Il 10 marzo, durante l’ultimo giorno della mostra, in essere dal 5 dicembre 2023 al 10 marzo 2024 appunto, sono stata a vedere la prima personale in Italia dell’artista australiano Ron Mueck.
Il percorso espositivo è composto da sei sculture e dalla ipnotica e monumentale installazione Mass del 2017, proveniente dalla National Gallery of Victoria di Melbourne e mai esposta nel nostro paese prima d’ora.
Questa mostra è la dimostrazione vivente della vincente collaborazione che dura da otto anni, tra Triennale Milano e Fondation Cartier, istituzioni europee caratterizzate da un approccio evolutivo e da una visione globale della cultura contemporanea e della creazione artistica.
Ma, chi è Ron Mueck?
Nato a Melbourne nel 1958 Ron Mueck ha rinnovato la scultura figurativa contemporanea con la sua opera intensamente genuina, a tratti angosciante e realistica.
La mostra include anche due film del fotografo e regista francese Gautier Deblonde: Still Life: Ron Mueck at Work (2013) e Three Dogs, a Pig and a Crow (2023).
Tra le sue 48 opere, ce ne sono alcune che sono le preferite di molti di noi amanti della Scultura.
Come per esempio Baby (2000), In Bed (2005), e Woman with Sticks (2009), ma il capolavoro / monumento e l’opera Mass, un’installazione composta da cento gigantesche sculture di teschi umani.
È stato senza dubbio il fulcro della mostra milanese, che tutti i content creator (me compresa) hanno usato come fosse una sorta di set.
Ma c’era anche molto di più, En Garde, questo bellissimo gruppo di cani di tre metri di altezza, e anche This Little Piggy, un lavoro in corso d’opera, per la prima volta, che è una scultura di piccole dimensioni ispirata a un passaggio del romanzo Pig Earth di John Berger.
Grazie ai film inclusi nella mostra, ho concluso l’experience ponendo lo sguardo dietro le quinte, all’atmosfera dello studio di Mueck, scoprendo la sua simpatia per i Corvi (che condivido) e il suo metodo di lavoro.