Nella calda estate elettorale italiana 2022 alcuni mezzi di informazione non si sono occupati solo di campagna elettorale, dei deputati e dei senatori nominati in Parlamento, dei loro relativi stipendi e delle loro personali carriere lavorative. Si sono occupati anche di altro. Hanno vigilato e ancora oggi sorvegliano le difficoltà dell’economia nazionale, gli ostacoli per imprese e lavoratori, la perdita di posti di lavoro, la chiusura di aziende italiane, spesso determinata dal passaggio di proprietà nelle mani di società estere senza un corrispondente beneficio per il nostro Paese.
Tematiche che si ripropongono quasi quotidianamente e, dal nostro punto di vista, toccano un segmento strategico per il nostro Paese: la s/vendita delle imprese italiane all’estero e la relativa proprietà nazionale.
In pratica, il fenomeno delle imprese italiane acquistate da mani straniere che noi abbiamo denominato Shopping Italia.
Ovvero: quando la sottostima (scarsa conoscenza) della propria storia nazionale si trasforma in ingratitudine.
Prendendo spunto dall’interesse mediatico generale relativo alla questione, si è costituito un Osservatorio Internazionale Made in Italy & Eccellenze Imprenditoriali Nazionali elaborando un Dossier tematico con dati di dettaglio, dal quale trarre spunti di sintesi su alcuni casi approfonditi dalla stampa italiana. Uno dei punti di principale attrito è fornito da un’importante azienda di Trieste, passata di proprietà molte volte cambiando nomi differenti, esplorate anche mani italiane, private e pubbliche, e oggi di proprietà finlandese. Domani a forte rischio chiusura: Wartsila.