Orgoglio, storia, cultura e identità nazionale
In Italia lo vediamo esposto qua e là, tutto sommato non in molti luoghi.
Caserme, edifici pubblici di varia natura. Alle volte sventola un poco dimesso, gualcito, scolorito e logorato dalle intemperie. Alle volte veramente in pessime condizioni. Qualcuno non vorrebbe nemmeno vederlo, qualche altro lo odia pure.
Riemerge dall’oblio in occasione delle partite della nazionale di calcio o quando qualche nostro atleta si conquista una medaglia. In queste circostanze la cosa normalmente si accompagna ad un inno cantato in favore di telecamere. Nonostante tutte le polemiche in proposito spesso sbagliano ancora le parole. Fateci caso, seguite bene il labiale.
Se andate all’estero le cose cambiano.
Fate un salto in Francia, qui vicino. Il loro tricolore sventola orgoglioso in moltissime situazioni.
Se poi avete modo e voglia di andare un poco più lontano, spingetevi in Turchia, a Istanbul. La loro bandiera nazionale è ovunque. Il rosso con lo spicchio di luna e la stella di colore bianco vi rimarranno impressi negli occhi e nella mente.
Non c’è bancarella, museo, negozio, palazzo che non l’abbia esposta. Pulita, vivida, integra e fiera. E guai a chi osa mancarle di rispetto. Non fatelo ve ne pentireste amaramente.
Non vi piace spingervi a Oriente?
Andiamo al di là dell’Oceano, negli occidentalissimi U.S.A. Non trovate uno che sia uno che non sappia spiegarvi la sua bandiera, stelle e strisce comprese.
Cerchiamo allora di capirlo questo nostro Tricolore.
La sua storia, il motivo dei suoi colori e altre cose ancora. Forse così potremmo amarlo un po’ di più. Mi sbaglio? In cuor mio sento che vale comunque la pena provarci…
Il tricolore italiano è, dovrebbe essere, uno dei simboli più importanti della Repubblica Italiana. Rappresenta l’unità e l’identità del nostro Paese.
La bandiera italiana, composta da tre bande verticali di uguali dimensioni con i colori verde all’asta, bianco e rosso al vento, ha un significato profondo e un percorso storico che risale alla fine del 1700.
I tre colori della bandiera italiana sono tradizionalmente interpretati in vari modi.
Una delle interpretazioni più diffuse è quella che associa il verde alle pianure e alle colline d’Italia, il bianco alle Alpi e il rosso al sangue versato per l’unità d’Italia. Un’altra interpretazione, di natura più religiosa, associa il verde alla speranza, il bianco alla fede e il rosso alla carità, virtù cristiane fondamentali.
La storia del tricolore italiano inizia nel contesto delle guerre rivoluzionarie francesi. La prima apparizione del tricolore italiano risale al 1796, nel contesto delle guerre rivoluzionarie francesi.
Quando Napoleone Bonaparte intraprese la campagna d’Italia, la penisola era frammentata in numerosi stati e dominata da potenze straniere. In questo periodo, i colori verde, bianco e rosso iniziarono a emergere come simboli di libertà e speranza.
Nel 1796, durante la citata campagna d’Italia, furono create diverse repubbliche “sorelle” ispirate ai principi rivoluzionari francesi. Il 7 gennaio 1797, a Reggio Emilia, la Repubblica Cispadana adottò ufficialmente il tricolore come sua bandiera. Questa fu la prima volta che i colori verde, bianco e rosso furono disposti in forma ufficiale come simbolo nazionale.
In quel contesto, il verde era il colore della Guardia Civica milanese, il bianco e il rosso erano i colori dello stemma di Milano. Questa combinazione simboleggiava l’alleanza e la comunanza di intenti tra le varie realtà politiche italiane dell’epoca.
Durante il Risorgimento, il tricolore divenne il simbolo del movimento per l’unificazione italiana. I patrioti italiani, ispirati dai valori di libertà, uguaglianza e fratellanza, lo adottarono come simbolo della lotta per l’indipendenza dall’occupazione straniera e per la creazione di uno Stato italiano unito.
