze sanitarie, quartieri disagiati, necessità di risparmi, vincoli e pregiudizi, immigrazione, ambiente.
Spettacolo teatrale:
Dal libro, è nato uno spettacolo teatrale a cura della compagnia teatrale PianoinBilico molto coinvolgente e stimolante che, negli ultimi anni è stato messo in scena in diversi comuni con sempre positivi riscontri.
Abbiamo assistito alla replica proposta a Rho dal Teatro Roberto De Silva (12/09/2024): sul palco una bravissima Silvia Giulia Mendola accompagnata dal musicista MIchele Fagnani.
Qualche domanda
in questa occasione, abbiamo potuto fare qualche domanda a Michele Bertola che ci ha riposto con un bel sorriso ed entusiasmo.
Buonasera Dott. Bertola, la prima cosa che viene da chiedersi, ascoltando le storie narrate nel libro è se siano tutte vere
Tutte rigorosamente vere. Sono stati cambiati solo i nomi delle persone. Ma i protagonisti si sono riconosciuti e sono venuti a ringraziarmi per aver raccontato la loro storia. Cosa particolare è che tanti si sono riconosciuti nelle storie, pur non essendo loro i protagonisti della vicenda reale.
Si vede che Lei crede in quello che fa, ma avrà trovato degli ostacoli
L’ostacolo è nella testa delle persone, nel ragionare per luoghi comuni. Quando vado a cena con persone che lavorano in altri ambiti e qualcuno inizia a parlar male dell’amministrazione pubblica, poi mi guarda, pensando di aver fatto una figuraccia, e dice: ”esclusi i presenti”. La realtà è che l’amministrazione pubblica è fatta di persone e tante fra loro s’impegnano ogni giorno per migliorare la situazione.
Lei ha vissuto anche un periodo difficile a Bergamo durante la pandemia…
Decisamente ma lì l’opinione che si aveva dei dipendenti pubblici si è capovolta: non solo medici e infermieri ma anche semplici impiegati in amministrazione sono diventati gli eroi. Erano quelli che comunicavano le notizie, che fornivano supporto assistenza. Sono stati valorizzati.
Lei è sempre positivo
Sì, è l’atteggiamento giusto per migliorare.
C’è che ormai che ho imparato a sognare
Non smetterò
Così cantava la Mannoia e con questa canzone si è chiuso lo spettacolo teatrale.
Noi ci auguriamo che diventi realtà.
Importante: Tutti i diritti d’autore del libro vanno a CESVI Fondazione ONLUS per la casa del sorriso (Zimbawe). Lo stesso avviene per una quota del 4% del ricavato dello spettacolo.