Il Terra Madre Salone del Gusto 2024 è in pieno svolgimento a Torino, nella suggestiva cornice di Parco Dora. Migliaia di visitatori stanno vivendo l’esperienza unica offerta da questa edizione, che ruota attorno al tema “We Are Nature”. L’evento, come sempre, si distingue per la sua capacità di mettere al centro il cibo come strumento per riconnettersi alla natura e riflettere su tematiche cruciali come la sostenibilità e la giustizia alimentare.
Convegni e incontri culturali
Protagonisti di questa edizione sono alcuni dei nomi più illustri del panorama nazionale. Da Don Luigi Ciotti a Michele Serra, che esplorano il rapporto tra uomo e natura, così come Federico Faggin e Vito Mancuso per stimolare riflessioni sul futuro dell’umanità e della tecnologia. Tra i temi al centro dei convegni e dei momenti di confronto al Salone del Gusto c’è anche quello dell’agroecologia, per sottolineare un modello agricolo rispettoso della natura possa nutrire il pianeta senza comprometterne la biodiversità.
Biodiversità e sostenibilità
L’area dedicata alla biodiversità e alle pratiche agricole sostenibili ha attirato grande interesse, con produttori da tutto il mondo che raccontano le loro storie e presentano prodotti unici. Il Mercato internazionale, con oltre 700 espositori, è diventato una vetrina vivace di scambi e degustazioni. Le testimonianze delle comunità Slow Food, con le loro tradizioni culinarie, hanno arricchito ulteriormente il dialogo globale sui sistemi alimentari più giusti e sostenibili.
Agerola brilla a Torino
Tra le eccellenze che stanno riscuotendo particolare successo, spicca la partecipazione di Agerola con i suoi prodotti tipici, emblema di tradizione, autenticità, storia, cultura e passione. Lo spazio espositivo agerolese ha arricchito l’offerta gastronomica dell’evento, confermando la notevole attrattività della tradizione alimentare campana.
Esperienze e riflessioni
Terra Madre Salone del Gusto 2024 continua dunque a essere un punto di riferimento per chi vuole approfondire il legame tra cibo, cultura e sostenibilità, offrendo esperienze e riflessioni che uniscono passato, presente e futuro. Tra Laboratori del Gusto, Appuntamenti a Tavola e degustazioni nella Cucina dell’Alleanza, non mancano le occasioni per assaggiare sapori nuovi.
L’Africa
Si parte dall’Africa con il fonio e la moringa, un grano antico e una pianta ricchi di proprietà benefiche, principali ingredienti dell’insalata indigena preparata da Wisdom Abiro, giovane cuoco a capo del Ghana Food Movement, una rete di agricoltori, cuochi, ricercatori, nutrizionisti e imprenditori, uniti per valorizzare il potenziale del cibo ghanese. L’Alleanza dei cuochi di Slow Food in Lesotho propone invece un laboratorio in cui i piatti della tradizione, come il nyekoe e il lipabi, sono presentati insieme a creazioni innovative che utilizzano gli ingredienti indigeni in chiave moderna.
Il Nord America
Nello spazio di Slow Food Nord America, si possono sperimentare le diversità delle culture alimentari, dei progetti e delle persone di Slow Food USA, Slow Food Canada, Slow Food Turtle Island e Slow Food México. Presente anche una forte rappresentanza dall’America Latina, dove i sapori vibranti del platano, frutto amidaceo originario delle regioni tropicali e pietra miliare della cucina tradizionale, hanno nutrito e ispirato intere generazioni. A cucinarlo, in un laboratorio che spazia tra diverse versioni e creazioni, Carlos Estevez e Jennifer Rodriguez, coordinatori dell’Alleanza Slow Food dei cuochi di Repubblica Dominicana e Colombia. In un altro Laboratorio del Gusto produttori ed esperti del Sud America raccontano le mille sfumature del cacao, con un approccio multisensoriale che coinvolge gusto, tatto e olfatto. Oltre al cioccolato in purezza, si degusta anche il pozol, una bevanda a base di mais e cacao, consumata in genere solo nel sud del Messico e in America Centrale.
L’Europa
Ci si sposta poi in Europa con Slow Food France per scoprire come abbinare alcuni Presìdi Slow Food ai vini della Slow Wine Coalition. Un itinerario tra caci come la Tomme de La Brigue e il Bleu de Queiras, vini imperdibili come il Rancio Sec del Roussillon, e i pani del progetto Slow Bread, ottenuti da farine macinate a pietra di grani antichi francesi e fermentati con lievito madre.
L’Asia
E si conclude il giro del mondo in Asia, con l’Alleanza Slow Food dei cuochi turca, rappresentata a Torino da Serhan Hasdemir e Tülay Bayraktar Saygılı. A Terra Madre portano due piatti che mixano tecniche tradizionali e metodi contemporanei. Dalla cucina, l’antalya piyazi, un’insalata calda di fagioli, e un rotolo di formaggio dell’Arca del Gusto con noci di Kaman e Reyhan (un tipo di basilico viola), polvere di ceci tostati, fichi secchi bardacık e salsa di fichi freschi. Numerosa anche la partecipazione di Slow Food Taitung, che porta un assaggio dell’identità gastronomica di Taiwan, e Slow Food Corea, che a Parco Dora insieme a KORIA, Associazione Culturale Koreani Italiani Adottivi, propone un’esperienza interattiva alla scoperta delle salse fermentate della tradizione del Paese – doenjang, pasta fermentata di soia, e gochujang, salsa piccante di peperoncino -, in accompagnamento a kimchi e doenjang-guk, un tipo di zuppa tradizionale. All’ingresso dello spazio dell’Arabia Saudita i visitatori sono accolti da datteri della varietà Ajwa e caffè tradizionale al cardamomo, prima di scoprire e assaggiare preparazioni che mettono in risalto la biodiversità del Paese.
Il Sud America
Ma a Terra Madre il percorso di visita non si esaurisce in momenti conviviali che mettono in luce culture e comunità differenti: l’evento è l’occasione per far incontrare e dialogare realtà tanto lontane quanto simili in obiettivi e aspirazioni. Tra questi, i pescatori di Callao, in Perù, e i mitilicoltori del Mar Piccolo di Taranto, uniti dalla volontà di valorizzare l’ambiente e i territori in cui vivono e lavorano nel rispetto delle tradizioni culturali.