In un minuscolo paesino in provincia d’Isernia ma alle pendici della Linea Gustav, si trova uno dei musei militari più importanti a livello europeo: il Museo internazionale guerre mondiali.
Il M.I.G.M. si trova a Rocchetta a Volturno ed è stato inaugurato il 16 dicembre 2010: oltre 900 metri quadrati espositivi, contiene numerosi armamenti, uniformi, equipaggiamenti militari appartenute ai soldati della prima e della seconda guerra mondiale; gli hangar esterni custodiscono aerei d’epoca.
La zona dedicata agli armamenti
è unica: offre la possibilità di vedere l’evoluzione della stessa arma negli anni. Numerose sono le armi appartenute agli eserciti delle forze armate mondiali, risalenti dall’Ottocento ad oggi. Vediamo come lo stesso fucile, fornito all’inizio del conflitto, viene modificato, spesso peggiorato, in qualità durante la guerra per mancanza di materie prime e fondi.
Una delle armi che possiamo vedere qui è la migliore rimasta: ce n’è un’altra al Museè de l’Armeè a Parigi ma non è conservata bene come questa.
La zona biblioteca è molto fornita: preziosi volumi, periodici e documenti archivistici di notevole interesse. Incorniciato vediamo anche le pagine dedicate al Museo ne “Il Giornale” (12/09/2016).
Il Museo è affiliato all’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, collabora con la Società Italiana di Storia Militare, con lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, con l’Aereonautica militare italiana, ed ha inoltre ottenuto il patrocinio dell’Università degli Studi del Molise. Numerosissimi i politici e le autorità che lo hanno visitato in questi anni.
Johnny Capone e Filippo Sparacino
sono il cuore di questo museo: grazie alla loro passione e al loro impegno, hanno ristrutturato l’antico frantoio del paese, dove possibile, con le proprie mani e ogni giorno si dedicano a migliorarlo. Non hanno ceduto alle offerte ricevute per trasferire il museo a MIlano.
Durante la visita, abbiamo incontrato Johnny Capone. Una vita da film: nasce nella Boston degli anni 50 fra i grattacieli e con le Cadillac sotto casa ma, dieci anni dopo, i genitori tornano al paese. Rocchetta di Volturno ha ancora le case distrutte dalla guerra, non c’è la televisione, c’è tanta neve: il nonno e il papà gli raccontano solo delle guerre.
Al militare, a Trieste, il primo amore: un elmetto al mercato delle pulci. Costa 20.000 lire, ne ha in tasca solo 5.000 ma riuscirà ad ottenerlo. sarà il primo pezzo di una lunga raccolta, che continua. Ogni oggetto, un’impresa che vale la pena di sentire raccontata direttamente dai due compagni d’avventura.
Ricordare
Prima della ristrutturazione del vecchio frantoio, si era pensato di portare il museo a Cassino ma il sindaco di allora non aveva accettato dicendo che: “il paese voleva dimenticare”. Credo sia importante invece ricordare che lo scopo di questo museo, come di altri simili, sia proprio volto alla pace: ricordare per non ripetere gli orrori della guerra.
info: https://www.migm.it/