Giuseppe Mazzini, uno dei principali protagonisti del Risorgimento, vedeva nella bandiera tricolore un emblema dell’unità e della repubblica… Se ne appropriò per la sua Giovine Italia.
Il tricolore fu compagno fedele delle insurrezioni e delle battaglie del Risorgimento, diventando sempre più un simbolo di speranza e determinazione per tutti coloro che sognavano un’Italia libera e unita.
Al Tricolore si accompagnano anche episodi di altissimo senso patriottico. Uno dei più noti è quello di Goffredo Mameli, autore dell’inno nazionale italiano.
Mameli, giovane poeta e patriota genovese, fu un ardente sostenitore dell’unificazione e combatté al fianco di Garibaldi. Nel 1849, durante la difesa della Repubblica Romana, fu ferito gravemente.
Mentre giaceva morente, chiese che gli portassero una bandiera tricolore per poterla baciare un’ultima volta, dimostrando così il suo profondo amore per l’Italia.
Un altro episodio, altrettanto significativo dell’intensità dell’amore per la Patria, è quello che vede protagonista Anita Garibaldi. Incinta e malata, fuggiva con il marito dopo la caduta della Repubblica Romana. Nonostante le condizioni disperate, Anita si rifiutò di abbandonare la bandiera tricolore, tenendola stretta al petto fino al suo ultimo respiro.
Con la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861, la bandiera tricolore fu ufficialmente adottata come bandiera nazionale, ma con l’aggiunta dello stemma della Casa Savoia, simbolo della monarchia.
Questo stemma, una croce bianca in campo rosso, venne posto al centro della banda bianca, a testimonianza del ruolo centrale giocato dai Savoia nel processo di unificazione.
Il tricolore con lo stemma sabaudo divenne testimone di numerosi momenti cruciali nella storia italiana, come le guerre d’indipendenza e la prima guerra mondiale. Durante la Grande Guerra, la bandiera italiana sventolò sui campi di battaglia, ispirando i soldati a combattere per la patria e per l’onore.
Questa versione della bandiera rimase in uso fino alla nascita della Repubblica Italiana.
Dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia attraversò un periodo di profonda crisi politica e sociale. Il 2 giugno 1946, il popolo italiano fu chiamato a scegliere tra monarchia e repubblica attraverso un referendum istituzionale. La scelta repubblicana prevalse, e il 1° gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione repubblicana.
Il tricolore venne mantenuto come bandiera nazionale, ma senza lo stemma sabaudo, diventando così il simbolo della nuova Repubblica Italiana, fondata sui principi di democrazia e uguaglianza.
Oggi, il tricolore italiano rappresenta l’identità nazionale ed è un simbolo di unità per tutti gli italiani, sia in patria che all’estero. La bandiera è esposta in tutti gli edifici pubblici e viene celebrata il 7 gennaio di ogni anno, durante la Giornata Nazionale della Bandiera, che commemora la prima adozione ufficiale del tricolore a Reggio Emilia nel 1797.
La bandiera italiana, il Tricolore, non dovrebbe essere solo un simbolo politico, ma anche un emblema sociale e culturale.
Non dovrebbe essere sventolata con orgoglio durante eventi sportivi come un gagliardetto di una squadra di calcio. Dovrebbe accompagnare con trasporto, anche intimo, ogni momento importante della vita degli italiani quando sono comunità e quando individualmente impegnati in attività sociali.
Il tricolore italiano è molto più di un semplice insieme di colori.
È il risultato di un lungo percorso storico, politico e sociale che ha accompagnato l’Italia dalla sua frammentazione alla sua unificazione, dalla monarchia alla repubblica. Oggi, rappresenta i valori fondanti della Repubblica Italiana e l’unità del popolo italiano e proprio per questo dovrebbe essere uno dei simboli più amati e rispettati del Paese, almeno da chi crede di essere italiano.