Il 9 settembre 2012, all’età di 93 anni, si spegneva Oscar Luigi Scalfaro, uno dei protagonisti della storia politica italiana del secondo dopoguerra e dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana. Scalfaro, nato a Novara nel 1918, è stato una figura di spicco del movimento cattolico-democratico e della Democrazia Cristiana. La sua vita politica ha attraversato alcune delle fasi più cruciali della storia repubblicana, dalla Costituente alla presidenza della Repubblica, esercitata dal 1992 al 1999 in uno dei periodi più difficili e delicati per il Paese.
I lavori dell’Assemblea Costituente
Giudice e avvocato di formazione, Scalfaro entrò in politica dopo la Seconda Guerra Mondiale, partecipando attivamente ai lavori dell’Assemblea Costituente. Venne eletto per la prima volta deputato nel 1946 e ricoprì ruoli di primo piano nelle istituzioni italiane, fra cui presidente della Camera e ministro dell’Interno.
Un garante delle Istituzioni
La sua elezione a Presidente della Repubblica nel 1992, in piena crisi politica dovuta all’inchiesta Tangentopoli, lo proiettò in un ruolo di garante delle Istituzioni in un momento di forte cambiamento. Scalfaro cercò di preservare la stabilità del Paese in un periodo caratterizzato da scandali, crisi economica e la transizione dal sistema politico della Prima Repubblica alla Seconda.
La difesa della Costituzione
Il suo settennato fu segnato da una forte difesa della Costituzione e dell’autonomia delle istituzioni, in particolare durante i governi tecnici e la crisi istituzionale che portò all’uscita di scena di Bettino Craxi e all’ascesa di Silvio Berlusconi. Scalfaro è ricordato per il suo rigore morale, la fermezza nel difendere i valori democratici e il suo impegno per la giustizia sociale.
Un baluardo di democrazia
Con la sua scomparsa, l’Italia ha perso una delle sue figure più emblematiche della politica, un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa delle istituzioni repubblicane e ai principi fondanti della democrazia.