Uno dei problemi più frequenti degli studenti è deprimersi di fronte a notevoli quantità di materiali da studiare in poco tempo per verifiche ed interrogazioni. Sopraggiunge in loro lo sconforto, la noia, la sensazione di sentirsi distanti dai contenuti da studiare perché poco interessanti.
È forte nei genitori lo stimolo a sostituirsi al figlio/alla figlia per togliersi il peso di tutto quello studio ma così il problema non si risolve. Nemmeno andando a discutere a scuola con i docenti lamentando troppi compiti. Capiterà infatti milioni di altre volte nella vita di essere sopraffatti dai compiti, oggi quelli di scuola, domani quelli del lavoro, con scadenze a volte davvero impossibili da gestire. Meglio insegnare ai figli subito strategie efficienti per non farsi sommergere dalla disperazione.
Innanzi tutto è bene sapere che ogni contenuto lo possiamo manipolare per essere classificato in argomenti e sotto-argomenti, essere suddiviso in sequenze, essere oggetto di ricerca o analisi stimolanti.
Andiamo per gradi.
Cosa significa classificare?
Classificare significa creare un gruppo di elementi che stanno in un insieme ben definito e chiuso perché condividono la stessa regola. Ad esempio: cosa è prodotto biologico e cosa no? Un prodotto biologico per chiamarsi tale deve possedere determinati elementi che lo discriminano da altri. Tali elementi costituiscono le caratteristiche della regola, sintetizzabile in “prodotto biologico”. Tutto ciò che non possiede le caratteristiche per essere definito tale, resta fuori dall’insieme. Più classifichiamo i dati e più creiamo gruppi di informazione, molto più gestibili rispetto a testi in cui l’informazione è intrecciata anche da elementi annessi all’informazione principale che, sebbene la completino, la allungano nelle suo distendersi nel brano. Dunque insegnare a trarre l’informazione estraendola dagli “annessi e connessi” impegna la mente e non la annoia. Rende padroni dell’informazione nel brano, seppur variegata.
Individuare la sequenza degli avvenimenti, del delinearsi di un fenomeno, delle situazioni causa-effetto, mezzo-fine è un’altra strategia per “scrollare” il brano dai contenuti paralleli all’argomento principale individuandone il succo e il suo “scorrimento” nel testo. In un testo di storia o di scienze, l’individuazione di sequenze è fondamentale per capire cause ed effetti e dunque comprendere il flusso degli avvenimenti, darne ragione e giustificarli.
In ultimo non sta scritto da nessuna parte che un dato argomento da studiare debba solo essere studiato sul libro di testo.
Molto più affascinante è fare ricerca in internet o in una biblioteca per vedere tutti gli aspetti dell’argomento, non solo quelli trattati dall’autore del libro. La ricerca consente di formarsi un’opinione, ampliare un punto di vista, di poter dissentire o essere critici rispetto ad un’interpretazione, verificare la modalità di sviluppare un argomento. La ricerca da anche la possibilità di approfondire ciò di cui si trovano solo accenni.
Non dimentichiamo poi quanto è importante anche la conoscenza della lingua inglese che, specialmente in internet consente molta più letteratura disponibile su un dato argomento. Dunque spingere anche allo studio di questa lingua e investire per dar padronanza e scioltezza nell’utilizzo, offre molte più occasioni di conoscere tutte le sfaccettature di un argomento.
Per saperne di più: www.sviluppocognitivo.it
Foto tratte dal Programma di Arricchimento Strumentale Standard di Reuven Feuerstein.