Bloom
Il singolo
Il singolo del gruppo musicale indie rock – folk australiano (prodotto e uscito nel 2011) è la “fioritura” di un consapevole sentimento d’amore, dove la musica funge da strumento per abbattere la distanza tra l’autore e la propria cara.
Un messaggio in contrapposizione alla velocità dei social network che, se da un lato agevolano la prima conoscenza, dall’altro finiscono il più delle volte per non approfondirla in modo adeguato.
Le parole
“Can I be close to you?” (tradotto “Posso stare vicino a te?”). Queste le parole del ritornello di “Bloom”. All’apparenza una struttura grammaticale semplice, ma nella sostanza un cuore molto complesso. Samuel Bentley, autore del brano nonché cantante dei The Paper Kites, incarna il sentimento di un uomo che, attraverso una penna autentica e uno spartito poetico, sogna un giorno di trascorrere il tempo con l’amata a dispetto di uno spazio atto a separarli.
Il tempo e lo spazio
Il tempo e lo spazio rappresentano proprio le dimensioni del testo, seppur lette nelle vesti soggettive del compositore, che attribuisce a esse la forza comunicativa della canzone. Se il primo consacra la graduale fioritura di un amore atto a sbocciare in augurati campi colorati d’oro (“the fields are painted gold”), il secondo è l’ostacolo che Bentley può superare solo con la magia della musica.
Si può sempre dire lo stesso anche per i Direct di Instagram o i messaggi di WhatsApp?
Il tempo e il pallino rosso
3 minuti e 33 secondi è la durata di Bloom.
Il pallino rosso che scorre in fondo alla pagina del video ufficiale di You-tube costituisce però il solo elemento in grado di attestare l’esistenza del tempo.
Immagini bucoliche
Infatti le immagini bucoliche raccontate dal compositore e l’assolo di chitarra al termine del ritornello donano a ciascun ascoltatore l’impressione di vivere per alcuni istanti senza il rintocco dell’orologio.
Un contesto che richiama la “Montagna Incantata” di Thomas Mann (1924), dove il paesaggio di Platz e i discorsi imbattuti nel sanatorio portano il giovane protagonista Castorp a leggere la dimensione temporale quale fattore indispensabile per assaporare la vita.
Gusto d’amore
Sapore al gusto d’amore, come quello sentito dal cantante nei confronti della donna sognata e ripresa nel video. Se le giornate vissute da Bentley (dalla “mattina quando mi sveglio” sino alla sera “quando il giorno è quasi finito”) sembrano un disco destinato a riavvolgersi all’infinito, il messaggio profondo che ne possiamo trarre è di un compositore intento a maturare giorno dopo giorno una crescente consapevolezza circa l’importanza della compagna desiderata.
Lo spazio
Ed è proprio l’attuale assenza della donna, giustificata in parte da “sentimenti mai raccontati”, che induce Bentley alla composizione del brano.
Quest’ultimo, secondo l’autore, è il mezzo per dichiarare un’affezione matura e responsabile, ma soprattutto costituisce il veicolo in grado di abbattere la distanza fisica che lo separa da essa.
Il valore morale
In sostanza la musica acquisisce il valore morale più elevato, ossia fa da collante tra le persone ed è il vocabolario per tradurre i sentimenti dell’uomo.
In particolar modo il coro, atto ad intervallare i pensieri del ritornello, fa da richiamo alla ragazza e acquisisce le sembianze di quel filo bianco (presente nel video) che avvicina la coppia.
I due giovani, infatti, alla conclusione della canzone si incontrano fisicamente e sono pronti a condividere insieme il sentiero della vita (simboleggiato dall’albero immerso nella campagna).
Il monito verso i social
Il sentimento consapevole, maturo e delicato di “Bloom” si scontra con un contesto dominato dai social network, dove traspaiono messaggi spesso in antitesi a quelli lanciati da Bentley.
Stante il fatto che un utilizzo positivo e cosciente di tali strumenti può agevolare la conoscenza tra due persone e favorirne uno scambio continuo (tradotto nel tempo in un legame profondo e sincero), in generale sembrano prevalere velocità, superficialità e arroganza.
La sfera privata
Se a molte persone capita sovente di eliminare dai propri contatti individui irrispettosi della sfera privata e portatori di un linguaggio aggressivo, ve ne sono altrettante che, dopo aver costruito un’aspettativa positiva del proprio interlocutore, sono deluse nella realtà.
Pensiamo al semplice follow di Instagram … una funzionalità in grado di presentarci in pochi istanti un possibile utente interessato/interessante, ma che può celare nel profondo attitudini del tutto inespresse dai post pubblicati.
L’apparenza dei social
L’istantaneità e l’apparenza dei social ci sta togliendo il gusto di assaporare e metabolizzare con il giusto tempo il sentimento della vita: l’amore. Il fiore per eccellenza che richiede cura, attenzione e attesa per sbocciare in un rigoglioso campo (così come auspicato nel brano). Nasce, quindi, proprio da quest’ultimo aspetto l’importanza volta alla riscoperta di “Bloom”.
Una canzone, quasi un soffio di vento data la dolcezza delle parole espresse, che si pone quale monito dei nostri giorni.