Odori e profumi. Sensazioni che scolpiscono la memoria in una girandola di emozioni
“Vi sono profumi freschi come carni di bambini, dolci come oboi, verdi come prati, e altri, corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno l’espansione delle cose infinite, come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso, che cantano i trasporti dello spirito e dei sensi. Charles Baudelaire”
Sin dagli albori l’uomo, diciamo il sapiens, ha usato il naso per conoscere. Dato l’ambiente in cui il povero era costretto a vivere, in un primo tempo l’odore che più sentiva con la sua protuberanza era quello della paura. Diciamo non proprio piacevole come odore. Altrettanto poco piacevole, ma è una opinione, era quello che sentiva avvicinandosi ai propri simili, magari in cerca di relazioni “amorose”. Ma il naso serviva anche a mangiare. Inseguiva infatti gli odori dei vegetali, distinguendoli tra commestibili e no. E non solo. Il naso spesso anticipava l’occhio nell’individuare le prede che la fortuna metteva sulla strada del nostro sapiens.
Quella piccola proboscide era dunque l’avanguardia di un senso eccezionale, fondamentale e insostituibile. L’olfatto.
La memoria olfattiva
L’olfatto. Un senso che ha un legame assai particolare con il nostro cervello, anche quello più antico. Un legame capace di trasformarsi addirittura in una memoria specifica e di grande durata. La memoria olfattiva. Ciascuno di noi sa bene che nulla è più memorabile di un odore e nulla è più capace di resistere al trascorrere del tempo di un odore, piacevole o sgradevole che sia.
Marcel Proust
Ricordare intensamente un’esperienza scatenata da un particolare odore è un fenomeno straordinario e affascinante conosciuto come la “Sindrome di Proust“. Questa definizione ci conduce al famoso scrittore Marcel Proust, autore di “Alla ricerca del tempo perduto“, che per primo descrisse un’esperienza simile. Nel romanzo, il protagonista si immerge nel suo passato dopo aver percepito il profumo di un particolare tipo di biscotto chiamato Madeleine. Questa fragranza agisce come un portale, facendo risalire alla memoria eventi dell’infanzia ormai sepolti nell’oblio. Secondo Proust, questa forma di memoria involontaria rappresenta un viaggio a ritroso che sfugge alla nostra consapevolezza, costituendo l’unico mezzo per riscoprire la vera essenza del proprio passato.
La storia dell’umanità
Ora forse comprendiamo meglio perché la storia dell’umanità è sempre stata accompagnata dall’uso di odori, magari trasformati in fragranze e profumi. Il profumo ha una storia complessa e affascinante che attraversa centinaia di anni di evoluzione culturale, sociale ed economica nella vecchia Europa e, più specificamente, in Italia. Dalle sue origini semplici alle sofisticate fragranze di oggi, il mondo del profumo ha subito una trasformazione straordinaria. Le origini del profumo risalgono all’antichità, quando le civiltà mesopotamiche ed egiziane iniziarono a utilizzare oli essenziali e resine per scopi spirituali e cerimoniali. Gli egizi, in particolare, associavano il profumo alla divinità e lo utilizzavano nei riti funebri quanto nella loro vita quotidiana. I Greci e i Romani fecero proprio questo costume, utilizzando profumi in occasioni speciali e nelle terme pubbliche (che grandi, quei Romani!).
Il Rinascimento
La produzione e l’uso del profumo iniziarono però a diffondersi in modo significativo solo nel Rinascimento. Durante il Rinascimento, l’Italia divenne un importante centro per la produzione e il commercio del profumo. Le città di Firenze e Venezia, in particolare, divennero noti hub per i profumieri e gli artigiani che perfezionavano le loro tecniche e sperimentavano nuovi ingredienti creando fragranze esclusive. Le corti nobili e i membri dell’alta società cominciarono a richiedere fragranze personalizzate, e nacque una vera e propria cultura del profumo. Caterina de’ Medici, sposando Enrico II di Francia, portò con sé il suo amore per il profumo, influenzando profondamente la corte francese. La regina contribuì decisamente alla popolarità del profumo in Francia, destinata a divenire poi la capitale mondiale della profumeria. Le prime fragranze erano prodotte con ingredienti naturali quali fiori, erbe e spezie. Nel tempo tecnologia e chimica hanno consentito l’ingresso alle fragranze sintetiche, con ciò spalancando innumerevoli nuove possibilità creative per i maestri profumieri.
La fragranza parla di noi
Certo è che una fragranza dice molto di noi, le affidiamo il compito di comunicare la nostra personalità, di affascinare, di incantare, di affermare il nostro esistere. In cambio ne riceviamo forza, energia e sicurezza. La storia del profumo è costellata di personaggi assai singolari che ne hanno scritto pagine sensazionali. Giovanni Maria Farina (1657/1732), un profumiere italiano residente a Colonia, crea l’acqua di Colonia, un’icona nel mondo delle fragranze. François Coty (1874/1934), imprenditore visionario intuisce le opportunità di una industrializzazione della profumeria, crea profumi famosi per decenni (Chypre) e lancia per primo il packaging del settore. Con lui nasce il profumo di “stilista”. Molti altri hanno lasciato il segno nella storia della profumeria. Ernest Beaux, il creatore del celebre Chanel No. 5 (Marilyn Monroe e le sue due gocce), che per primo utilizzò le aldeidi, molecole di sintesi. Jean-Claude Ellena, reso famoso dalla sua collaborazione con Hermès, ha lanciato l’approccio minimalista alla profumeria, producendo profumi che sono un inno alla purezza dei componenti. Personaggi come Jean-Paul Guerlain, creando Shalimar nel 1925 e Christian Dior con Miss Dior, il primo profumo della maison Dior, hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo della profumeria.
Nasi famosi
Nasi famosi, o maestri profumieri, continuano anche oggi a influenzare il mercato dei profumi, in costante competizione tra loro, una competizione che vale davvero molto. Il mercato globale del profumo nel 2023 ha raggiunto quota 48 miliardi di dollari e le previsioni sono di una crescita anno su anno del 5,5% per i prossimi tre anni. In Italia, la vendita di fragranze ha superato decisamente il miliardo di euro.
Che il profumo migliore sia quello dei soldi?
Foto di copertina: Wikipedia: La Rose Jacqueminot, Leonetto Cappiello.
Fonti: www.harpersbazaar.com, www.wikipedia.it, www.accaemiadelporfumo.it,