A partire dalla fine del XVII secolo numerosi progressi tecnologici e scientifici hanno profondamente cambiato i metodi di produzione, le strutture operative, i mercati, le città e la società nel suo complesso. Queste trasformazioni sono state così importanti e rapide da chiamare questo fenomeno rivoluzione industriale. Da allora ad oggi ne sono state identificate altre tre. Si tratta sempre di momenti di profondo cambiamento portati dall’introduzione di nuove tecnologie e processi produttivi.
La prima rivoluzione industriale
La prima rivoluzione industriale, nata in Inghilterra fra il 1760 e il 1830, riguardò principalmente il settore tessile e metallurgico. Fu favorita da molteplici fattori che si combinarono: il sistema politico inglese orientato alla libera circolazione delle merci, lo sviluppo di una rete di trasporto articolata, la disponibilità di materie prime e di manodopera. Essenziale fu l’innovazione tecnologica con lo sviluppo della macchina a vapore che trovò la sua applicazione nei trasporti marittimi e ferroviari, nelle attività minerarie e metallurgiche e nella meccanizzazione dell’industria tessile.
Alla periferia delle città nacquero le fabbriche. Grandi masse di lavoratori, per sfuggire alla miseria e alla fame lasciarono le campagne e si trasferirono nei sobborghi delle città per lavorare nelle fabbriche. Il paesaggio urbano si trasformò. L’urbanizzazione aumentò considerevolmente il divario fra classi sociali più abbienti e meno.
La seconda rivoluzione industriale
Se la prima rivoluzione industriale si sviluppò prima di tutto in Gran Bretagna, nella seconda assunsero il ruolo di protagonisti gli Stati Uniti e Germania. Tra 1870 al 1914 l’elettricità e il petrolio diedero vita ad un nuovo modello produttivo che cambiò i processi e contribuì alla creazione della produzione di massa. La possibilità di stoccare l’energia elettrica e distribuirla nelle fabbriche e la diffusione della lampadina permisero di estendere la produzione anche nelle ore notturne. L’invenzione del motore a scoppio provocò inoltre una significativa trasformazione dei trasporti. Se negli anni della prima rivoluzione industriale la movimentazione di merci e persone avveniva per ferrovia, con la seconda rivoluzione industriale l’automobile divenne protagonista e simbolo di un nuovo modo di produrre: nasceva la produzione di massa e le catene di montaggio.
La terza rivoluzione industriale
La terza rivoluzione industriale cominciò attorno agli anni ’50 del XX secolo e ancora una volta gli Stati Uniti giocarono il ruolo dei protagonisti. L’occasione fu la riconversione industriale seguita alla fine del secondo conflitto mondiale. L’innovazione tecnologica trasformò le fabbriche dove grande spazio fu dato all’informatica e all’elettronica. A partire da quegli anni si diffusero i computer e nacquero le reti di trasmissione dei dati e Internet. Tutte le rivoluzioni industriali comportarono delle trasformazioni profonde, ma l’avvento di Internet rappresentò un vero salto epocale che ha cambiato la vita di tutti noi.
La quarta rivoluzione industriale
La quarta rivoluzione industriale, detta anche Industria 4.0 è appena cominciata. È il risultato di un percorso che ha attraversato le prime tre e fonda le sue radici nella terza rivoluzione industriale da cui derivano l’ intelligenza artificiale, la robotica, la realtà virtuale, l’internet delle cose e le stampanti 3D. Siamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica che si differenzia rispetto alle precedenti rivoluzioni per la velocità con cui si sta sviluppando e per la mole delle tecnologie coinvolte. Tale trasformazione ovviamente ha delle ripercussioni anche sui modelli produttivi, sulle industrie e di conseguenza sui consumatori.