Perché è storico
Il Palazzo Borromeo di Senago ha una storia antichissima, risalente addirittura al Medioevo, quando sul sito sorgeva una fortezza. Nel 1629 il cardinale Federico Borromeo, membro della famosa casata nobiliare milanese, acquistò l’ex castello e lo adibì a luogo di meditazione, riflessione e preghiera. Era volontà di Federico Borromeo che questa sua residenza di campagna dovesse essere quanto più possibile umile e semplice, in quanto la sua filosofia di vita lo spingeva a rifiutare il lusso. La fortezza inoltre sorgeva nelle vicinanze di una grande fossa comune, il che richiamava alla fugacità delle cose terrene. La residenza di Senago diede riparo ai Borromeo, mettendoli al sicuro dalla peste di Milano. Alla morte del cardinal Borromeo, avvenuta nel 1631, il palazzo venne ereditato dal nipote Giulio Cesare Borromeo. Da allora e fino al 1983 la dimora sarebbe rimasta ai Borromeo.
La trasformazione da fortezza in villa avvenne ad opera del vescovo Giberto Borromeo nel 1692, dopo che già l’edificio era stato ristrutturato e ampliato da Giovanni VII Borromeo. Il progetto di radicale trasformazione del palazzo fu affidato da Giberto all’architetto fiorentino Filippo Cagnola. Esso prevedeva che l’edificio originario diventasse una semplice ala di un palazzo molto più grande e monumentale, ma fu completato solo in parte. Ciò che risultò dai lavori fu un maestoso palazzo composto da quattro edifici, che racchiudevano un cortile interno. L’edificio del lato sud ospitava il portone d’ingresso al cortile, ma fu successivamente demolito, molto tempo dopo, tanto che oggi la villa si presenta a forma di U e il cortile è aperto. L’edificio collocato a nord invece è porticato e ospitava la parte più nobile del fabbricato. Lo sfarzo e il lusso della villa di Giberto Borromeo sono stati descritti nei dettagli dalla studiosa Patrizia Ferrario, che è riuscita a ricostruire l’aspetto e l’arredamento della villa di allora grazie allo studio di fonti documentali da lei reperite.
Nel corso dei secoli dalla villa sono transitati illustri personaggi del calibro di Leonardo da Vinci, San Carlo Borromeo, Alessandro Manzoni, Stendhal, Giovanni Verga, Benedetto Croce e molti altri.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la villa fu devastata dalle SS naziste.
Oggi la villa si presenta radicalmente diversa rispetto a come Giberto Borromeo l’aveva plasmata, con gli spazi interni stravolti e la maggioranza dei suoi arredi e opere d’arte venduti.
A quali funzioni è adibita oggi
Lo psicanalista Armando Verdiglione acquistò la villa nel 1983 dai Borromeo, dopo che per anni era stata lasciata all’abbandono e all’incuria, e la trasformò in un hotel di lusso. L’albergo fallì ufficialmente nel 2015, anno della condanna di Verdiglione per associazione a delinquere finalizzata a frode fiscale, truffa alle banche e truffa allo Stato. Già nel 2013 Le Iene denunciavano che il personale lavorava senza stipendio. Dopo anni in mano ai curatori fallimentari, a giugno di quest’anno il palazzo è stato acquistato dallo sceicco del Qatar Faisal Bin Qassim Al Thani, proprietario della Al Faisal Holding, una società che gestisce più di 20 alberghi di lusso in tutto il mondo. Al Thani intende ritrasformare palazzo Borromeo in un hotel di lusso, ma anche aprirvi un museo per esporre il patrimonio della villa. Ha inoltre assicurato che alcuni spazi saranno lasciati aperti al pubblico.
Possibili contatti:
Numero della villa: 02 9950 0722
Contatti di Al Rayyan Tourism Investment Company (società del gruppo Al Faisal Holding che possiede anche un hotel a Roma e che potrebbe aver acquistato la villa)
Tel: 00974 44223888
artic@artic.com.qa
Possibile email di Valeria Fruscio, general manager dell’hotel romano (Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton): valeriafruscio@gmail.com
Mail sindaca di Senago: 1) sindaco@comune.senago.mi.it 2) segreteria.sindaco@comune.senago.mi.it
Numero ufficio sindaca Senago: +0299083204
Si ringrazia Roberta Rampini – Il Giorno