Valenza è una piccola cittadina in Provincia di Alessandria che, dall’XIX secolo, ha saputo trasformarsi in uno dei più importanti distretti orafi d’Italia e d’Europa. Tutto iniziò quando, negli anni Novanta dell’Ottocento, l’economia agricola di questa cittadina, incentrata sulla produzione di vino a buon mercato, entrò in crisi a causa di un’epidemia di fillossera della vite. La crisi che ne derivò colpì soprattutto i piccoli proprietari terrieri, molti dei quali persero le proprie terre. I contadini impoveriti, già animati da ideali socialisti, confluirono in città e trovarono qui un’occasione di riscatto dedicandosi all’artigianato e specializzandosi nella produzione di gioielli e di scarpe.
Il primo artigiano orafo a Valenza fu Francesco Caramora che, nel 1817, si trasferì da Voghera, dove già aveva con suo zio un negozio di gioielli, nella cittadina piemontese. A Valenza Caramora aprì una bottega e assunse due apprendisti. Uno dei suoi due apprendisti, Pietro Canti, ereditò alla sua morte la bottega e gli strumenti e formò nuovi apprendisti artigiani, i quali avrebbero poi aperto una propria bottega o avrebbero ereditato quella del loro maestro e si sarebbero trasformati essi stessi in mastri orafi. L’arte si diffuse e si espanse anche il numero di imprese artigiane. Nacque così la tradizione orafa di Valenza, con i piccoli artigiani che costituirono in breve la nuova spina dorsale dell’economia locale. La nuova classe artigiana trovò nel Socialismo gli strumenti ideologici per sfidare il dominio che i latifondisti avevano fino ad allora avuto sulla politica locale. Essi si fecero promotori di innovative istanze rivendicatrici, soprattutto per quanto riguardava la richiesta di servizi per la comunità, come ad esempio la fornitura di acqua potabile. La nuova tradizione artigiana di Valenza assumeva nel frattempo sempre maggior importanza economica e presto gli artigiani poterono controllare una cooperativa per l’illuminazione della città e una piccola banca locale, il Banco Visconti (nato nel 1897), che raccoglieva il denaro dei maestri orafi e forniva loro credito e metalli preziosi. L’esperimento del Banco Visconti tuttavia fallì nel 1911, travolto dai debiti.
Cascina dell’orefice Francesco Caramora come si presentava in origine. Immagine di LuciaBv – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=65430116
PER SAPERNE DI PIÙ:
Maggiora, Pier Giorgio, L’oreficeria a Valenza. Un nuovo approfondimento sulla storia cittadina, 17 Settembre 2020 http://www.piergiorgiomaggiora.it/L’OREFICERIA%20A%20VALENZA%2017-09-20.pdf
Gaggio, Dario, “Pyramids of Trust: Social Embeddedness and Political Culture in Two Italian Gold Jewelry Districts”, in: Enterprise & Society , MARCH 2006, Vol. 7, No. 1, Cambridge University Press, marzo 2006, pp. 19-58