Muoversi dentro un labirinto in uno spazio architettonico progettato dagli architetti Pierluigi Nervi ed Ettore Sottsas senior nel 1938, sentendosi Pacman, il protagonista di uno dei primi videogiochi (nato nel 1980). E al posto dei mitici puntini gialli “cibarsi” di arte contemporanea. Tutto questo è stato possibile a Torino dal 3 al 6 novembre 2022 a The Others Art Fair, la fiera dedicata all’arte contemporanea emergente. L’undicesima edizione ha avuto la sua sede al Padiglione 3 di “Torino Esposizioni” e il manifesto nero e giallo non ha lasciato dubbi: arte, gioco e labirinto sono state le tre parole chiave dell’evento. All’ingresso c’era perfino una consolle anni Ottanta per giocare davvero a Pacman.
Oltre 60 gli espositori giunti da vari paesi: Perù, Giappone, Danimarca, Albania, Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svizzera; oltreché da tutta Italia, da Torino a Milano, da Ragusa a Palermo. Tra le opere, tutte in vendita, colpisce “The current situation”, portata da Osaka a Torino dal collezionista Katsu Ishida di Sistema Gallery. L’artista Miho Ishihara ha creato una struttura a baldacchino in cui la tela in basso, con disegni e pitture, viene ritoccata goccia dopo goccia da alcune flebo che dall’alto fanno cadere la vernice. I materiali usati sono il vinile, i tubi di acciaio, la carta giapponese, e l’inchiostro sumi, un inchiostro nero nipponico. Ishida ha spiegato, tradotto dalla giovane interprete: “Miho Ishihara vuole rappresentare questi tempi di guerra, ma rendendo la flebo uno strumento artistico, che cura anche l’anima e non solo il corpo”.
Ishihara fa parte della corrente dei NEJA-ism, Neo-Japanese-Art. Roberto Casiraghi, fondatore di The Others Art Fair ha concluso la Fiera dicendo: “I cambi di direzione contraddistinguono la nostra epoca, emblema di una società fluida e sempre in continuo movimento, con la possibilità di trovare un tesoro dietro l’angolo, che è l’opportunità per ciascuno di ritrovare la propria strada”. Un po’ come le gocce di quelle flebo, che cadendo e spostandosi creano un’opera davvero contemporanea, che si modifica secondo dopo sedo. Per altre informazioni su questa e sulle passate edizioni di “The Others Art Fair”: www.theothersartfair.com
Immagine di copertina di Andrea Terlizzi